Alluvione Ponzano, Campinoti (Fi): "Risposta Comune non è accettabile"

"La risposta non è accettabile: non può essere una lunga lista della spesa, spalmando alla fine le responsabilità su diversi enti come se volessero far credere che non è colpa di nessuno, perché non è così", a dirlo è Simone Campinoti di Forza Italia in una nota in merito alla questione dell'alluvione di Ponzano.

Secondo Campinoti "è inconfutabile che ci sia stato più di un evento catastrofico che ha prodotto danni ma soprattutto paura e incertezza nella gente, ormai sfociata in una perdita di fiducia nelle istituzioni" e pur riconoscendo che  "i tecnici devono fare i tecnici e chi non è preparato sul tema non dovrebbe lanciarsi a fare diagnosi improvvisandosi" evidenzia che "non dovrebbero essere i cittadini a doversi sbattere per studiare e cercare le cause, arrivando addirittura a contattare i tecnici in pensione che hanno progettato queste opere risultate incompiute". 

"La colpa è dell'Amministrazione - conclude Campinoti - va valutato se questa “colpa” sia solo incapacità di gestione oppure anche dolosa, ovvero se in tutti questi anni, ribadisco dal 1996, abbiano veramente fatto tutto il possibile – non dico per risolvere, ma almeno per prevenire e limitare i danni – oppure siano stati tutti “sull’albero a cantare”, per poi farsi fotografare tristi quando la gente era a togliere il fango".

La nota di Campinoti

Dopo aver letto su gonews.it e Clebs la risposta ufficiale del Comune data al comitato spontaneo degli alluvionati di Ponzano, leggendo poi anche le repliche della politica locale, avendo seguito sin dall’inizio la questione quando ero consigliere e come ben sanno al comitato, essendomi mosso concretamente per aiutarli, sottotraccia come è nel mio stile, vista anche la lunga e triste storia che viene dal lontano 1996, non posso non intervenire per ribadire quello che è il mio pensiero. Pur concordando che la risposta del Comune sia un lungo ed incredibile arrampicamento sugli specchi con giustificazioni molto politiche e poco pratiche, ritengo anche che i tecnici devono fare i tecnici e chi non è preparato sul tema non dovrebbe lanciarsi a fare diagnosi improvvisandosi.

A mio avviso sfugge il succo di tutta questa triste storia, riepilogabile in poche parole: è inconfutabile che ci sia stato più di un evento catastrofico che ha prodotto danni ma soprattutto paura e incertezza nella gente, ormai sfociata in una perdita di fiducia nelle istituzioni. E non hanno torto, perché la risposta non è accettabile: non può essere una lunga lista della spesa, spalmando alla fine le responsabilità su diversi enti come se volessero far credere che non è colpa di nessuno, perché non è così.

Il fatto che il Comune deleghi delle attività a terzi non lo solleva affatto dalla responsabilità primaria verso i cittadini, e il fatto che il danno sia avvenuto conferma che qualcosa non va. Poi, cosa abbia causato il problema – se le fosse non pulite, i tubi di collegamento mai collegati, i tombini asfaltati – alla fine non è nemmeno importante per il cittadino, che ricordo elegge una classe dirigente proprio per delegarla a dirigere e risolvere le problematiche. Non dovrebbero essere i cittadini a doversi sbattere per studiare e cercare le cause, arrivando addirittura a contattare i tecnici in pensione che hanno progettato queste opere risultate incompiute, i quali, pur essendosi messi a disposizione dell’amministrazione per affiancarli e aiutarli, alla fine nel totale disinteresse, nessuno ha mai chiamato, salvo il comitato.

Quindi non c’è dubbio che la responsabilità di tutto questo sia dell’amministrazione. Ovviamente va valutato se questa “colpa” sia solo incapacità di gestione oppure anche dolosa, ovvero se in tutti questi anni, ribadisco dal 1996, abbiano veramente fatto tutto il possibile – non dico per risolvere, ma almeno per prevenire e limitare i danni – oppure siano stati tutti “sull’albero a cantare”, per poi farsi fotografare tristi quando la gente era a togliere il fango.

Va anche aggiunto che non hanno nemmeno la scusa che sia colpa di quelli di prima, perché a Empoli è dal dopoguerra che le amministrazioni locali sono gestite dalla stessa identica regia politica di sinistra, con soluzione di continuità: quindi sono sempre loro.

Ci sono molti elementi di riflessione in tutto questo, ma su una cosa c’è chiarezza: non si può liquidare la questione dicendo che, siccome ci sono tanti attori in gioco e una folle stratificazione decisionale, alla fine non è colpa di nessuno o nessuno pensa di avere responsabilità. La gente, per avere le risposte dovute – un loro/nostro diritto – e poter vivere serena, è costretta a fare casino.

Il mondo reale non funziona così e, fino a quando questa politica locale ormai autoreferenziale non si renderà conto del totale scollamento con la realtà vissuta dalla gente, ci saranno sempre e solo polemiche e non certo soluzioni.

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