
In Italia tantissimi luoghi da nord a sud stanno modificando la propria conformazione territoriale trasformando ex luoghi di gioco in veri e propri spazi culturali e sociali. Un cambiamento che è dovuto alla necessità e volontà delle amministrazioni locali di mettere a disposizione del cittadino una proposta migliore sul piano della crescita collettiva, con iniziative legate a temi attuali, come i diritti delle donne. Questo è il caso della regione Toscana, che sta vivendo dunque una rigenerazione urbana a tutti gli effetti e che mette al primo posto l’evoluzione ambientale per favorire di conseguenza quella comunitaria. Dalla riqualificazione urbana alla creazione di nuovi posti di lavoro, passando per altre mille sfaccettature di questo piano di rinascita socio-culturale.
La trasformazione socio-culturale del territorio toscano
In Toscana cresce l’attenzione verso la rigenerazione urbana: molti ex luoghi di svago vengono riconvertiti in centri culturali, teatri e spazi per la comunità. Questa trasformazione riflette un nuovo modo di vivere la socialità, dove il fascino dei casinò storici rivive in forme moderne e sostenibili. Una volontà ben precisa da parte di chi amministra il territorio localmente, che vuole dare la possibilità dunque al cittadino di vivere diversamente luoghi che un tempo avevano funzione ricreativa e ludica, e che oggi invece mutano in ambienti culturali. Il tutto per favorire la crescita collettiva della comunità toscana, in questo caso, per una regione che da sempre è culla di un patrimonio artistico, architettonico e appunto culturale davvero ingente. Forse uno dei più rappresentativi in Italia, e dunque responsabile di una spinta propulsiva verso la conoscenza e l’arricchimento personale.
Alcuni esempi di cambiamento degli ex luoghi di gioco in spazi culturali
Venendo più verso il concreto dei cambiamenti operati in Toscana rispetto ad ex luoghi ricreativi mutati dunque in spazi socio-culturali, è possibile individuare tale trasformazione ad esempio nei parchi o nelle piazze che sono divenuti centro di accoglienza di performance artistiche. O ancora biblioteche che accrescono la loro funzionalità rappresentando non più unicamente posti in cui leggere dei libri, ma anche poli di confronto sociale, di interazione, e di brainstorming. Luoghi che ospitano anche l’implementazione i servizi digitali figli dell’epoca attuale utili allo sviluppo delle menti. Insomma siamo in presenza di una sana trasformazione del territorio toscano che vuole spingersi oltre la tradizione locale per immergersi a pieno nell’innovazione. Una rigenerazione doverosa data la velocità dei tempi odierni, e della popolazione, specie quella giovanile, che ha bisogno di evoluzione e rinnovamento costante per non impigrirsi, e crescere. Un’amministrazione locale che avverte questo bisogno e cerca di soddisfarlo attraverso la rivalutazione di angoli e spazi altrimenti inutili. Quindi unendo utile e dilettevole la Toscana sta mostrando grande intelligenza nel rendere inclusivi e polifunzionali ambienti che prima non lo erano, e per tanto incarna un esempio da seguire e un faro anche per le altre regioni dello stivale. Una volontà di guardare al futuro mediante il progresso culturale, con eventi culturali abbinati alla bellezza del territorio, che è apprezzabile e da sottolineare in un contesto generale che solitamente è stagnante e circondato dall’immobilismo.





