Giani e Nardini consegnano il Pegaso d’Oro alle sorelle Bucci. “Ora lavoriamo per la pace”

Parla di pace tra Israele e Palestina il presidente Eugenio Giani in occasione della consegna, assieme all’assessora Alessandra Nardini, del Pegaso d’Oro alle sorelle Andra e Tatiana Bucci, sopravvissute alla Shoah, nel corso del meeting per il Giorno della Memoria al Teatro del Maggio di Firenze.

“Contribuiremo ad azioni per promuovere la pace”, annuncia Giani spiegando di aver preso spunto proprio dalle parole di Tatiana, che ricevendo il massimo riconoscimento della Regione Toscana ha tenuto a commentare: “occorre lavorare per la pace fra Palestina e Israele, le scena di Gaza non si devono più proporre davanti ai nostri occhi”. “È proprio da tutti i livelli e quindi anche dalla nostra Toscana – aggiunge Giani - che deve nascere una forza, un'emozione, un'iniziativa concreta, affinché quelle aree del Medio Oriente possano vivere in pace, senza quelle scene terribili che abbiamo visto nei mesi scorsi”.

Le parole del presidente arrivano subito dopo la cerimonia di consegna, che Giani definisce “toccante”. “La testimonianza di Andra e Tatiana Bucci è qualcosa di straordinario che ci aiuta a diffondere quella cultura della memoria da cui noi dobbiamo partire, con i 2.000 ragazzi che oggi erano qui, ma con tutti quelli che sono a scuola, che sono nelle case, per dare alle nuove generazioni il senso di ciò che non deve più accadere”, aggiunge il presidente, che poi torna a mettere in evidenza quanto importante sia il Treno della Memoria con le studentesse e gli studenti.

“Niente come un viaggio nei luoghi, nei campi di concentramento e sterminio di Auschwitz-Birkenau, scuote le coscienze”, per questo “abbiamo destinato risorse in bilancio e stiamo pensando di organizzarlo per primavera, perché riteniamo che sia una delle forme di educazione alla cultura della memoria più efficaci, per creare quella catena che poi porti non solo la Regione, che per prima ha iniziato e ha sviluppato edizioni a livello biennale, ma anche tutte le altre istituzioni, comuni, associazioni, a poter vivere questa esperienza”.

Riguardo ai tempi del nuovo Treno, Giani ha concluso: “noi pensiamo per il mese di aprile di poterlo fare, l'importante è comunque farlo prima dell'estate. Dobbiamo dare il senso di ripartire per creare quella cultura”.

LE PAROLE DI ANDRA E TATIANA

“I nostri racconti sono serviti a qualcosa”, dice Tatiana. “Con fatica certamente si parla e si ricorda ma è un dovere far sapere quello che è successo. E continueremo”, aggiunge Andra.
Le sorelle Bucci – sopravvissute, da bambine di a 6 e 4 anni, all’orrore della Shoah, scampando 80 anni fa agli esperimenti di Mengele nel campo di sterminio nazista di Auschwitz - hanno da poco ricevuto sul palco del Maggio di Firenze il Pegaso d’Oro dal presidente Giani e dall’assessora Nardini.

Non nascondono la loro emozione per aver ricevuto il massimo riconoscimento della Regione Toscana in mezzo a tanti giovani accorsi stamani al Meeting del Giorno della Memoria. Del premio Andra si definisce “super felice”, anche se “non lo merita” perché “non mi sembra di fare niente di eccezionale”. Tatiana parla di “un regalo per tutto quello che abbiamo fatto in questi anni”.

In questi anni le sorelle Bucci non hanno mai interrotto la loro opera di testimonianza delle atroci persecuzioni e deportazioni commesse dal Terzo Reich e dal fascismo. “È dal 2004 che testimoniamo soprattutto per i ragazzi. Abbiamo partecipato a quasi tutti i viaggi della memoria della Regione”. Mentre insistono sull’importanza del racconto diretto che insistono, sullo sfondo c’è il malessere manifestato dalla senatrice a vita Liliana Segre, vittima di ennesimi attacchi e insulti antisemiti. “Liliana dice cose giuste”, afferma Tatiana, ma purtroppo “forse fa da capro espiatorio per tutti noi” aggiunge Andra.

“La conferma che testimoniare serve” arriva da incontro avvenuto proprio entrando nell’auditorium del Maggio. “I primi ragazzi che hanno partecipato ai treni sono diventati adulti – spiega Tatiana – e poco fa abbiamo visto un giovanissimo professore che è stato con noi quando aveva 16-17 anni”. “Questo vuol dire che noi testimoni, le nostre parole, e noi purtroppo siamo tra le pochissime persone ancora qui, gli altri che conoscevamo purtroppo se ne sono andati, servono a qualcosa”. “A settembre scorso – prosegue - ho compiuto 87 anni e ho ricevuto più di un augurio da uomini che qualche anno fa erano ragazzi. Si sono ricordati di me”.

E ora che la Regione si accinge a far partire un nuovo Treno della Memoria? “Speriamo di avere il tempo e anche la forza di rifarlo. Tutto dipenderà da quando lo faranno, perché qualche impegno ce l’ho già” chiosa Tatiana che con la sorella invita tutti, a partire dal presidente Giani, a volgere l’attenzione verso le guerre.

