Figlie segregate e promesse come spose: i commenti dal mondo della politica

Ha fatto scalpore il caso dell'uomo che offriva le sue figlie in spose in cambio di denaro a Pisa dopo averle segregate e maltrattate. Grazie alle indagini della procura di Pisa l'uomo, un bosniaco di etnia rom, è stato arrestato per induzione al matrimonio delle proprie figlie e per i maltrattamenti e sevizie inflitte sulle stesse. non si sono fatte attendere i commenti dal mondo della politica:

Rossi: "Comportamenti intollerabili"

"I fenomeni che emergono dall'inchiesta di Pisa sono in netta contraddizione con la libertà delle donne. Vendere le proprie figlie e combinare matrimoni in Italia non può essere tollerato per nessuna ragione. La Regione Toscana sta dalla parte delle giovani donne, sollecita e sostiene le indagini e ogni forma di mobilitazione culturale per promuovere la parità di genere e per denunciare queste forme brutali di asservimento delle donne. Allo stesso tempo promuove i servizi di protezione e sicurezza delle vittime di violenza e di chi subisce qualunque riduzione della propria libertà individuale. È inaccettabile che si scambi l'integrazione con un regresso della condizione delle donne e del rispetto dei loro diritti inalienabili".

Ceccardi e Vizzotto: "Il primo arresto effettuato grazie al “codice rosso” voluto dalla Lega"

"Un bosniaco di etnia Rom è stato arrestato dalla polizia di Pisa per il reato di induzione al matrimonio introdotto dal “Codice rosso”: una legge fortemente voluta dal nostro partito e dai ministri Salvini e Bongiorno. Ancora una volta la lega dimostra di aver governato proponendo soluzioni concrete e reali. È un risultato importante nel contrasto alla violenza contro le donne e non possiamo non essere grati anche alle forze dell’ordine impegnate nell’operazione. [...] le due ragazze, giovanissime, erano vittime di violenza e maltrattamenti solo perché avevano deciso di scegliere liberamente il proprio futuro, così come fanno tante altre ragazze italiane della loro età. La sinistra da anni ha fatto propaganda riempiendosi la bocca con tante promesse per aiutare le donne in difficoltà, ma gli unici atti concreti a livello legislativo sono stati fatti dalla lega quando era al governo”, questo il commento di Susanna Ceccardi.

La lega ha avuto il coraggio di portare avanti una battaglia importante a difesa delle donne e ha dimostrato di essere forza di governo attenta alle problematiche del mondo in cui viviamo -rincara la dose Elena Vizzotto, responsabile politiche femminili del carroccio in Toscana-; sono tante le iniziative che il nostro partito, nel corso degli anni, ha promosso a sostegno delle politiche di genere. Tra queste sicuramente il “codice rosso” è stato un passo in avanti importante nel sistema normativo italiano e potrà aiutare tutte quelle donne che purtroppo ogni giorno sono vittime di violenza.

Donzelli (FdI): "Smantellare i campi rom: basta zone franche"

"Basta con queste zone franche: i campi rom vanno smantellati, come sta giustamente facendo l'amministrazione Conti, e chiusi in tutta Italia [...]". Lo afferma il deputato di Fratelli d'Italia Giovanni Donzelli, commentando gli arresti avvenuti oggi a Pisa.

"Adesso spiegateci perché i buoni sarebbero quelli che difendono i campi dove manca l’umanità - sottolinea Donzelli - e i cattivi quelli che chiedono la chiusura dei campi. Il codice rosso è stato un passo avanti ma non può essere sufficiente a prevenire questi fatti: complimenti ai magistrati e alle forze dell'ordine che, nonostante strumenti e risorse insufficienti, hanno scoperto questo fatto gravissimo"

Galletti (M5S): "Vicini alle vittime di questi crimini odiosi"

"Episodi come questo fanno inorridire e comprendere quanto sia stata necessaria l’istituzione del Codice Rosso per questo tipo di reati. Codice fortemente voluto dal M5S e dal ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede. Non bisogna mai abbassare l’attenzione: è necessario denunciare ed essere vicini alle vittime di questi crimini odiosi. Oggi possiamo dire che grazie al Movimento 5 stelle lo Stato c’è". Così la consigliera M5S Irene Galletti in riferimento al recente arresto per induzione al matrimonio avvenuto nel Pisano.

L'assessore Bonsangue: "Bene il 'codice rosso'. C'è tanto da fare sul piano culturale"

"Quello del primo arresto in ottemperanza del cosiddetto “Codice Rosso” avvenuto a Pisa - commenta la vicesindaco Raffaella Bonsangue - è un primato italiano che non ci conforta e conferma casomai la necessità di questa nuova legge, nata proprio per il contrasto delle violenze domestiche ai danni soprattutto di donne, con l’introduzione della nuova figura di reato della “induzione al matrimonio” che ha consentito alle Forze dell’Ordine e alla Magistratura di portare a termine questa operazione grazie alla coraggiosa denuncia delle due giovani donne. C’è ancora tanto lavoro da fare, soprattutto sul piano culturale, per impedire odiosi soprusi, in questo caso ai danni addirittura di due figlie colpevoli soltanto di volere decidere la propria vita da sole, senza imposizioni patriarcali peraltro non dettate da chissà quali nobili principi bensì dalla “vendita” delle stesse a due pretendenti sposi».



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