Sicurezza sul lavoro, in Toscana sette morti in più rispetto al 2024

Tra le regioni che nel 2025 segnano un peggioramento più netto sul fronte delle morti sul lavoro c’è anche la Toscana, che registra un incremento di sette vittime rispetto all’anno precedente. Un dato che pesa come un macigno nel bilancio nazionale degli infortuni mortali e che contribuisce a portare il totale complessivo a 652 decessi entro il mese di ottobre, tre in più rispetto ai 649 del 2024.

Numeri che, pur ancora provvisori, delineano un quadro drammatico e tutt’altro che astratto. “Non si tratta di cifre fredde, ma di persone, di famiglie spezzate, di vite che non faranno ritorno a casa” ha sottolineato Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, commentando i dati Inail. Secondo il sindacato è inaccettabile continuare a parlare di fatalità di fronte a un fenomeno che, per dimensioni e dinamica, impone scelte politiche e organizzative precise.

Nel confronto tra territori, oltre alla Toscana risultano in aumento anche Veneto (+23), Piemonte (+14), Puglia (+10), Marche (+9), Campania (+7), mentre si registrano flessioni significative in Lombardia e Lazio. A livello produttivo, i settori che mostrano le crescite più evidenti delle denunce sono le attività manifatturiere e il commercio, confermando come il rischio resti alto proprio nei comparti più diffusi.

Per l’UGL la risposta non può limitarsi alla semplice presa d’atto. Serve rafforzare in modo strutturale i controlli, rendere più efficiente l’incrocio delle banche dati e potenziare in modo stabile gli organici degli enti ispettivi. Centrale, secondo Capone, è anche l’investimento sulla formazione, da avviare già durante la scuola dell’obbligo, per costruire una vera cultura della prevenzione.

Il sindacato chiede inoltre la prosecuzione del tavolo permanente sulla sicurezza, affinché il confronto tra istituzioni e parti sociali produca misure operative e non solo principi. “Il lavoro è un diritto solo se è garantita la vita di chi lo svolge. La sicurezza non è un’opzione, ma un dovere costituzionale che deve guidare ogni scelta pubblica e privata” ha concluso Capone.

Fonte: Ufficio Stampa

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