Debutta all’ORT Ryan McAdams, giovane, estroverso direttore americano. A propiziarne la carriera in patria sono stati Lorin Maazel, che lo ha invitato nel 2007 come suo assistente alla Chateauville Foundation in Virginia per la Maazel Estate, e James Levine che invece lo ha invitato al Tanglewood Festival due anni dopo. Successivamente dal 2009 al 2012 Ryan ha ricoperto la carica di direttore musicale della New York Youth Symphony, vincendo numerosi premi per una programmazione innovativa e guadagnando sempre più consenso da parte della critica. Dopo il debutto europeo al Maggio Musicale Fiorentino nel febbraio 2010, ritorna a Firenze ospite per la prima volta sul podio dell'Orchestra della Toscana con un programma che mischia la classicità europea al folklore sudamericano. La serata parte con il Concerto di Stravinskij, Dumbarton Oaks, in cui l’autore russo, da quel trasformista che era, si diverte a indossare vesti bachiane. Il titolo deriva dal nome di una tenuta nel distretto statunitense di Columbia dove la composizione fu eseguita per la prima volta nel 1938.
Il concerto prosegue con l'ambientazione argentina di Piazzolla nell'interpretazione di Ivano Battiston alla fisarmonica del Concerto per bandoneon scritto dal compositore argentino nel 1979, detto Aconcagua; così chiamato dal produttore musicale Aldo Pagani. Per lui, quel Concerto rappresentava il punto più alto dell'opera di Piazzolla, e per questo era dunque assimilabile alla montagna più alta delle Ande argentine, l'Aconcagua. Il fisarmonicista fiorentino sarà protagonista anche nella ripresa - dopo l'intervallo – con il Concerto n.3 per organo e orchestra di Händel, l'inventore del concerto per organo solista. E per l'occasione Battiston sostituirà il suono dell'organo con le melodie della fisarmonica.
Ricordiamo che l'artista, autore di circa 100 composizioni, nonché docente di fisarmonica, da 25 anni presso il Conservatorio “Cherubini” di Firenze, sostituisce la solista precedentemente annunciata in cartellone Ksenija Sidorova, la quale ha dovuto cancellare, con suo grande rammarico, tutti i suoi impegni per motivi di salute.
Chiude la serata il folklore argentino di Alberto Ginastera con le sue Variaciones concertantes op.23, dodici sezioni che disegnano l'atmosfera tipica dell'Argentina secondo il carattere di nazionalismo soggettivo tipico del compositore.
Fonte: Ufficio stampa
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