
Come recita la più recente analisi della Banca d’Italia sullo sviluppo economico della Toscana, anche la nostra Regione segna il passo. In Toscana l’unico settore che ha aumentato sensibilmente l’export è quello della moda e delle pelletterie in particolare del distretto di Empoli, mentre le aziende dello stesso settore (Santa Croce), ma non collegate alla moda soffrono.
Questi fenomeni economici sembrano essere la conseguenza della concentrazione della ricchezza e dei saperi in poche mani, come sta succedendo in tutte le economie.
Il cambiamento a cui assistiamo è dovuto ad una rivoluzione digitale che , se non è gestita e lasciata alla spontaneità del mercato, genera diseguaglianze sociali, conflittualità, proliferazione degli estremismi ed in definitiva stagnazione economica.
Da tempo assistiamo al cambiamento del nostro stile di vita, pensiamo soltanto all’aumento esponenziale degli acquisti on line, invece che nei negozi o nei super mercati, con conseguente chiusura di attività commerciali ed impoverimento dei centri storici dei nostri paesi.
Il cambiamento va gestito e la politica dovrebbe operare per diffondere questi saperi (innovazione digitale), per incentivare l’automazione e la produttività di ogni singola azienda piccola o piccolissima e quindi la sua competitività, attraverso appositi strumenti legislativi, fiscali, finanziari nazionali e regionali, sapendo che, laddove si è adottato questa politica, la comunità circostante ha migliorato sensibilmente la propria qualità di vita. Al contempo occorrerebbe formare i lavoratori, i giovani, ma in definitiva tutti per utilizzare al meglio gli strumenti digitali.
La gestione della rivoluzione digitale è il secondo punto del programma della commissione europea, dopo quello dell’economia green. Il ché si traduce in congrui finanziamenti ai soggetti economici e politici regionali che si impegnano in questo senso.
I soggetti più importanti detentori di questi saperi sono i ricercatori delle nostre Università che sono dedicati a queste nuove conoscenze.
E’ anche un compito della politica favorire la connessione delle Università con il tessuto economico circostante. Questo occorrerà fare in Toscana con ben altra energia ed efficacia di quella attuale
Fonte: Italia Viva Fucecchio
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