Ceccardi (Lega): "A Livorno un centro sulla pedagogia queer, una vergogna"

Susanna Ceccardi (foto gonews.it)

«Ancora propaganda ideologica sulla pelle degli studenti. Nella rossa Livorno, un centro Lgbtq+ supportato dal Comune ospiterà tra pochi giorni un’iniziativa sulla cosiddetta “pedagogia queer”, dedicata a insegnanti, educatori e assistenti sociali. Le ‘lezioni’ verteranno, tra l’altro, su ‘gli strumenti concettuali e operativi per supportare gli studenti trans’ e sulla ‘invisibilizzazione delle soggettività trans nei libri di testo scolastici’. Si tratta con tutta evidenza dell’ennesimo tentativo di indottrinamento gender nelle scuole, mirato a imporre teorie fittizie che confondono gli alunni e cancellano i ruoli naturali tra maschi e femmine. Una vergogna inaccettabile, finanziata dalla Regione Toscana a guida Pd tramite i fondi della Rete Ready e quindi pagata con i soldi di tutti i contribuenti toscani». Lo denuncia Susanna Ceccardi, europarlamentare toscana della Lega.
Il programma dell’iniziativa prevede interventi di ‘esperti del settore’, tra i quali: un borsista di ricerca la cui attività “si concentra sulla costruzione di un’epistemologia pedagogica che consideri l’intersezione tra gli studi critici sugli uomini e sulle maschilità, le teorie queer, gli studi decoloniali e sulla popular culture”, un ‘dottorə di ricerca’ in “processi educativi nei contesti eterogenei e multiculturali” che proporrà una “riflessione sulle caratteristiche della pedagogia trans*-affermativa, illustrando strategie e pratiche educative finalizzate a ripensare la didattica per porre al centro i bisogni educativi de3 student3 trans* presenti e futuri” e una “scrittrice e attivista transfemminista che metterà in evidenza l’assenza di riferimenti alle soggettività trans* e non binarie nei manuali scolastici, così come la mancata valorizzazione delle lotte delle comunità LGBTQIA+, con l’obiettivo di superare rappresentazioni ancora fortemente binarie ed escludenti”.
«Di fronte a tali assurdità, vale la pena ribadire che le scuole non possono diventare laboratori di propaganda ideologica, lontani dai valori delle famiglie e dal buon senso. L’istruzione - aggiunge Ceccardi - deve essere fondata su cultura, merito e competenze, non sulla subdola sperimentazione di teorie infondate che minano l’identità dei nostri figli, manipolandoli sin dalal più tenera età, invece di educarli».

Fonte: Ufficio stampa

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