Consiglio regionale, 16 milioni per l'edilizia scolastica. Si parla anche di Toscana sostenibile

In Consiglio regionale si affrontano i temi dell'edilizia scolastica, delle terme e della Toscana Sostenibile. L’assessore Cristina Grieco ha illustrato i fondi regionali stanziati nel corso della legislatura e gli impegni previsti nel triennio i2020-2022 per l'edilizia scolastica. Il Consiglio approva la proposta di risoluzione presentata dal Pd e due ordini del giorno di Sì-Toscana a sinistra. Respinto l’atto proposto dalla Lega. Il Capogruppo regionale di Forza Italia ha impegnato la giunta ad anticipare i fondi.

Dibattito sulla comunicazione della Giunta regionale su Toscana sostenibile. Giacomo Giannarelli (M5S): ”Occorre uno sforzo per digitalizzare la macchina amministrativa”; Monia Monni (Pd): “148milioni e mezzo, virtuosismo della Toscana”; Tommaso Fattori ( Sì): “Capire come coinvolgere i cittadini”; Ilaria Bugetti (Pd): “Decentralizzazione e prossimità”;  Andrea Quartini (M5S): “Sostegno all’indipendenza”; Marco Casucci (Lega nord): “Comunicazione carente di dati”.

Scuola

Edilizia Scolastica: la comunicazione della Giunta

Oltre 16milioni per 79 interventi. A tanto ammonta il finanziamento che la Toscana ha stanziato per l’edilizia scolastica in questa legislatura e nel triennio 2020-2022 in bilancio regionale sono già pronti 4milioni e 700mila euro da impiegare per interventi urgenti. A fotografare la situazione, l’assessore Cristina Grieco nella comunicazione resa al Consiglio oggi pomeriggio, martedì 28 gennaio.

Lo sforzo portato avanti dall’Esecutivo a guida Enrico Rossi viene tradotto con “l’annuale spostamento di risorse destinate a soddisfare le richieste presentate dagli Enti locali” e conferma “l’impegno programmatorio” su un patrimonio edilizio costituito per oltre il 70 per cento da strutture costruite prima del 1975. Come sottolineato dall’assessore, “la Toscana è tra le regioni con edifici scolastici più vecchi e c’è quindi un enorme lavoro da fare”. “Nel primo decennio degli anni 2000 – osserva l’assessore – le risorse per il settore si sono dimostrate esigue e non sufficienti a garantire adeguata manutenzione”.  Anche grazie alla collaborazione tra Conferenza delle Regioni (la Toscana è coordinatrice per il settore edilizia scolastica) e Stato, “dal 2015 si può intervenire in modo strutturato e programmato” per l’adeguamento delle strutture su tutti i fronti della sicurezza. Come spiegato da Grieco: “Dopo anni di carenza di interventi strutturali, si accoglie con favore il ripristino dei piani triennali, per stabilire anche i criteri di intervento, da focalizzare sulla sicurezza”.

In Toscana si contano 2mila 777 edifici che ospitano scuole statali; di questi 169 risultano essere palestre e 241 non sono attivi perché in ristrutturazione, in costruzione o inseriti a sistema per poter richiedere finanziamenti. Per l’anno scolastico in corso, risultano attivi 3mila 221 plessi.

Dal 2015 al 2019, specifica l’assessore, sono stati finanziati 79 interventi (64 di competenza dei Comuni e 15 delle Province) così suddivisi: in 66 casi le risorse sono state già assegnate per riaperture di scuole totalmente o parzialmente chiuse; 5 interventi sono serviti per il noleggio di strutture provvisorie per edifici chiusi e per i quali non c’erano strutture di collocamento idonee. Con fondi straordinari messi a disposizione con legge, sono stati finanziati 8 interventi per un totale di 5milioni e 400mila euro. Nel triennio 2020-2022, oltre ai 4milioni e 700mila euro inseriti a bilancio, si prevedono 132mila euro per locazione o acquisto di strutture provvisorie. Oltre a quelli già stanziati ci sarebbe bisogno, secondo Grieco, di ulteriori finanziamenti. Sul fronte della questione amianto, l’assessore ha parlato di una scheda dettagliata, che permetterà interventi mirati.

