
Il festival del pensiero popolare-Palio di S. Rocco pellegrino , il festival dedicato alla cultura popolare e contemporanea nei luoghi non convenzionali dello Scioa del quartiere storico di S. Miniato, torna ad animare il borgo con la sua XI edizione dal 10 al 16 agosto 2019.
Dopo il successo registrato nelle precedenti edizioni, dove si sono registrati oltre 700 spettatori, quest’anno c'è già una prima grande novità nel passaggio di direzione artistica: dallo storico direttore e letterato Andrea Mancini, a guidare le redini della storica rassegna è l'associazione che più si è distinta negli ultimi anni per il lavoro teatrale e sociale sul territorio: Tra i binari aps.
Il primo obiettivo è quello di riscoprire il quartiere dello Scioa attraverso azioni, performance, letture, incursioni e dibattiti. Lo Scioa che si estende da piazza Buonaparte a Piazza XX Settembre, è uno dei luoghi di passaggio continuo dei pellegrini che camminano lungo la via Francigena, proseguendo poi per via Maioli e via Bagnoli, dove si raggiunge il vicolo di Borghizzi, punto d'incontro di quest'antica via che poi si inoltrava nella campagna sanminiatese. Vogliamo che l'XI edizione del Festival sia un incontro di tutti e rivolto a tutti, proprio come avveniva quando le vie che si incontravano erano il luogo di scambio (culture, arte, tradizioni, ecc...) riuscendo a trasmettere un messaggio di inclusione e coesione sociale dove l'arte diventa il mezzo per la crescita e la memoria di un luogo.
Per questa edizione il tema scelto è l'Isola sconosciuta. L'idea è ispirata ad un omonimo racconto di Jose Saramago, pubblicato nel 1997, una favola d’amore sospesa tra realtà e sogno che ha accompagnato il lavoro dell'Associazione Tra i Binari negli ultimi due anni. Dopo la richiesta della barca il testo di Jose Saramago si strutturava nell'avventura di un viaggio. La nostra idea va oltre, il viaggio è già stato compiuto. Adesso siamo approdati in questo luogo indefinito che già ci attendeva e dove già qualcuno era in attesa. Un’atmosfera surreale dove figure inverosimili si staglieranno e si faranno vedere in ogni luogo del quartiere dello Scioa, apparizioni come ologrammi di narratori venuti dal mare, storie di viaggi che ormai sono ricordi, testimonianze che conservano la l'odore di salsedine e il rumore dell'animo umano.
L’isola sconosciuta come metafora del luogo più sconosciuto che c’è: la conoscenza dell'altro. Questa isola nella quale vogliamo approdare la vogliamo sognare e 'realizzare' con i cittadini dello Scioa iniziando a creare, in questa edizione, un laboratorio di pratiche e di esperienze che parlino di come immaginare e vivere un luogo per poi sviluppare questa modalità di partecipazione e condivisione. La via Francigena sicuramente ha dato a questa parte di San Miniato quella sensibilità che hanno i luoghi di passaggio come le stazioni, i binari, gli aeroporti, i porti. In questi posti si accoglie e si lascia andare tutti coloro che si trovano anche per poco a sostare, ciascuno riuscendo a mantenere la propria identità e traendo forza dalle contaminazioni. Con questa operazione vogliamo da un lato dare spazio alle tradizioni che da sempre appartengono alla Città come memoria collettiva, e dall'altro ascoltare i sogni e i bisogni di un luogo E proprio nell'ottica del dialogo verrà dedicato un doppio premio “San Rocco Pellegrino 2019”. Il primo per il teatro ad Annet Hanneman che, con i suoi venti anni di Teatro Reportage, ha trascorso la vita attraversando il mondo in conflitto per poter incontrare le persone e poter restituire loro una voce molto spesso soppressa e nascosta, mentre l’altro verrà assegnato allo Scioa e ai suoi abitanti che da decenni portano avanti la tradizione del Palio permettendo ad una cultura popolare di essere conosciuta e quindi non dimenticata
Lunedì 12 agosto
Da lunedì 12 agosto il Festival inizia ad entrare nel vivo delle sue attività. Infatti il programma si infittisce con tour turistici per scoprire il quartiere, incontri e performance. Il tutto inizierà alle ore 18:30 in piazza Bonaparte con il primo tour guidato a cura dei Musei Civici di San Miniato e dalla cooperativa La pietra D’Angolo.
Con una guida turistica si andrà alla ricerca di quei luoghi nascosti e delle storie che li affiancano. Il primo dei tour guidato avrà come tema “ Il culto di San Rocco.Il santo pellegrino nelle opere d’arte e nella devozione popolare ”. Per chi invece decide di godere della bellissima vista del giardino del Campana Guazzesi ed è un appassionato di arte, in particolare di quella contemporanea, alle ore 19:00 avrà luogo il primo incontro tra le realtà di arte contemporanea più vive del territorio toscano.
L’incontro Arte Contemporanea: territorio e comunità avrà come tema il ritorno dell’arte all’interno della comunità, come mezzo di inclusione sociale attraverso la riqualificazione degli spazi e la divulgazione del linguaggio artistico.
Interverranno la galleria Uovo alla Pop di Livorno, CRA centro raccolta arte di San Miniato e FACTO la fabbrica creativa di Montelupo Fiorentino. Dalle ore 20:00 ci sarà la buonissima e ricchissima cena presso il ristorante del festival che offrirà una vasta scelta tra piatti di carne,pesce e vegetariani e pizza. Sul giardino del Campana Guazzesi si potrà bere anche degli ottimi cocktail presso il bar del festival, godendo della vista notturna della vallata.
Dopo la cena ci sposteremo tutti in piazza Bonaparte, perché alle ore 21:30 inizierà la prima performance della serata Ti porto al mare che ti fa bene per le ossa, a cura di Stefano Cavallaro, Massimiliano Bardotti, Letizia Fasullo e Eugenia Coscarella .
Una performance itinerante ispirata dalle poesie di Filippo Davoli. I protagonisti sono attori, poeti, ballerine e musiciste che dalla piazza accompagneranno il pubblico in una passeggiata dove prende - ranno vita i versi del poeta e immaginari suggestivi.
La serata si concluderà alle ore 23:00 con la prima veglia notturna, La madre a cura di Tra I Binari – Officine Cavane, presso il Vicolo Borghizzi. Questa sarà la prima delle tre veglie notturne le quali anticiperanno lo spettacolo del 15 agosto Alawda. Una veglia a primavera. Una scalinata di donne attender à il pubblico per iniziare a raccontare le madri di ogni tempo. Donne in attesa di un arrivo o di un ritorno che possa rivelare qualcosa di magico e mai ancora sognato. Rivivere gli spazi nella magia dell’incontro e nell’attesa di un messaggio per la ricostruzione dell’identità dei popoli in mutamento
Fonte: Ufficio Stampa - Tra i binari APS
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