
Prima di tutto vogliamo esprimere le nostre più sentite condoglianze a familiari e amici di Muhammad Drame. Muhammad era un ragazzo di 23 anni,solo 23 anni! Un ragazzo con un cuore, un'anima e un diritto alla vita come ogni essere che abita questa Terra. Vita che ha perso in un incidente stradale. E una vita che finisce, merita sempre prima di tutto rispetto.
Rispetto che viene a mancare quando, relativamente a un fatto del genere, se ne parla solo per voler evidenziare alcuni aspetti marginali, andando a strumentalizzare l'accaduto in modo politico, addirittura attribuendo la responsabilità della morte di questo ragazzino alle politiche sull'immigrazione. Trovo del tutto fuori luogo il fatto che, dopo un incidente del genere dove ha perso la vita un essere umano investito da un pirata della strada che si è dato alla fuga (le forze dell'ordine lavoreranno per capire le dinamiche), si debba sottolineare prima di tutto il fatto che poteva essere “irregolare” e chelavorava in una ditta “cinese” magari con chissà che tipo di contratto, come se questi fattori fossero stati la causa di questa morte.
Tranne i casi legati a calamità naturali o particolari fenomeni meteorologici, gli incidenti stradali avvengono per responsabilità di una o più parti coinvolte: disattenzione alla guida, stato psicofisico alterato, alta velocità, non rispetto del codice della strada, scorretto o mancato utilizzo degli strumenti di segnalazione; ma non avvengono certo per il colore della pelle o per quello che è scritto sul nostro passaporto o dal tipo di lavoro che facciamo. Io credo invece che quando accadono questi fatti dobbiamo riflettere su altri aspetti, in primis sui nostri comportamenti quotidiani sulle strade.
Quanti di noi guidano col telefonino in mano? Quanti di noi si fermano sulle strisce pedonali per far attraversare pedoni? Quanti di noi rispettano i limiti di velocità? Quanti di noi NON si mettono al volante se hanno bevuto un po' o se si sentono stanchi? Quanti di noi indossano casco e giubbottino catarifrangente in bicicletta? Si pensa sempre che “tanto a noi non succederà mai niente” ma spesso i nostri atteggiamenti possono essere pericolosi per gli altri. Il buon senso è quello che manca. Si, probabilmente, se Muhammad avesse indossato il giubbottino catarifrangente sarebbe potuto essere più visibile, ma mica questo può fornire alibi per chi l'ha investito, giustificando il suo scappare e, non avvertire i mezzi di soccorso che magari avrebbero potuto salvargli la vita. E se investi qualcuno te ne accorgi. Poi si può discutere quanto vogliamo, soprattutto per cercare di rendere ancor più sicura una strada, ma non lo si fa certo mettendo telecamere a ogni curva.
Io sono prontissimo a mettermi a un tavolo con le autorità competenti per questo, ma se non agiamo tutti con un po' di buon senso, educazione civica e stradale, possiamo fare le strade migliori del mondo che il morto ci scapperà sempre. Non a caso negli incontri che abbiamo fatto nelle frazioni, le problematiche maggiori lamentate dai cittadini riguardano proprio l'alta velocità con cui auto e moto, soprattutto in certi orari notturni, sfrecciano all'interno dei centri abitati, incuranti del fatto che quel comportamento potrebbe essere letale, per loro e per altri.
E' normale tutto ciò? Si possono usare tutti i mezzi deterrenti che vogliamo e stiamo già lavorando anche su questo aspetto, ma se chi è alla guida in quel momento è ubriaco, assonnato o sta messaggiando col telefono, il rischio per l'incolumità altrui resterà sempre. Quello che comunque mi auspico da ogni rappresentanza politica è di evitare di cercare sempre le polemiche ma piuttosto di lavorare, in modo costruttivo affinché l'ennesima vita spezzata su una strada, possa essere finalmente l'ultima. Lo dobbiamo a tutte le vittime che ci sono state. Ciao Muhammad, che tu possa riposare in pace.
Fabio Serrozzi
consigliere comunale di Castelfiorentino
capogruppo Cittadini a Sinistra per Alessio Falorni
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