Tombelli (ANED Firenze) su Israele: “Responsabile di un progetto genocida"

Lorenzo Tombelli

Ci sono momenti in cui la storia torna a bussare. Non come ricordo da commemorare, ma come giudizio da esigere.
Quello che sta accadendo in Medio Oriente – e, in modo particolare, in Siria – non è una semplice pagina di guerra: è la prosecuzione coerente di un progetto politico di distruzione, di cancellazione dell’altro, che ha ormai oltrepassato ogni limite di umanità.
Il governo Netanyahu – colpendo ancora una volta infrastrutture civili, seminando morte a Damasco, dopo aver devastato Gaza – si assume la responsabilità storica e politica di un’azione che ha il nome che la coscienza europea dovrebbe conoscere bene: genocidio.

L’ANED è nata per raccogliere la memoria della deportazione, per difendere i valori della Resistenza, per impedire che ciò che è stato si ripetesse sotto altre forme.
E oggi, proprio in nome di quella memoria, non possiamo tacere.
Perché sappiamo cosa accade quando chi lotta per la propria terra viene trattato come un bersaglio da eliminare. Sappiamo come funziona la logica della punizione collettiva, dell’annientamento etnico, della guerra trasformata in regime.

Chi ha conosciuto sulla propria pelle l’orrore del fascismo non può guardare con neutralità all’orrore che oggi Israele perpetra contro il popolo palestinese, e ora anche contro la Siria.
Non c’è più spazio per l’equidistanza. Non c’è più tempo per l’ambiguità. La Resistenza ci ha insegnato che la neutralità davanti al crimine è già complicità.

Non accettiamo che il governo israeliano – sostenuto, armato e giustificato dalle potenze occidentali – si nasconda dietro la retorica della difesa, mentre pratica una politica di morte sistematica.
Non accettiamo che il linguaggio dei diritti venga piegato per legittimare l’occupazione, il colonialismo, il massacro.
Non accettiamo che la storia venga violentata per giustificare l’oppressione del presente.

La memoria della Resistenza non è un rituale: è un mandato. E oggi ci obbliga a parlare, a denunciare, a schierarci. Contro l’apartheid, contro l’occupazione, contro i bombardamenti sui civili, contro l’impunità di uno Stato che si ritiene al di sopra della legge e dell’umanità.
Perché se la memoria non serve a impedire nuovi genocidi, allora non è memoria: è retorica. E noi non faremo parte del silenzio.

Lorenzo Tombelli - Aned Firenze

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