Picchielli e ass. Lombardia Bruno Galli sull'OdG contro autonomia Empoli

Andrea Picchielli

L'OdG sull'autonomia approvato dal Consiglio Comunale di Empoli durante l'ultima seduta contiene parecchi luoghi comuni molte mistificazioni, che rispecchiano lo stucchevole dibattito di questi ultimi mesi, dal quale è emerso un antico vizio della cultura politica nazionale: l'ideologizzazione e la partizzazione del tema.

Ho subito interpellato l'amico Prof. Stefano Bruno Galli, Assessore all'Autonomia ed alla Cultura della Regione Lombardia, esperto massimo della materia dell'autonomia e che sta portando avanti il percorso intrapreso dalla sua regione.

"Occorre infatti precisare che il riconoscimento delle risorse necessarie ad onorare le nuove competenze riconosciute a Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna saranno a saldo zero per lo Stato e non attaccheranno assolutamente il fondo perequativo né i meccanismi di solidarietà. Residuo fiscale e costi standard non c'entrano nulla con il percorso ex Art. 116. , c. 3 Cost., basta leggere tutti i documenti che abbiamo prodotto in Regione Lombardia , in cui non vi è il minimo cenno. È ovvio che le richieste di aprire la trattativa da parte di altre regioni, pervenute al Ministero per gli Affari Regionali e le Auronomie, siano "differenziate". Stiamo infatti parlando del cosiddetto "regionalismo differenziato". Non è assolutamente vero che il potere di interdizione che otterranno Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna sarà superiore a quello delle regioni a statuto speciale . Chi l'ha detto? Non si capisce poi perché, se non per questioni meramente ideologiche e politiche, ci si debba opporre in tutte le sedi al percorso di autonomia che abbiamo intrapreso:il nostro è un atto di grande lealtà costituzionale e di grande responsabilità istituzionale visto che a monte della trattativa ci sono dei referendum consultivi territoriali e che la riforma del Titolo V, dal 2001 ad oggi, non ha mai funzionato, malgrado alcune regioni - proprio la Toscana (2004), ma anche Piemonte (2006), Lombardia e Veneto (2007) - abbiano provato a percorrere la strada dell' autonomia rafforzata, senza tuttavia concludere nulla. Esiste un articolo della Costituzione che offre alle regioni a statuto ordinario l'opportunità di negoziare maggiori margini di autonomia. Articolo rimasto infatuato per 18 anni: noi stiamo cercando di farlo funzionare. Altrimenti ci si deve dire chiaramente che esistono degli articoli della Costituzione che proclamano dei principi di elevata qualità democratica, ma che non devono essere attuati. Però bisogna assumersi la responsabilità di dirlo con chiarezza! Le nostre richieste di autonomia sono basate sulle funzioni legislative ed amministrative, non sulle materie. Ragionare semplicemente sulle 23 materie e prevedere il loro trasferimento in blocco, non solo è assurdo e tecnicamente infondato ed impraticabile, ma rappresenta un modo vecchio di intendere l'autonomia. I sistemi istituzionali moderni si reggono sull'articolazione di funzioni, esercitate dallo Stato o dai soggetti istituzionali periferici, legislative e amministrative e su questo bisogna ragionare. Ciò scongiura innanzitutto qualsiasi prospettiva secessionista e sopratutto porta all'attribuzione delle funzioni amministrative al sistema delle autonomie locali (province e comuni). Mentre quelle legislative saranno una prerogativa delle regioni, che - costituzionalmente - sono organi di programmazione e di indirizzo. Insomma, invece che parlare a vanvera e scrivere delle autentiche stupidaggini dal punto di vista giuridico-costituzionale e dottrinario, sarebbe opportuno approfondire, studiare ed entrare nel merito delle questioni: questo è quello che viene richiesto ad una classe politica seria, responsabile e di qualità. Una classe politica che deve guardare alla sfida della responsabilità politica e dell'efficienza istituzionale ed amministrativa come ad una grande risorsa per l'evoluzione e lo sviluppo positivo dei sistemi democratici. Altrimenti ci troviamo di fronte ai soliti quaquaraquà."

Fonte: Andrea Picchielli - Capogruppo Lega Salvini Empoli

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