Una precisazione: le Regioni non hanno competenza come enti finanziatori, solo la Toscana dedica risorse per interventi in somma urgenza. La manutenzione ordinaria spetta a comune e provincia, a seconda del plesso di riferimento.

Fotografata anche la situazione dei fondi statali e in particolare le programmazioni triennali dei ‘Mutui Bei’ che la Toscana ha tradotto in piani di riparto per priorità su adeguamento antisismico e interventi su scuole secondarie di secondo grado, che risultano essere “quelle maggiormente bisognose di interventi, viste le difficoltà delle amministrazioni provinciali”, spiega l’assessore. La programmazione regionale ha consentito il finanziamento di 33milioni e 400mila euro per 153 opere a favore di scuole innovative, poli per l’infanzia innovativi e piccoli interventi antincendio. Grazie al piano ‘Mutui Bei’, nel triennio 2015-2017 sono state finanziate 212 opere per un totale di 155milioni e 400mila euro; la programmazione 2018-2020 conta invece 28 interventi per 134milioni e 800mila euro sull’annualità 2018 e una prima parte del 2019.

Edilizia Scolastica: gli atti collegati alla comunicazione della Giunta

Il Consiglio regionale vota gli atti collegati alla comunicazione sull’edilizia scolastica in Toscana a conclusione del dibattito.

In particolare l’Aula vota a favore del documento presentato dal Pd, primo firmatario Stefano Baccelli, che impegna la Giunta ad “attivarsi nuovamente nei confronti del Governo per ottenere ulteriori risorse e finanziare così gli interventi previsti nella graduatoria del Piano regionale triennale 2018-2020 e dei Piani annuali”.

Approvati anche due ordini del giorno presentati da Sì-Toscana a sinistra per individuare progetti da finanziare con fondi statali o regionali, in particolare sul fronte dell’adeguamento sismico degli edifici e sulla rilevazione e rimozione dell’amianto; per mettere a punto ulteriori strumenti che consentano di ricevere dagli enti competenti dati completi, così da rendere possibile la definizione e l’attuazione degli interventi più urgenti ed efficaci.

Il Consiglio ha invece respinto la proposta di risoluzione presentata dalla Lega per snellire e velocizzare le procedure sulle 496 richieste provenienti dagli Enti locali; per la redazione di un Piano strategico regionale per la messa in sicurezza di alcuni edifici, utilizzando come soggetto che concorre al finanziamento Fidi Toscana.

Marchetti (FI): "In Toscana 81,1% di edifici non a norma

«L’81,1% degli edifici scolastici della Toscana non è adeguato alla normativa antisismica, il 48,8% è persino privo delle certificazioni di agibilità e il 35,6% manca di collaudo statico. Il certificato di prevenzione incendi? Il 65,8% delle scuole toscane non ce l’ha. I rilevamenti sull’amianto, poi, sono una chimera: effettuati in appena 273 scuole sulle 2.777 della Toscana, per una percentuale del 9,8%. No, dico: ma scherziamo? E’ una fragilità inaccettabile per i luoghi dove studiano i nostri ragazzi. Che aspetta la Regione ad attivare il fondo di rotazione per anticipare i soldi per gli adeguamenti di sicurezza come ho ottenuto con la mia mozione approvata due settimane fa?» A domandarlo è il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti che attinge i dati dalla comunicazione di giunta sull’edilizia scolastica all’ordine del giorno della seduta odierna dell’Assemblea toscana.

