Nubifragio del 27 luglio, la Regione interviene anche nell'Empolese Valdelsa: ecco come chiedere il risarcimento dei danni

La pioggia c’è stata, i danni pure, ma l'Empolese Valdelsa era rimasto a 'bocca asciutta'. Il Governo ha riconosciuto lo stato di emergenza alle sole province di Siena e Arezzo per il nubifragio dello scorso 27 e 28 luglio, ma non nei comuni dell'Unione, dove comunque si contano i danni. I Comuni più colpiti sono quelli di Gambassi Terme e Certaldo.

La Regione Toscana, però, ha scelto di mettere sulla stessa bilancia la conta dei danni nel territorio regionale e ha stanziato 1,5 milioni di euro per "uniformare" il sistema di aiuti e venire incontro ai soggetti danneggiati anche nell'Empolese Valdelsa, ma anche in Lucchesia e nel Grossetano dove però i danni sarebbero minori. Ai primi di novembre dovrebbe arrivare l'approvazione dell'emendamento alla seconda legge di variazione del bilancio, a quel punto potrà partire l'iter per il ristoro dei danni. Ma l'obiettivo è quello di abbattere i tempi: saranno infatti già inviate ai comuni le schede da compilare per ricevere il ristoro dei danni. I comuni a loro volta le invieranno a chi ha fatto richiesta di risarcimento.

Oggi nella sede dell'Unione dei Comuni è stato presentato ad una rappresentanza degli imprenditori colpiti, circa una ventina, i termini con cui ottenere il ristoro dei danni. Erano presenti l'assessore alla presidenza della Regione Toscana Vittorio Bugli, il responsabile Difesa del Suolo e Protezione Civile della Regione Federico Fioravanti, il sindaco di Gambassi Terme Paolo Campinoti, il sindaco di Montespertoli Alessio Mugnaini e l'assessore all'Urbanistica di Castelfiorentino Federico Fioravanti.

La prima stima dei danni parlava di circa una ventina di soggetti colpiti, per un importo di circa 2,5 milioni. Ma il lavoro di dettaglio sui danni ha portato la cifra su circa un milione di euro: dalla Regione, insomma, si fa sapere che i fondi stanziati "saranno ampliamene sufficienti", specificando che qualora non sarà così la Regione "è pronta a rivalutare la cifra". Ovviamente per accedere al ristoro ci sono precisi vincoli da rispettare: i fondi regionali saranno elargiti con gli stessi termini del decreto nazionale applicato a Siena e Grosseto, in modo da uniformare il sostegno delle istituzioni ai territori colpiti. E l'ammissibilità del risarcimento è subordinata a precise casistiche abbastanza restrittive che si è tentato di spiegare durante l'incontro di oggi.

Riassumendo il risarcimento andrà a coprire dal 50 al 100% del danno riconosciuto e a richiederlo possono essere privati o imprenditori. La logica dell'ammissibilità della richiesta è quella del "nesso causale", dovrà in sostanza essere accertato attraverso una perizia tecnica il legame tra l'evento calamitoso e il danno subito. Ma non sono coperti tutti i tipi di danno: i fondi servono a coprire solo i "danni strutturali" e non il bene mobile (per fare un esempio sarà risarcito il macchinario danneggiato, ma non il furgone aziendale; un capannone danneggiato, ma non la merce di magazzino). Diverso il discorso per il settore agricolo: qui saranno garantiti solo i risarcimenti dei danni fino a 20mila euro per "danni infrastrutturali", quindi non quelli al raccolto. La Regione è in attesa di capire se lo Stato riconoscerà la "calamità naturale" e se, come accaduto in questo caso, lo riconoscerà a tutto il territorio colpito o solo parzialmente. Se il Governo riconoscerà la calamità naturale a tutto il territorio regionale allora i fondi per l'agricoltura e le perdite del raccolto arriveranno da Roma; se il riconoscimento sarà parziale interverrà nuovamente la Regione, se però lo Stato non riconoscerà alla Toscana nessun territorio colpito, allora non ci sarà risarcimento alcuno.

Sul mancato riconoscimento dello stato di emergenza ai soli territori dell'Empolese l'assessore Bugli dice di "non voler fare polemica": "Ci sono criteri fissati per il riconoscimento dello stato di emergenza e questi criteri hanno fatto sì che il territorio dell'Empolese Valdelsa fosse escluso, così come Lucca e Grosseto. I fatti dicono che il nubifragio si è abbattuto sulla regione alla tessa maniera, da una parte a Siena e Arezzo è stato riconosciuta l'emergenza nazionale, in un'altra no. Ci è sembrato giusto intervenire, dopo il non riconoscimento dello stato di emergenza nazionale, proprio per evitare disparità di trattamento tra territori che comunque hanno patito danni simili. Noi faremo in queste zone esattamente quello che viene fatto a Siena e Arezzo, usando gli stessi criteri nazionali e risarciremo allo stesso modo. Oggi abbiamo illustrato le procedure che ci sono da fare e speriamo che l'iter si concluda nei tempi più brevi". L'impegno della Regione, però, si rivolge anche alla prevenzione: "Oltre ai risarcimenti ci siamo attivati anche per fare in modo che questi eventi non accadano più. Abbiamo valutato con i comuni la realizzazione delle opere necessarie e da questo punto di vista siamo fortunati dal fatto che lì c'è la 429 e ci sono somme disponibili per realizzare infrastrutture che consentono di mitigare rischio idraulico specialmente nella zona di Gambassi, stiamo infine valutando ampliamento della cassa d'espansione a Certaldo".

I danni e le stime

Complessivamente ammontano a 3 milioni le spese di somma urgenza fino ad oggi rilevate nelle cinque province colpite dai nubifragi di luglio, ovvero gli interventi necessari a ripristinare le situazioni di sicurezza: 2 milioni e 235 mila euro riguardano Arezzo e Siena e 700 mila i territori della città metropolitana di Firenze (la Valdelsa in particolare) e le province di Grosseto e di Lucca. I numeri sono stati ricordati nel corso di una conferenza stampa qualche giorno fa.

I danni a negozi, alberghi ed imprese produttive sono stati invece stimati per tutta la Toscana in 7 milioni di euro. La ricognizione è stata fatta attraverso le associazioni di categoria: 4 milioni e 200 mila euro nell'aretino e nel senese ed altri 2 milioni e 700 mila per i territori dell'empolese, di Gambassi e Certaldo in particolare. Da subito la giunta si era attivata concedere prestiti attraverso il microcredito (fino a 20 mila euro da rimborsare in dieci anni senza interessi) e per garantire finanziamenti agevolati alle attività produttive attraverso Fidi Toscana, la finanziaria di cui la Regione è socia di maggioranza relativa.

Per le perdite subite dai privati si attendono le schede che arriveranno ora dai cittadini. Quanto alle imprese agricole, le perdite stimate dalle aziende ammontavano subito dopo i nubifragi a 24 milioni di euro in tutta la regione: 14 milioni solo ad Arezzo ed altri dieci dal senese e l'Amiata grossetana fino ai comuni vitivinicoli di Montaione, Montespertoli e Castelfiorentino nell'empolese e Valdelsa.

 

 

Giovanni Mennillo

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