
Al via ai saldi dal 3 gennaio 2026
“L’attesa per l’avvio dei saldi è ai massimi e le prospettive sono quelle di ottenere almeno un risultato in linea con quello dello scorso anno”.
Commenta così l’imminente inizio dei saldi invernali il Presidente Confcommercio Pontedera e Federmoda, Lorenzo Nuti.
A partire da sabato 3 gennaio 2026 prenderanno ufficialmente il via i saldi invernali, un appuntamento molto atteso sia dai consumatori che dalle attività del commercio al dettaglio.
“Un contributo importante arriva sicuramente dall’abbassamento delle temperature, che tradizionalmente favorisce l’acquisto dei capi più significativi della stagione, come cappotti e capispalla. Si tratta di articoli con un prezzo medio più elevato e che quindi incidono positivamente sul volume d’affari complessivo: anche per questo motivo le aspettative sono buone”.
Nuti conferma inoltre l’andamento positivo delle vendite natalizie: “Gli acquisti di Natale nei negozi di vicinato hanno dato risultati soddisfacenti. Le attività che hanno continuato a investire sul territorio e a credere nel proprio lavoro hanno raccolto i frutti del loro impegno. Generalmente, l’andamento dei saldi segue la stessa tendenza registrata durante le vendite natalizie, motivo per cui guardiamo con fiducia a questo avvio di stagione”.
Il Presidente richiama però l’attenzione su un aspetto: “Il confronto con lo scorso anno va letto con attenzione: quest’anno i saldi iniziano il 3 gennaio, una data molto vicina al Natale. Ancora una volta, possiamo però parlare di una data unica a livello nazionale, un risultato che Confcommercio difende da anni. La data unica garantisce infatti ai negozi di vicinato, alle attività storiche e familiari che rappresentiamo in modo particolare, una visibilità nazionale gratuita e omogenea, creando condizioni di concorrenza più equilibrate”.
Una scelta che presenta anche alcune criticità: “La vicinanza con il periodo natalizio tende a rallentare le vendite nei giorni successivi alle festività, dal 27 dicembre fino all’avvio dei saldi – prosegue Nuti – Si tratta di dinamiche sulle quali le imprese hanno poco margine di intervento, anche perché a livello europeo il tema dei saldi non è pienamente condiviso: l’Europa spingerebbe verso una maggiore liberalizzazione, mentre il modello italiano resta più regolamentato. Per questo motivo, parlare oggi di data unica è già di per sé un successo, mentre ipotesi di spostamento dei saldi — ad esempio a febbraio — rischiano di essere promesse fuorvianti e difficilmente realizzabili”.
Guardando alle prospettive per il 2026, il Presidente esprime fiducia: “Ci aspettiamo un afflusso importante di clienti. Nonostante le difficoltà che molte imprese hanno affrontato durante l’anno, sia il periodo natalizio che i saldi invernali continuano a rappresentare per i consumatori un momento privilegiato per acquistare prodotti di qualità e capi realmente legati alla collezione in corso”.
“Per questi motivi riteniamo che i risultati possano essere almeno in linea con quelli del 2024, se non migliori” conclude Nuti.
A evidenziare il valore economico e sociale del periodo dei saldi interviene il Direttore Generale Confcommercio Provincia di Pisa, Federico Pieragnoli: “I saldi rappresentano un passaggio importante non solo per le imprese del commercio, ma per l’intero tessuto urbano. Scegliere di acquistare nei negozi di vicinato significa investire nella qualità del servizio, nel rapporto di fiducia con gli operatori e nella vitalità dei nostri centri cittadini. Ogni acquisto fatto sotto casa sostiene lavoro, professionalità e quella rete di relazioni che rende viva la comunità. Ci auguriamo che questi saldi possano tradursi in un segnale concreto di attenzione verso il commercio locale e verso le tante attività che ogni giorno garantiscono presenza, competenza e valore al territorio”.
Fonte: Confcommercio Provincia di Pisa - Ufficio Stampa
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