Protesta pro-Pal, in 50 sotto Palazzo Vecchio: "Divisivo è Carrai, non Albanese"

Un presidio con circa 50 manifestanti si è svolto oggi sotto Palazzo Vecchio durante la seduta del Consiglio comunale di Firenze, con lo scopo di "boicottare chi sostiene il genocidio in Palestina". L'iniziativa ha anche richiesto la cittadinanza onoraria di Firenze per la relatrice ONU per i territori palestinesi, Francesca Albanese.

Edoardo Todaro, uno degli organizzatori, ha spiegato che la protesta è stata alimentata dalla decisione dell'amministrazione di non conferire la cittadinanza onoraria ad Albanese, un tema discusso nelle scorse settimane in commissione Pace. "La sindaca Funaro – ha dichiarato Todaro – ha dichiarato che Albanese è una figura divisiva. Invece noi pensiamo che divisivo sia mantenere Carrai alla presidenza della Fondazione Meyer," ha aggiunto.

Il presidio ha sostenuto anche la proposta del consigliere Dmitrij Palagi per l'interruzione dei rapporti con Israele, il ritiro dell'adesione alla definizione IHRA e la contrarietà al ddl Gasparri-Delrio, che equipara l'antisionismo all'antisemitismo.

Nel corso della seduta del Consiglio, l'assessore ai rapporti con il Consiglio comunale Giovanni Bettarini ha risposto a un question time di Palagi, affermando che il Comune si è "subito impegnato per promuovere una dura condanna dell'azione militare dello Stato di Israele nella Striscia di Gaza". Bettarini ha anche ricordato le iniziative della sindaca Funaro, come il festival "Re-Imagine Peace: a light ahead", lanciando un messaggio di pace per Palestina e Israele. Inoltre, ha precisato che "l'amministrazione non ha in corso, per quanto verificabile, progettualità e trasferimenti economici diretti dal governo dello Stato di Israele".

Dmitrij Palagi di Sinistra Progetto Comune ha criticato l’amministrazione comunale di Firenze in merito alla politica verso Israele: "Le parole di condanna devono accompagnarsi ad atti reali, a partire da quelli legati al bilancio".

Palagi ha sottolineato come, dopo i voti del Consiglio comunale di condanna del Governo israeliano e di richiesta di interruzione dei rapporti economici con chi sostiene "i crimini del suo esercito", non siano state adottate misure concrete. L’assessore Bettarini ha richiamato l’evento Re-Imagine Peace e alcune dichiarazioni della sindaca, ma secondo Palagi la risposta è stata insufficiente: "Ci sono state parole di dura condanna", ma nessuna azione concreta, neanche sul rapporto con le aziende che sostengono Israele.

Altre domande rimaste senza risposta riguardavano la posizione del Console onorario di Israele e la presenza dei farmaci TEVA nelle farmacie comunali. Palagi ha concluso osservando come "si è segnata una distanza ancora più forte tra la cittadinanza e chi governa la città" e ha consegnato al Consiglio un fascicolo sull’urgenza di azioni concrete a sostegno della causa palestinese.

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