Turismo e commercio, Bassilichi risponde a Progetto Firenze

Riceviamo e rendiamo noto il testo che il presidente della Camera di Commercio di Firenze, Leonardo Bassilichi, ha usato come risposta alla lettera aperta di Progetto Firenze dello scorso 16 ottobre.

Qui sotto il testo della risposta di Bassilichi.

Gentile Grazia Galli,

grazie dell’attenzione riservata da lei e dall’associazione Progetto Firenze al dibattito che ha preso vita su come gestire il turismo a Firenze e più in generale su come progettare una città con una sempre più alta qualità della vita, soprattutto nel centro storico.

Apprezzo il contributo di idee e proposte che state dando in questi mesi, ma allo stesso tempo le dico che preferisco non essere l’allenatore del lunedì mattina. Non ho una soluzione magica in tasca su come riuscire ad armonizzare residenza, attività commerciali e turismo perché sono convinto che non si possa risolvere un problema complesso con una risposta banale, finiremmo col complicare tutto senza risolvere niente.

Ciò che sono convinto si debba fare - e lo faremo se le competenze del turismo verranno confermate alle camere di commercio nell’imminente definizione della riforma - è partire da una seria analisi dei flussi, dei vantaggi e dei problemi della situazione attuale, ricordandoci che le formule dirigiste hanno fallito in tutto il mondo e difficilmente potrebbero funzionare da noi.

L’offerta segue sempre la domanda. E sarà su questa che dovremo lavorare per invertire una tendenza che potrebbe portare a far perdere l’identità di Firenze. Dobbiamo lavorare per diventare più attrattivi per un turista più consapevole e attento alla nostra città. E soprattutto fare in modo di canalizzare i flussi anche in altre zone del territorio.

Per definire tutto questo sono assolutamente d’accordo sul fatto che anche i residenti debbano avere una loro voce: non sta a me - che rappresento le imprese - indicare in quali modi e luoghi, ma, così come non potremo fare a meno del turismo o dell’industria, non esiste neanche una vivacità produttiva del centro storico e di una città in genere senza residenti, che vanno non solo ascoltati ma anche tutelati. Del resto, la città è qualcosa di più che un conglomerato di costruzioni (bellissime, nel caso di Firenze), è prima di tutto una comunità, con un tessuto umano che la fa vivere ogni giorno.

Leonardo Bassilichi



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