I conflitti nel mondo sono infatti l’altro argomento che sta a cuore a entrambe.

“Mi auguro che ci sia pace ma ho paura che non ci sarà, ci vorranno forse non una generazione ma qualcosa di più. Mi sembra che nelle guerre ci siano più interessi monetari che ideologici”, sottolinea Andra. Mentre Tatiana, augurandosi che finalmente finisca la guerra tra Gaza e Israele, si sofferma commossa sull’Ucraina, luogo di nascita della mamma e costretta a partire piccolissima: “quando è scoppiata la guerra per tanti giorni sono stata veramente male e ho pensato molto a lei”. 

LE PAROLE DELL'ASSESSORA ALESSANDRA NARDINI

Durante le celebrazioni del Giorno della Memoria al Teatro del Maggio musicale di Firenze organizzate da Regione Toscana con le scuole toscane, l'assessora regionale Alessandra Nardini ha ringraziato per la presenza, oltre alle autorità civili e religiose, le sorelle Andra e Tatiana Bucci, sopravvissute all'Olocausto, l'abate di San Miniato al Monte Padre Bernardo Gianni, che organizzò una partecipatissima fiaccolata per la pace, e la dirigente scolastica del liceo Da Vinci Annalisa Savino che, all'indomani del pestaggio squadrista di alcuni studenti fuori dal liceo Michelangiolo, scrisse una lettera sull'antifascismo poi oggetto di polemica da parte del ministro Valditara, che la definì impropria. "Quella lettera non solo non fu impropria, ma necessaria-ha dichiarato Nardini- perché il primo ruolo della scuola è quello di sviluppare nelle ragazze e nei ragazzi una coscienza civile critica e di rafforzare in loro i valori di democrazia, libertà e uguaglianza alla base della nostra bellissima Costituzione antifascista, nata dalla Resistenza".
"La cultura della memoria è ancora più importante in un'epoca dove sono evidenti i rigurgiti neofascisti e neonazisti. Viviamo in un tempo in cui il Presidente degli USA parla di deportazioni e un miliardario a lui vicinissimo alza il braccio per riprodurre il saluto nazista" ha dichiarato ancora Alessandra Nardini che ha ricordato anche i raduni di Acca Larenzia, aggiungendo a questo proposito: "Il nostro Paese non ha ancora fatto completamente i conti con la storia. Sarebbe necessario che nell'80° anniversario della Liberazione finalmente nel nostro Paese fossero sciolte le organizzazioni neofasciste e neonaziste”.

Riguardo agli ultimi episodi di insulti e minacce che hanno colpito la senatrice Liliana Segre secondo Nardini: “È inaccettabile che una figura straordinaria come la senatrice Segre abbia dovuto rinunciare a partecipare a una manifestazione perché stanca dei messaggi di odio antisemita. Dobbiamo rifiutare con grande determinazione ogni forma di antisemitismo, soprattutto in questo momento storico. Sono tra coloro che hanno criticato duramente, senza sconti, il governo Netanyahu per la strage compiuta dopo l'orribile e ingiustificabile attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, ma non possiamo accettare che la ferma condanna delle azioni di un governo si mescoli a una inaccettabile generalizzazione di responsabilità verso l'intero popolo ebraico, sdogandando un antisemitismo che dobbiamo rifiutare categoricamente”.
E poi la necessità di arrivare alla pace in Medio Oriente: “Il nostro dovere è chiedere la pace e speriamo che la difficile tregua che si è raggiunta in Medio Oriente sia il primo passo verso un vero percorso di pace, che deve passare per la soluzione di due popoli e due stati".
Sempre secondo Nardini la Toscana conferma la propria volontà di mettere al centro la cultura della Memoria ponendo in essere le iniziative più significative che possano formare i giovani alla consapevolezza: “È fondamentale ricordare la tragedia della Shoah, la sistematica persecuzione e deportazione degli ebrei da parte dei nazisti che, in Italia, poterono contare sulla collaborazione del fascismo, a partire dalla vergogna delle Leggi razziali firmate proprio in Toscana, a San Rossore. Stiamo facendo tutto il possibile, insieme al Presidente Giani, per far ripartire il Treno della Memoria questa primavera. Il treno in questi anni ci è mancato tantissimo, perché permette alle nostre studentesse e ai nostri studenti di fare esperienza diretta dell'orrore che è stato, affinché non sia mai più".
“Ricordiamo anche la persecuzione e deportazione delle persone con disabilità e della comunità LGBTIQIA+, dei rom e dei sinti, dei testimoni di Geova, degli oppositori politici, degli Internati Militari Italiani e di tutte e tutti coloro che il nazifascismo eliminò- ha concluso Nardini- È importante che le ragazze e i ragazzi apprendano la lezione della storia, per diventare sentinelle di Memoria, come li ha definiti la senatrice Segre, e proteggere il nostro presente e il nostro futuro. Insieme dobbiamo mantenere la promessa ancora non mantenuta che l'umanità fece a se stessa all'indomani della liberazione dei campi di sterminio e della Seconda guerra mondiale: mai più".

Fonte: Toscana Notizie

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