
Va verso una soluzione positiva la crisi della Venator, storico insediamento produttivo di Scarlino (Grosseto), unico in Italia a produrre biossido di titanio. Dal tavolo che si è concluso oggi pomeriggio al Mimit a Roma, al quale ha preso parte anche il ministro Adolfo Urso, emerge che sarà Nuova Solmine (gruppo Solmar) la nuova proprietà. La società ha infatti firmato un accordo preliminare ma vincolante che prevede il superamento delle clausole sospensive e la firma dell'accordo per la cessione definitiva il 29 dicembre 2025. Oltre al salvataggio di tutti i lavoratori, circa duecento, attualmente in cassa integrazione.
Secondo le intenzioni presentate da Luigi Mansi, presidente di Nuova Solmine, la ripresa dell'attività produttiva è prevista per il prossimo 2 gennaio, con la riattivazione della prima linea e l'impiego dei primi 134 lavoratori; ad inizio aprile l’attivazione anche della seconda linea con il rientro a lavoro di tutti i circa duecento dipendenti attualmente in Cig. Si tratta di un’importante ripresa produttiva del sito, mentre ad oggi tutti gli stabilimenti produttivi di Venator in Europa sono fermi, anche per la situazione di procedura concorsuale della casa madre. Sempre secondo Mansi, Nuova Solmine, oltre alla piena occupazione, sarà attenta alla ricerca per sviluppare nuovi sistemi per ridurre l'impatto ambientale dei reflui e alla proposta commerciale: acido solforico, ossido di tirano e energia elettrica senza co2. La nuova società sarà autonoma e controllata al 100%, poi dopo un piano triennale di rilancio si fonderà con Nuova Solmine.
Soddisfazione è stata espressa anzitutto dal presidente Eugenio Giani, che ha sottolineato “il grande impegno profuso dalla Regione per arrivare ad una soluzione che fosse in grado di coniugare la ripresa produttiva, la salvaguardia dell’occupazione e quella ambientale. Abbiamo portato avanti un dialogo costante con tutti i soggetti coinvolti, riuscendo a ridare una prospettiva industriale chiara, investimenti importanti e garanzie ad un territorio ed una comunità che non potevano permettersi di perdere una realtà così rilevante”. Gli fa eco l’assessore a economia, agricoltura e turismo Leonardo Marras. “Ritengo decisivo il ruolo che la Regione ha avuto in questa vicenda: non ci siamo mai arresi all’ipotesi della chiusura del sito. Abbiamo chiesto e ottenuto supporto al governo che ha affiancato la nostra azione alla ricerca di acquirenti seriamente interessati. Oggi finalmente possiamo ritenerci soddisfatti per l’esito. Oltre alla salvaguardia di occupazione e competenze, viene restituito un futuro a tutta la comunità maremmana”.
Secondo Valerio Fabiani, consigliere speciale del presidente Giani per lavoro e crisi aziendali, “è un'operazione importante perché oltre a salvare un sito produttivo e tutti i posti di lavoro, è maturata nel territorio ad opera di un'impresa che ha radici profonde in quella porzione di Toscana. Ma è fondamentale anche perché si prefigura come una vera operazione industriale volta a ricostruire un'intera filiera produttiva che è un pezzo fondamentale dell'industria chimica di base italiana”.
La Cisl: "Passo avanti importante"
“Una svolta in cui speravamo - dichiara Gian Luca Fè, della segreteria generale di Femca Cisl Toscana – perché potrà mettere fine alla crisi della Venator e delle aziende dell’indotto, ma anche scongiurare un pericolo concreto che minacciava il futuro di Nuova Solmine”. Le produzioni delle due aziende, infatti, sono legate e in questi ultimi anni di crisi di Venator, anche la Nuova Solmine ha dovuto fare i conti con un calo di produzione e con la ricerca di un mercato alternativo.
“Con l’acquisto da parte di Nuova Solmine – continua Fè – si scongiura il rischio di chiusura dell’impianto e si salvaguarda l’occupazione, dando una risposta importante ai problemi del Polo chimico di Scarlino, che è l’unico polo industriale della provincia di Grosseto. È evidente che da qui inizia un percorso, in cui dovranno essere valutati e garantiti una serie di elementi, a partire dall’individuazione dei siti di stoccaggio, passando per il piano industriale, le condizioni contrattuali dei lavoratori, ma l’incontro di oggi segna innegabilmente un punto di svolta di cui non possiamo che essere soddisfatti”.
