Consiglio per il Giorno della Memoria a Cascina, Anpi: "Ci è stato impedito di parlare"

Foto gonews.it

Polemiche per la Giornata della Memoria a Cascina. L'Anpi ha abbandonato la cerimonia dicendo " ci è stato impedito di parlare". Franco Tagliaboschi, presidente della sezione locale ha spiegato che come Anpi avevano chiesto di intervenire "ma non ci è stato permesso".

Sempre Tagliaboschi: "È estremamente grave che all'Anpi, che ha dato tanto in termini di vite umane e di memoria, non sia stato permesso di parlare durante la commemorazione".

La risposta della maggioranza a Cascina

"Anpi  ha ricevuto gratuitamente dal Comune la sala del teatro, la gipsoteca, il patrocinio e un contributo. Molte sono le associazioni e i testimoni che hanno chiesto di intervenire alla Giornata della memoria e dopo un confronto in conferenza capigruppo è stato deciso di dare spazio alle associazioni che non avevano avuto altrettante attenzioni".

PD Cascina: "Una pagina nera"

"A che serve un consiglio comunale aperto sul Giorno della Memoria se non viene concessa parola alle associazioni che tutelano la memoria? L’amministrazione a trazione leghista chiude il proprio mandato allo stesso modo in cui lo aveva iniziato: limitando la libertà di espressione. Si tratta soprattutto di un segnale di paura, che spinge gli amministratori a non concedere sale comunali ad associazioni o, come in questo ultimo caso, a non dare possibilità di intervento all’Anpi.

L’Associazione nazionale partigiani d’Italia si è vista negare questa possibilità, malgrado i responsabili avessero inviato una domanda scritta e fatto richiesta all’inizio della seduta consiliare. Come al solito la maggioranza e la presidente del consiglio comunale si appelleranno alla loro interpretazione del regolamento. Una toppa per coprire quella che appare come una palese mancanza di volontà di garantire il confronto democratico, il rispetto della realtà storica e, a voler essere benevoli, la mancanza di capacità gestione di un appuntamento di approfondimento e riflessione.

Dopo l’uscita dell’Anpi dall’aula consiliare, il gruppo del Partito Democratico è rimasto in sala per il rispetto verso le istituzioni e verso l’ordine del giorno del consiglio, dedicato unicamente alla memoria. L’ultima “Giornata della memoria” di questo mandato amministrativo sarà però ricordata per l’intervento mancato dell’Anpi e per lo schieramento di forze dell’ordine a difesa di un municipio che la Lega ha, di fatto, reso vuoto."

Nardini (PD): "Fatto indegno"

"L'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia rappresenta le donne e gli uomini della Resistenza che ci liberarono dal giogo nazifascita, l'ideologia criminale che avvallò anche in Italia la persecuzione e la deportazione sistematica degli ebrei. È pertanto indegno che all'ANPI sia stata negata la parola nel Consiglio Comunale di Cascina proprio durante le celebrazioni della Giornata della Memoria delle vittime della Shoah. La spinta cinica di esclusione e di ritorsione politica che ha sempre caratterizzato l'Amministrazione Ceccardi-Rollo-Cosentini è arrivata a tanto, come se si trattasse di partiti avversari, in una giornata che dovrebbe invece unire nella memoria e nell'impegno civile l'intero Paese, senza nessuna distinzione o divisione".

Greco: "CascinaOltre schifata"

"CascinaOltre è schifata dal comportamento della Presidente del consiglio comunale Meini, che, non concedendo il diritto di parola all'Anpi, ha infangato il senso stesso del Giorno della Memoria.  Negare la parola vuol dire calpestare il senso stesso dei valori della Resistenza. L'assurdo è stato toccato quando Meini ha chiesto rispetto per il Consiglio Comunale. Il rispetto si guadagna prima con l'educazione e poi portando per primi rispetto ad una comunità che dovrebbe rappresentare. La comunità cascinese ha subito l'ennesima ferita, ma per fortuna il tempo della Lega a Cascina sta per finire".



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