Scuole occupate a Pisa e Firenze: "Solidarietà alla Palestina e alla Flotilla"

La protesta di studenti e studentesse in Toscana per la situazione in Palestina continua. A Firenze e a Pisa sono stati occupati diversi istituti superiori, a Firenze è stato occupato il plesso universitario di via Laura.

Scuole occupate a Firenze

Fin dalle prime ore del mattino è comparso lo striscione "Miche Occupato" fuori dal liceo classico Michelangiolo a Firenze. Una situazione simile è avvenuta al plesso Rinuccini del Machiavelli Capponi. In entrambe le scuole le occupazioni sono per la Palestina e in appoggio alla Global Sumud Flotilla.

Nel comunicato diffuso dagli occupanti del Michelangiolo, gli studenti dichiarano di aver aderito alla mobilitazione lanciata dai portuali di Genova, che nei giorni scorsi hanno chiesto un blocco nazionale delle attività in solidarietà con la Palestina. ''Il senso del blocco - si legge nella nota - sta nel creare un disagio diffuso che, a costo di fermare l'intero Paese tra scuole, trasporti e fabbriche, costringa il governo a prendere posizione contro l'occupazione sionista''. I ragazzi del Michelangiolo rivendicano anche una settimana di iniziative precedenti all'occupazione: striscioni, picchetti e assemblee autogestite, a testimonianza - scrivono - di ''una chiara volontà di aderire alla lotta di liberazione palestinese''.

UniFi, la rettrice Petrucci: "Disponibile a un confronto"

La rettrice dell’Università di Firenze Alessandra Petrucci ha espresso la "disponibilità a incontrare una delegazione degli studenti che hanno occupato il plesso di Via Laura, a condizione che le lezioni e le altre attività possano riprendere regolarmente". Questo, in sintesi, il contenuto di una lettera indirizzata agli studenti che si sono mobilitati nella giornata di venerdì scorso.

“Considero importante e utile mantenere aperto un dialogo costruttivo – scrive la rettrice - Desidero tuttavia ribadire che la ripresa della didattica è condizione imprescindibile per potersi incontrare. Il blocco delle lezioni rappresenta infatti un atto che lede il diritto allo studio e manca di rispetto verso l’intera comunità accademica: verso chi paga le tasse universitarie per poter frequentare regolarmente i corsi e verso gli studenti-lavoratori, che spesso si organizzano o chiedono permessi pur di partecipare alle lezioni”.

“Resto disponibile a incontrare la vostra delegazione in Rettorato – conclude Petrucci - una volta ripristinato il normale svolgimento delle attività didattiche, così da poter dialogare in un clima di responsabilità e rispetto reciproco”.

Occupazione in diverse scuole a Pisa

Questa mattina molte scuole di Pisa (Buonarroti, Dini, Galilei-Pacinotti, Carducci) sono state occupate dagli studenti che intendono "proseguire la lotta e il blocco di ogni attività a fianco del popolo palestinese e della Flotilla". Gli occupanti esprimono "palesemente la solidarietà al popolo palestinese, e il sostegno agli attivisti della Flotilla ancora incarcerati illegalmente nelle prigioni di Israele". Studentesse e studenti, scrivono i Cobas di Pisa, "mostrano l’intenzione di proseguire nella mobilitazione fino a quando non cesseranno i bombardamenti di Israele su Gaza, le occupazioni in Cisgiordania e il genocidio da parte del governo terrorista di Netanyahu. Come Cobas Scuola esprimiamo il più pieno sostegno a questa azione di lotta, auspicando che i docenti e tutto il personale della scuola si schieri accanto ai propri alunni e alunne per esprimere lo sdegno contro Israele e la solidarietà al popolo palestinese".

A Pisa Unacittàincomune scrive: "Sosteniamo le occupazioni degli studenti che possano essere un ulteriore elemento di crescita e di elaborazione per una generazione che non è disposta a guardare di fronte a un genocidio, ma che intende essere protagonista per fare tutto il possibile per fermarlo e per rivendicare il diritto all'esistenza e all'autodeterminazione del popolo palestinese".

 

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