Morte Duccio Dini, la vittima venne sbalzata per 15 metri

Duccio Dini, la vittima dell'inseguimento in via Canova

Il 29enne Duccio Dini fu sbalzato a quindici metri dal luogo dell'incidente. Lo ha ricostruito in aula oggi, giovedì 31 ottobre, un agente di polizia municipale che effettuò i rilievi del sinistro ed è stato sentito come testimone dell'accusa. Lo scooter di Dini, invece, venne sbalzato a quarantacinque metri di distanza.

Nel corso dell'udienza di oggi sono stati ascoltati anche due automobilisti che erano fermi al semaforo insieme allo scooter guidato da Duccio Dini, le ci vetture furono urtate dalle auto impegnate nell'incidente. Uno dei due ha ricostruito le fasi dopo il sinistro, dicendo di aver temuto per l'incolumità dei figli piccoli che aveva in auto. In aula sono state anche proiettate le immagini riprese dalle telecamere comunali di via dell'Argingrosso e via Canova.

Dini venne investito da una Volvo e ucciso il 10 giugno 2018 a Firenze durante un inseguimento tra auto condotte da cittadini di etnia rom.

Rivedere i tragici eventi di quel giorno attraverso gli occhi di chi è rimasto coinvolto suo malgrado rende palpabile come in un attimo la condotta criminale e squilibrata di pochi abbia sconvolto per sempre la vita di un'intera comunità” ha detto la vice sindaca e assessora agli affari legali Cristina Giachi commentando l'udienza. In questo processo il Comune di Firenze è parte civile.

“Grazie al lavoro del pm e degli inquirenti ma anche alle dettagliate testimonianze dei cittadini presenti quel giorno in via Canova e di tutti gli agenti accertatori  – ha concluso Giachi – si delinea con precisione che ci sono state scene da Far West davanti alle quali non è possibile rimanere indifferenti e che vogliamo siano perseguite con la massima severità”. Prossima udienza il 19 novembre.

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