Partorì in casa e occultò il cadavere del neonato, condannata a 2 anni

Condannata a 2 anni dal tribunale di Firenze una 39enne,  che ha occultato nel 2014 il cadavere del bambino che aveva appena partorito nel bagno di casa. Stessa condanna per sua madre, 83enne che, insieme a suo marito deceduto nel corso delle indagini, l'avrebbe assistita quando dette alla luce il piccolo.

Dalle ricostruzioni processuali il bambino è nato vivo ma è morto poco tempo dopo per cause che non è stato possibile accertare a causa della sparizione del corpicino.

Le indagini sono partite da una segnalazione fatta al Telefono Azzurro da una vicina di casa nell'agosto del 2014, periodo a cui risalgono i fatti. Alcuni vicini avrebbero notato che la donna era incinta ma poi la pancia era sparita all'improvviso. Un'altra vicina inoltre avrebbe dichiarato di aver udito la donna mentre partoriva, di aver sentito le sue grida del travaglio e poi, per tre volte, il vagito di un bambino. Anche le analisi mediche effettuate nelle indagini avrebbero confermato il parto.

Il corpicino non è mai stato ritrovato. Secondo l'accusa, poche ore dopo il parto il padre ultraottantenne della donna si sarebbe liberato del corpo del piccolo portandolo via da casa in una busta di plastica, che poi sarebbe stata gettata nella spazzatura. L'uomo è deceduto per motivi naturali nel corso del procedimento.



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