Messa in suffragio di Antonio Cordone, vittima della criminalità

Antonio Cordone (nella foto al centro)

A cura del 'Comitato dalla Parte di Abele ', lo scorso 26 dicembre, nella chiesa di Santa Maria Primerana, a Fiesole (Fi), è stata celebrata una messa in suffragio di Antonio Cordone e di tutte le vittime della criminalità, troppo spesso dimenticate e non tutelate che chiedono giustizia e non vendetta. Antonio Cordone (nella foto allegata, al centro del gruppo di corridori col cappellino bianco),noto personaggio dello Sport toscano (fu calciatore, allenatore, preparatore atletico e podista), venne ucciso senza alcuna ragione 36 anni fa, il 26 dicembre 1989 a Firenze, per mano di un criminale pluriomicida mentre faceva una scarpinata col proprio cane, percorrendo a piedi le sue amate colline tra Firenze e Fiesole, in via di Barbacane. L'efferato crimine, passò allora alle Cronache come 'Il Giallo di Santo Stefano' e l'assassino di Antonio Cordone, firmò il delitto, lasciando sul posto un biglietto scritto a mano firmato 666, la sigla che nell'Apocalisse indica l'anticristo. Al termine della funzione religiosa, molto partecipata, il figlio Marco gia' Consigliere provinciale di Firenze e Amministratore dei Comuni di Fucecchio e di Gambassi Terme, storico locale e fondatore del 'Comitato dalla Parte di Abele', ha ricordato la figura del padre, un uomo che amava la vita, soprattutto nei suoi aspetti più profondi. Per non dimenticare! Inoltre nella giornata di oggi 29 dicembre 2025 Marco Cordone, figlio della vittima, ha rilasciato la seguente dichiarazione:" Io e la mia famiglia non chiediamo vendetta ma giustizia e francamente rimaniamo fortemente perplessi sul fatto che dell'omicida di mio padre Antonio, soggetto riconosciuto non imputabile per totale infermità totale (Art. 88 del C.P.) ma classificato socialmente pericoloso, non si sappia dove sia attualmente. Ricordo all'opinione pubblica che tale soggetto, il 1 giugno 1990 nel centro di Siena, stermino' una pattuglia del Nucleo Radiomobile di Siena dei Carabinieri, composta dal Maresciallo Mario Forziero e dal Carabiniere Nicola Campanile. Lancio un appello a chi di competenza perché ci dicano dove si trova oggi Sergio Cosimini, l'assassino di un funzionario del Ministero delle Finanze e di due militi dell'Arma dell'Arma dei Carabinieri. È nostro diritto sacrosanto sapere dove si trova tale soggetto e non escludo in futuro di portare avanti forti iniziative sul tema. Vogliamo giustizia e non vendetta!!".-

Fonte: Ufficio stampa

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