«Ero consapevole per esperienza diretta che lo stato dei plessi scolastici toscani fosse critico, avendo io stesso visitato alcune realtà. Ma davvero non immaginavo una situazione così critica». A colpire Marchetti è soprattutto un dato: «Nello scenario desolante di irregolarità, non conformità, mancati adeguamenti – ricapitola – mi sbalordisce il fatto che neppure le costruzioni in zona sismica degli edifici scolastici detengano il certificato attestante la perfetta rispondenza dell’opera alle norme di riferimento nel 96,2% dei casi. La condizione peggiore è per le scuole della provincia di Prato, prive di questa attestazione per il 98,5%. Seguono in un triste pari merito col 97,7% di irregolarità Grosseto, Livorno e Pistoia. Ma è una partita ‘alla meno’. A Pisa la certificazione è assente nel 96,8% degli edifici, a Lucca nel 96,6%, nella Città metropolitana di Firenze nel 96,2% e poi via via con la performance migliore, si fa per dire, messa a segno da Siena con ‘appena’ il 93% delle scuole in zona sismica prive di certificazione».

«Sono costernato», conclude Marchetti. «Che le istituzioni conoscano un simile stato di fragilità delle scuole e abbiano fin qui lasciato andare mi lascia senza parole. Oggi più che mai mi batterò affinché quanto prima la Regione dia gambe alla mia mozione approvata all’unanimità da tutto il Consiglio regionale toscano per anticipare i fondi e restituire sicurezza ai nostri ragazzi».

Sanità

Coronavirus: interpellanze all'assessore Saccardi

Il Portavoce dell’opposizione, Jacopo Alberti, chiede all’assessore Saccardi delucidazioni sull’applicazione delle Linee guida regionali del ‘Piano nazionale di preparazione e riposta ad una pandemia influenzale’

“Esiste un piano, condiviso con la Protezione civile nazionale, e scritto durante il periodo di diffusione della Sars, che prevede misure stringenti su una eventuale pandemia – spiega il consigliere regionale di Firenze, Jacopo Alberti – e ho chiesto contezza all’assessore Saccardi sull’applicazione di tale piano, che prevede anche delle linee guida regionali. In particolare, alla luce anche del sospetto caso al San Jacopo di Pistoia e alle fake news che si sono diffuse nei giorni scorsi riguardo casi sospetti in Toscana, il piano prevede un’informazione capillare della popolazione, che potrebbe aiutare a contenere il panico dei cittadini giustamente allarmati dal possibile arrivo del virus sul nostro territorio. Inoltre, ho chiesto all’assessore se sono state previste scorte di vaccino e medicinali antinfluenzali, che potrebbero far fronte a un’eventuale contagio di massa”.

“Ma, come ci insegna anche il caso sospetto di Pistoia e considerando che la Toscana è crocevia fondamentale per la circolazione di uomini e merci, oltre che essere la regione in cui vive la più grande comunità cinese d’Italia, a Prato, ho chiesto se sono stati attivati controlli sugli sbarchi negli aeroporti e porti toscani, anche qualora si trattasse di voli o navi provenienti da Paesi in cui i controlli sono già stati effettuati. Inoltre, ho notato che i tempi di accertamento del virus sono abbastanza lunghi, circa 24 ore, e ho chiesto alla Regione se esistono sul nostro territorio laboratori in grado di individuare il tipo di virus tempestivamente, come accadde con la meningite (in quel caso, i campioni venivano mandati al Meyer, dove il laboratorio riusciva a identificare il tipo di batterio in poche ore). Mi auguro – conclude Alberti – che la pandemia non si verifichi e che l’allarme rientri, ma sono sicuro che gli operatori della sanità toscana così come le associazioni di volontariato e la Protezione civile sono pronti a qualunque evenienza. Anche su questo fronte, ho chiesto se esiste un piano condiviso, in modo da non farsi prendere impreparati”.

Marchetti chiede massima prudenza: «Sappiamo che i passeggeri del pullman da cui è stata isolata e trasferita all’ospedale di Pistoia una donna con sintomi che fanno sospettare possa essere infetta da coronavirus, sono alloggiati a Lucca. La Asl si dichiara pronta a ogni evenienza. Io però mi chiedo e domando alle autorità sanitarie se sussistano i presupposti per collocarli in quarantena, almeno in attesa dei risultati degli esami sulla 53enne ricoverata nel reparto malattie infettive dell’ospedale di Pistoia»: la riflessione arriva dal Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti, preoccupato per la possibilità di diffusione del ‘virus cinese’ a Lucca e in Toscana.

