Dal Salone a Firenze, l'allarme "Noi traduttori rischiamo di scomparire"

“Veniamo trattati come lavoratori ‘atipici’, pagati a cottimo, senza tutele e con i redditi più bassi d’Europa, proprio noi che svolgiamo un mestiere antico quanto le traduzioni della Bibbia” denuncia Marina Pugliano, coordinatrice iniziative StradeLab, l’associazione culturale che affianca la sezione traduttori editoriali della CGIL Strade SLC, e curatrice della quarta edizione di ViceVersa, l’evento internazionale dedicato alla traduzione che quest’anno si svolge per la prima volta in Italia. La rassegna si è aperta il 7 maggio e proseguirà fino al 14 alla Casa Cares di Reggello con laboratori e momenti di confronto tra dodici traduttori internazionali, mente ieri a Palazzo Medici Riccardi ha ospitato la scrittrice Rosa Ventrella.

La gestione dei diritti d’autore e le condizioni lavorative dei traduttori editoriali sono stati al centro del Salone di Torino giovedì 9 maggio, in occasione degli eventi con StradeLab, nel corso dei qualil’On. Piccoli Nardelli ha ammesso i pochi passi in avanti fatti per le tutele della categoria e si è dichiarata disponibile a portare la questione sul banco della Commissione Cultura nelle prossime settimane.

Attualmente sono in corso gli Stati Generali dell'Informazione e dell'Editoria e proprio ViceVersa sarà il momento per fare il punto, sensibilizzare il grande pubblico e redigere una proposta concreta da presentare al Dipartimento per l’Informazione e l’editoria, con la partecipazione di professionisti europei di primo piano, tra cui Dominique Vittoz, la voce francese di Camilleri, Fo, Scarpa, ComenciniLise Capuis, traduttrice di Tabucchi, Manganelli e Anaïs Bouteille-Bokobza voce francese di Rosa Ventrella, per citarne solo alcuni.

“Le nostre condizioni sono equiparabili a quelle dei riders – prosegue Pugliano –. Dal 2012, anno in cui abbiamo lanciato la petizione per istituire un fondo di sostegno alla traduzione editoriale cui è seguita la firma di un protocollo d’intesa con gli editori indipendenti, ma pochi passi avanti sono stati fatti sul piano istituzionale. Lo scenario attuale è privo di istanze nel programma della Commissione Cultura e rimane sospeso in attesa di un incontro promesso dal Ministro Bonisoli in occasione di BookPride, ma mai concretamente organizzato”.

Quella dei traduttori editoriali italiani è, infatti, una condizione di precariato: ““Secondo la legge siamo autori al pari degli scrittori delle opere che traduciamo, ma siamo pagati a cottimo e male e, al contrario degli altri paesi europei, non ci vengono riconosciute royalties – conclude Pugliano – . Il nostro è un mestiere ‘di lusso’ che non tutti possono permettersi di svolgere perché non sufficientemente remunerativo. Se continuiamo così siamo condannati ad estinguerci e ad impoverirsi non saranno solo tutta la nostra letteratura e il patrimonio culturale, ma anche la stessa industria editoriale, che deve buona parte del suo fatturato al nostro lavoro”.

StradeLab  affianca la Sezione Traduttori Editoriali di  SLC CGIL svolgendo attività  a sostegno della traduzione autoriale. Dal 2017 è partner ufficiale di Book Pride, fiera dell’editoria indipendente (Milano), e del Festival delle Letterature Migranti (Palermo). È presente nelle più importanti fiere del libro in Italia, curando programmi e incontri dedicati alla traduzione, rivolti sia ai professionisti della filiera sia al grande pubblico. Dal 2011, l’associazione è attiva anche nel campo della formazione permanente in Italia e all’estero. In particolare è impegnata nella diffusione in Italia dei laboratori bilingui ViceVersa, di cui ha sostenuto varie edizioni in Svizzera, in collaborazione con la Casa dei traduttori Looren (CH), la fondazione Pro Helvetia (CH), Pro Grigioni Italiano e vari enti stranieri che promuovono la diffusione della cultura e la traduzione.

Fonte: Ufficio Stampa

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