
In politica, i momenti decisivi non sono soltanto quelli del voto, ma soprattutto quelli in cui una comunità politica sceglie di riconoscersi in un progetto e in un leader. Oggi il centrodestra toscano si trova davanti a una di queste occasioni: la candidatura di Alessandro Tomasi alla presidenza della Regione Toscana. Tomasi rappresenta un profilo che unisce radicamento territoriale, capacità amministrativa e visione strategica. La sua storia politica – nata nella concretezza del governo locale e cresciuta nell’ascolto quotidiano dei cittadini – è garanzia di un approccio pragmatico, capace di tradurre le istanze del territorio in scelte di governo efficaci. Non è un candidato “calato dall’alto”, ma il frutto di un percorso costruito “dal basso”, fatto di ascolto, dialogo e partecipazione.
Il suo programma si fonda su principi chiari: riforma della sanità per ridurre le liste d’attesa e migliorare la qualità dei servizi, rilancio dell’economia con attenzione a imprenditoria e innovazione, potenziamento delle infrastrutture e dei trasporti, e promozione dello sport come strumento di salute e coesione sociale. Non slogan, ma obiettivi concreti e misurabili, perché amministrare significa dare risposte, non intrattenere il pubblico con promesse irrealizzabili o con la logica della “politica spettacolo” che, in Toscana, ha troppo spesso sostituito la sostanza con l’apparenza. Oggi la nostra regione ha bisogno di un “governo del fare”: un’amministrazione che metta al centro la gestione efficiente delle risorse, la risoluzione rapida dei problemi, la progettualità di lungo periodo.
Non serve più la rincorsa all’evento mediatico, alle conferenze patinate o agli annunci senza seguito; serve invece un governo capace di lavorare in silenzio ma con efficacia, di coinvolgere le migliori competenze e di agire con serietà. In questo senso, la figura di Alessandro Tomasi incarna perfettamente questa idea di politica: concreta, responsabile e lontana da ogni autoreferenzialità. In questo contesto, l’unità del centrodestra non è solo auspicabile: è necessaria. La sfida non è contro una persona o un partito avversario, ma contro un sistema di potere radicato da oltre cinquant’anni, che ha condizionato la Toscana in ogni settore strategico, rallentando il suo sviluppo e cristallizzando inefficienze. Per vincere, serve la stessa compattezza e lo stesso spirito di squadra che Fratelli d’Italia ha dimostrato in occasione di candidature di altri esponenti dei partiti della coalizione, quando il bene comune e l’obiettivo politico erano più importanti delle appartenenze di bandiera.
Il centrodestra, quando è unito, è credibile e competitivo. Quando si divide, regala all’avversario una vittoria che non rispecchia la reale volontà di cambiamento di molti cittadini. Ecco perché oggi è fondamentale stringersi intorno ad Alessandro Tomasi, riconoscendo in lui non solo il candidato di una parte, ma il rappresentante di un progetto condiviso per tutta la Toscana. Oggi tocca a noi dimostrare quella maturità politica che è la vera cifra del centrodestra vincente: saper riconoscere un candidato autorevole e sostenerlo senza riserve, mettendo al centro il programma e la visione, non le dinamiche interne. Le elezioni regionali non sono il luogo per regolare conti o per marcare piccole differenze, ma il momento in cui si sceglie la direzione di un’intera comunità.
Alessandro Tomasi può essere il presidente del cambiamento per la Toscana. Ma per far sì che questo accada, serve che tutte le energie del centrodestra – dirigenti, amministratori, militanti e simpatizzanti – si stringano intorno a lui con convinzione, determinazione e coerenza. La partita è aperta, ma il tempo delle attese è finito. È il momento di fare squadra. È il momento di passare dalla “politica spettacolo” al “governo del fare”.
Serena Urso, Coordinatrice Fratelli d’Italia Castelfiorentino
Notizie correlate
Tutte le notizie di Castelfiorentino
<< Indietro