«I 53 passeggeri a bordo del pullman erano già transitati a Firenze. Adesso si trovano alloggiati in un albergo a Lucca. Non so se sia praticabile esaminare le condizioni di salute di tutti loro, né se possano sussistere i presupposti per collocarli in quarantena. So però, e invito la Regione e la Asl a operare in tal senso, che vanno attuati tutti i meccanismi di massima prudenza per scongiurare l’eventualità del diffondersi del contagio. E’ noto che il coronavirus ha 14 giorni di incubazione. Bisogna adottare ogni precauzione utile».

Terme, Scaramelli (Italia Viva): “Qualificare il nostro prodotto terme per aumentare e diversificare l’offerta”

“Il rilancio del termalismo in Toscana è importante. Il pubblico deve gestire le regole per consentire ai privati di sviluppare le proprie azioni imprenditoriali. La legge sulla direzione sanitaria negli stabilimenti termali mette nelle condizioni di qualificare il nostro prodotto terme per aumentare e diversificare l’offerta del sistema termale”. Così Stefano Scaramelli, capogruppo di Italia Viva, spiega le disposizioni in materia di direzione sanitaria negli stabilimenti termali approvate dal Consiglio regionale.

“In questi anni il lavoro è stato teso a mettere gli stabilimenti termali nella condizione di – continua Scaramelli - poter operare nel miglior modo possibile. Questa legge consente a tutti gli stabilimenti termali di aumentare la propria offerta di prodotti, andare verso la dinamica sanitaria, sviluppare la dimensione privatistica per aumentare e aumentare il volume dei servizi del termalismo abbinandoli a quelli sanitari. Abbiamo già innalzato, per norma, la qualità delle acque dei centri termali. Dobbiamo proseguire con coraggio su questo percorso per il rilancio del termalismo in Toscana”.

Toscana sostenibile: il dibattito sulla comunicazione della Giunta regionale

Apprezzamento per la comunicazione “puntuale” dell’assessore regionale Vittorio Bugli sul “Quadro strategico per uno sviluppo sostenibile ed equo 2021-2027” è stato espresso in Aula da Giacomo Giannarelli (M5S).  “Soprattutto – ha precisato Giannarelli – perché parte dal tema ambientale con un opportuno richiamo all’economia circolare” e si sofferma “sulle trasformazioni sociali e istituzionali portate dalla tecnologia, che sta stravolgendo la sfera sociale ed economica”. Secondo Giannarelli, adesso, “occorre uno sforzo per digitalizzare tutta la macchina amministrativa”, dare certezze concrete ed operative all’emergenza occupazionale della costa toscana e dare risposte al mondo informatico, che porta all’innovazione della pubblica amministrazione”.

 Dai numeri è partito l’intervento di Monia Monni (Pd): “44milioni di euro sono le risorse aggiuntive per lo sviluppo del fondo sociale europeo che la Regione ha destinato, ad esempio, al potenziamento dei servizi per la prima infanzia, al sostegno alle politiche del lavoro. 57milioni di euro sono le risorse aggiuntive per la buona performance di spesa e per il superamento degli obiettivi intermedi del programma di sviluppo rurale, che sostiene l’innovazione e la competitività nei settori agricolo e forestale. Infine, 47milioni e mezzo di euro, che è il premio che ci ha riconosciuto la Commissione europea per i risultati ottenuti nell’ambito del programma operativo del fondo europeo di sviluppo regionale”. “Un totale – ha precisato Monni – di 148milioni e mezzo che attesta il lavoro prezioso di questi anni e premia il virtuosismo della pubblica amministrazione toscana”.