Durante l’incontro Nuova Solmine ha annunciato la firma del preliminare di acquisto vincolante, con l’obiettivo di concludere la trattativa entro la fine del 2025; il subentro operativo del nuovo gestore avverrà dal 1° gennaio 2026 con l’accensione di una prima linea fin da subito e il conseguente impiego di oltre 130 addetti già dal 2 gennaio, per poi arrivare, nei tre mesi successivi, alla totale occupazione dei dipendenti di Venator, con l’accensione di una seconda linea.
“L’accordo di oggi – prosegue Fè - dimostra che il lavoro e l’impegno profusi da tutti i soggetti coinvolti abbiano dato i suoi risultati e per questo ringraziamo il ministro Urso, che ha partecipato alla riunione ribadendo anche il valore aggiunto dal fatto che l’azienda acquirente sia italiana, la Regione Toscana, la Provincia di Grosseto, tutti i sindaci dei territori interessati, ma anche la direzione di Venator Italy e della Nuova Solmine, che si è fatta carico di un lungo percorso. Se, come ci auguriamo, il progetto di acquisizione andrà a termine positivamente, il territorio potrà vantare un’impresa da 350 posti di lavoro, un indotto che impiegherà altrettanti lavoratori, andando a rinsaldare la solidità di un’area che è strategica per il pil della provincia di Grosseto e della Toscana”.
“Siamo di fronte a un risultato che segna una svolta per lavoratori, famiglie e territorio – dichiara Simone Gobbi, segretario generale di Cisl Grosseto -. L’accordo presentato oggi apre finalmente una prospettiva industriale credibile dopo anni difficilissimi. Esprimo soddisfazione sincera e un forte apprezzamento per tutti coloro che hanno contribuito a raggiungere questo punto. Ma voglio essere altrettanto chiaro: oggi iniziamo la fase più delicata. La Cisl Grosseto, insieme alle Rsu e alla Femca Cisl, seguirà con attenzione ogni passaggio della transizione, dal trasferimento dei lavoratori alla tutela degli inquadramenti, degli accordi di secondo livello e dei tempi di rientro dalla cassa integrazione. Per noi c’è un altro elemento fondamentale: oltre ai dipendenti diretti, ci sono lavoratrici e lavoratori che operano negli appalti della Venator, dalla mensa alle pulizie, dalla manutenzione agli altri servizi, che in questi anni hanno vissuto nella stessa incertezza. La tutela dei loro posti di lavoro sarà una nostra priorità assoluta. Nessuno deve essere lasciato indietro. La nostra soddisfazione non si trasformerà mai in disattenzione. Collaboreremo con spirito costruttivo, ma con determinazione e vigilanza, perché ogni impegno venga rispettato e ogni lavoratore trovi il suo posto nel futuro del polo industriale”.
Petrucci (FdI): "Una svolta decisiva per Scarlino e per tutta la Maremma"
"Quella annunciata oggi al Mimit è una notizia che aspettavamo da mesi e che finalmente riporta fiducia, prospettiva e stabilità a Scarlino e a tutta la Maremma. L’acquisizione dello stabilimento Venator da parte di un gruppo italiano solido come Nuova Solmine non è solo una soluzione industriale: è un segnale concreto di tutela del lavoro, della nostra economia e delle competenze che questo territorio ha saputo esprimere. In questi mesi il Governo e il ministro Urso non si sono mai risparmiati, seguendo passo dopo passo una vertenza complessa e dimostrando, con i fatti, che la politica può davvero trasformare una crisi in una vera opportunità. Sono stati smentiti, ancora una volta, i tanti catastrofisti che parlavano di un sito destinato alla chiusura: oggi non solo si salvaguardano centinaia di dipendenti e le loro famiglie, ma si dà respiro a un indotto essenziale per l’economia locale e si pone le basi per un nuovo ciclo di rilancio produttivo. Ora comincia una fase altrettanto importante: accompagnare questo percorso, vigilare sugli step operativi, sostenere investimenti e innovazione affinché Scarlino torni a essere un polo strategico, competitivo e capace di creare nuove opportunità per tutto il territorio. Questo è il nostro impegno e continueremo a portarlo avanti con la stessa determinazione mostrata fin dall’inizio".
Fonte: Regione Toscana
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