Turismo, Progetto Firenze: "Le politiche vadano di pari passo con quelle della città"

Per una città a vocazione cosmopolita come Firenze il turismo è stato sin qui un’importante risorsa, non solo economica. Oggi, però, le esternalità negative dei flussi turistici, cresciuti nel tempo fino a portare in città più di 20 milioni di presenze già nel 2016 - e chissà quante in più nei due anni successivi - rischiano seriamente di prevalere sulle opportunità.

In barba a un regolamento Unesco arrivato tardi e ancora facilmente aggirabile, il centro di Firenze è ormai un risto-albergo diffuso al servizio di rendite finanziare sempre meno connesse al territorio. Molti dei posti di lavoro indotti sono precari e sottopagati. Abitare in centro è proibitivo per chi non sia abbiente e anche altrove l’espansione delle locazioni turistiche ha fatto lievitare i prezzi. Persino il mercato centrale è divenuto una Mall per turisti affamati, mentre i rari negozi di prossimità devono fare i conti con frotte di comitive in cerca di “experiences”. I bus delle comitive mordi e fuggi continuano a entrare in città e a disporsi in triplice fila nel lungarno Pecori Girardi. L’inadeguatezza di arredo urbano, servizi controlli e puntuali sanzioni legittima nei visitatori comportamenti altrove giudicati discutibili, che non di rado si spingono al vandalismo.

L’elenco dei problemi che non si è saputo prevenire per tempo potrebbe purtroppo continuare a lungo. Quello che certamente si è concluso è il tempo dell’amministrazione separata per comparti. Le politiche dello sviluppo economico e della promozione turistica devono essere disegnate e implementate in integrazione strettissima con quelle del lavoro, dell’abitare, della sicurezza urbana, della gestione di rifiuti e servizi. La smart city digitale non serve se si limita a una control room disegnata per registrare i problemi già conclamati. Occorre agire, in fretta e con severità e trasparenza, per garantire a quanti vivono o arrivano in visita a Firenze una convivenza funzionale a entrambi.

Perché di certo, nessuno, a prescindere dal proprio retroterra politico, vorrebbe augurare alle ultime amministrazioni succedutesi a Firenze di passare alla storia come quelle che ne hanno ucciso il genius loci trasformando la città in un parco giochi per il turismo di massa.

Sandra Gesualdi e Grazia Galli (Associazione Progetto Firenze)



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