In piazza per la Flotilla e la Palestina: “Empoli lo sa da quale parte stare”
Foto Gonews
In piazza a difesa della Flotilla, tante luci accese sulla Palestina. Anche Empoli si mobilita dopo l’abbordaggio alla Global Sumud Flotilla da parte da parte di Israele a 70 miglia da Gaza: una notizia giunta ieri sera, 1 ottobre, che ha subito catapultato nelle strade di molte città italiane e toscane migliaia di manifestanti, con proteste proseguite questa mattina in solidarietà agli attivisti fermati, tra i quali 40 italiani. Studenti, cittadini e associazioni sono tornati nella serata di giovedì 2 ottobre in piazza dei Leoni per la partenza di un nuovo corteo mentre più tardi, alle 21 davanti all’ospedale San Giuseppe, si terrà un flash mob per illuminare simbolicamente la notte di Gaza. Domani, 3 ottobre, i sindacati hanno indetto un tutta la regione uno sciopero generale con mobilitazioni in tutte le province.
Il corteo a Empoli
"Palestina libera" il grido che si è levato da una piazza dei Leoni riempita di cittadini, cittadine, associazioni del territorio riunite nella manifestazione che ha visto anche la partecipazione di tanti giovani. "Stop genocidio, con la Palestina e la Sumud Flotilla", questa la scritta sullo striscione in testa al corteo che ha attraversato, accompagnato da cori, il centro fino a raggiungere piazza della Vittoria, il ponte per Sovigliana, piazza Matteotti tornando poi al punto di partenza. Oltre 300 i partecipanti per la questura.
Prima della partenza tanti gli interventi ai piedi della Collegiata, ai quali ha assistito anche Don Guido Engels. A parlare le associazioni e le realtà presenti: Arci Empolese Valdelsa, Csa Intifada, Movimento Clara, Anpi, Arci servizio civile Empoli, Empoli per la pace, Aned Empoli, Non una di meno, rete antifascista Montespertoli. Tra la folla anche assessori e consiglieri.
Le voci dal corteo
"L'indifferenza è complicità", dice una manifestante che sulle spalle porta una bandiera palestinese, "tutti dobbiamo fare qualcosa per fermare questi crimini continui". "È in corso un genocidio - dice Beatrice Cioni - non siamo più capaci di guardarlo senza muoverci. I governi non si muovono, la società civile fa quello che i governi non fanno". "Ancora più che mai è necessario scendere in piazza - aggiunge Valentina Papale, presidente Arci Empolese Valdelsa - far sentire a gran voce la necessità di fermare questo scempio che purtroppo ormai da anni sta dilaniando la Palestina".
Al microfono anche un ragazzo dalla Cisgiordania, arrivato in Italia una settimana fa. "In ogni città c’è un cancello di ferro, ci sono barriere israeliane su ogni palazzo, su ogni montagna" ha raccontato parlando di "Campi e città fantasma". "Non posso camminare di notte nella mia città in sicurezza, attaccano continuamente, non vogliono neanche che respiriamo. Vengo da lì e so quanto abbiamo bisogno del vostro sostegno, grazie per tutto".






"Luci sulla Palestina" all’ospedale San Giuseppe di Empoli
"Difendere la salute significa difendere l’umanità. Sappiamo che le palestinesi e i palestinesi hanno bisogno di noi e che nelle nostre mobilitazioni trovano speranza". Alle 21 nel silenzio di fronte all’ospedale San Giuseppe sono stati letti i nomi dei 1677 operatori sanitari, infermieri e medici uccisi dal 7 ottobre 2023.
"Hanno perso la vita mentre difendevano il diritto più fondamentale dell’essere umano: quello di essere assistito" spiegano alla mobilitazione nell’ambito dell’iniziativa nazionale "Luci sulla Palestina – 100 ospedali per Gaza". "Una strage che va avanti sistematicamente nel tentativo di eliminare un popolo".
"Le istituzioni possono e devono fare di più per fermare il genocidio" aggiungono i sanitari empolesi che hanno preso parte all’iniziativa. "Noi non accettiamo di normalizzarlo. Non saremo mai complici in questo". È seguito un minuto di silenzio, concluso dall’accensione di tante luci che ogni partecipante aveva portato con sé. "Questa notte cerchiamo di accendere una luce, di illuminare Gaza".
Margherita Cecchin