“Emerge – interviene Tommaso Fattori (Sì- Toscana a sinistra) - un quadro virtuoso di piena capacità di spesa dei fondi europei da parte della Regione”.  Il consigliere ha ricordato il lavoro della commissione regionale europea anche “per risolvere alcuni problemi”, per monitorare le situazioni e svolgere un’azione di stimolo per riorganizzare ad esempio, Sviluppo toscana” e quindi il “meccanismo di controllo ed erogazione dei fondi europei”.  “La comunicazione – conclude - delinea la strategia generale e generica: adesso occorre capire come spendere i fondi europei e, dal punto di vista del metodo, bisogna capire come coinvolgere i cittadini”.

Sull’importanza del concetto di “decentralizzazione”, unito a quello di “prossimità”, si è soffermata la consigliera regionale Ilaria Bugetti (Pd), nominata segretaria della Federazione Toscana di Aiccre, l’Associazione italiana per il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d'Europa che rappresenta una finestra sulle politiche e sulle opportunità che l'Europa può offrire agli enti locali. “Occorre una spinta dal basso – afferma Bugetti- per questo è strategico coinvolgere tutti gli enti possibili e i cittadini”. “Bisogna parlare del metodo”, di programmazione e di come coinvolgiamo i Comuni e la Regione, su questo il lavoro che è ancora lungo”.

Andrea Quartini (M5S) ha sottolineato la necessità di fare “rispetto all’Europa sociale, un lavoro di contrasto e lotta alla povertà”. Riguardo al lavoro nell’ambito del “sostegno alla non autosufficienza, preferirei parlare – ha detto Quartini – di indipendenza”. “Si deve poi ragionare di benessere equo e sostenibile e di un sistema operativo per valutare ciò che stiamo facendo in termini di monitoraggio e poi di suggerimento sulle scelte delle politiche da fare, dalla rigenerazione urbana alla transizione energetica,  alle scelte di educazione alimentare su cui sono in campo alcuni progetti che tengono insieme salute, paesaggio, sostenibilità economica e transizione energetica piuttosto che cultura e scuola”.

A chiudere il dibattito l’intervento di Marco Casucci (Lega Nord). “Una situazione che non ci convince affatto – ha detto Casucci – la virtuosità non si collega ad una gestione delle risorse per risolvere efficacemente i tanti problemi di questa Regione”. Ad esempio, “sulle politiche climatiche – ha affermato il consigliere regionale – quali politiche contro i cambiamenti climatici di una certa efficacia sono stati portati avanti?”. “Facciamo un’analisi delle aree con problemi di inquinamento e vediamo se la situazione è migliorata in questi 5 anni”. “Questa comunicazione – conclude Casucci – è carente anche di dati, dimostra una mancanza di programmazione e di visione”, “un quadro che ci preoccupa”. “La Regione merita di più e occorre agire anche sul fronte della partecipazione”.

Elisa Montemagni (Lega): "Il candidato Giani non è più super-parte, rinunci a presiedere i prossimi consigli"

 “Visto che Eugenio Giani, da qualche giorno ha iniziato ufficialmente la sua corsa verso la Presidenza della Regione-afferma Elisa Montemagni, Capogruppo in Consiglio regionale della Lega-pensiamo che sarebbe giusto ed opportuno che lo stesso non presiedesse più le prossime sedute dell’assise toscana.” “Riteniamo, infatti-prosegue il Consigliere-che sia venuta meno la sua classica funzione di figura “super partes”, viste appunto le sue conclamate ambizioni a guidare la nostra regione.” “Per i prossimi due mesi in cui verosimilmente si terranno ancora sedute d’Aula, quindi-precisa l’esponente leghista-auspichiamo che a dirigere i lavori siano, pertanto, gli attuali due Vice-Presidenti.” “Pur rispettando il Presidente Giani-conclude la rappresentante del Carroccio-siamo, dunque, a richiedere una diversa gestione dei prossimi Consigli; a nostro avviso, tra l’altro, un candidato al ruolo di Governatore, dovrebbe fare autonomamente questa scelta. In caso contrario, siamo noi a caldeggiarla fortemente.”

Fonte: Consiglio regionale della Toscana - Uffici Stampa



Tutte le notizie di Toscana

<< Indietro

torna a inizio pagina