Sono "vittime solo quelle persone, ragazzi, disabili e bambini che non hanno scelto di far parte del Forteto, ma costretti da un'ordinanza del tribunale dei minori che al Forteto li ha affidati". Così in una nota 10 ex bambini e bambine de Il Forteto, oggi diventati adulti ma in passato tolti alle famiglie naturali e affidati alla comunità del Mugello dal tribunale dei minori di Firenze quando avevano tra i 3 e i 10 anni.
I firmatari prendono le distanze "da qualsiasi altra organizzazione" e affermano che "pur non essendo organizzati in associazioni noi siamo le vittime che si sono ribellati, che hanno avuto il coraggio di rivolgersi allo Stato per ricevere quella tutela e protezione della quale avevamo bisogno e c'era stata negata. I nostri nomi sono conosciuti, scritti sui dispositivi delle sentenze del tribunale. Però non siamo stati avvisati di tale evento" cioè la visita fatta di recente dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede "mentre erano presenti alcuni membri dell'associazione 'Vittime del Forteto', dalla quale tuttavia non siamo rappresentati".
"La maggior parte di noi ragazzi ha avuto il coraggio di denunciare e ha contribuito in maniera determinante a far emergere e bloccare il sistema, con molta fatica, superando ostacoli enormi per moltissimi anni - concludono - Alcuni di questi tutt'oggi vivono in situazioni precarie. Vogliamo pertanto non delegare a nessuno le nostre istanze, né consentire a chicchessia di parlare e agire per conto nostro, in nostra rappresentanza e quindi abbiamo deciso di nominare un nostro portavoce, Giuseppe Aversa".
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