'Centrosinistra per Montepulciano', sì alla mozione nel ricordo delle vittime delle Foibe


Nel Consiglio comunale del 30 gennaio 2020, il gruppo consiliare “Centrodestra per Montepulciano” ha presentato una mozione per l'intitolazione di una via o di una piazza a Norma Cossetto, dove il percorso di vita e la tragica morte della giovane donna vengono portate all'attenzione del Consiglio Comunale. Il gruppo di maggioranza, pur comprendendo le motivazioni riconducibili alla drammatica morte di Norma Cossetto, pone l'attenzione a tutto il contesto storico e sociale di quei drammatici giorni della nostra storia, ampliando il ragionamento a tutte le vittime delle Foibe, e all'esodo Giuliano-Dalmata.
Per non ricondurre ad una sola persona questo dramma così grande, il gruppo “Centrosinistra per Montepulciano" ha, a sua volta presentato una contro deliberazione volendo intitolare una via o una piazza a tutte le vittime delle Foibe e dell'esodo Giuliano-Dalmata.
Dopo la discussione, la mozione del Centrosinistra per Montepulciano, è stata  approvata all'unanimità.

Il Consiglio comunale, per rimarcare l’importanza della conoscenza della nostra storia, su cui si fondano le radici della nostra Democrazia, impegna il Sindaco e la Giunta ad intitolare una via o una piazza del nostro Comune “a tutte le Vittime delle Foibe e dell’esodo Giuliano-Dalmata”, per ricordare, nel modo più rispettoso possibile, la memoria dei caduti.

Mozione

PREMESSO CHE: la storia che si sviluppa sui confini è, spesso, una storia che ha una molteplicità di narrazioni e di memorie che, non sempre sono condivise. Ognuno ha la sua storia e quella che si ascolta da una parte non corrisponde, nella maggior parte dei casi, a quella dell’altra; che la si guardi da una parte o da quella opposta la storia assume sfumature e, a volte, vere e proprie connotazioni diverse; il trattato di Rapallo (1920) definì il nuovo “confine orientale” dell’Italia con l’annessione delle terre irridenti di Gorizia, Trieste e dell’Istria. Questo provocò agitazioni e contrasti tra la popolazione slovena e croata residente nella nuova “area italiana”, contrasti che si inasprirono durante gli anni del fascismo che, nella visione delirante dell’opera di “italianizzazione forzata”, adottò politiche repressive e violente in tutti quei luoghi a partire dal 13 luglio 1920, quando viene incendiato a Trieste il Narodni Dom, centro della cultura slovena triestina.

RICORDATO CHE La storia che si sviluppa sul confine “Alto Adriatico” deve tener conto di due differenti eventi: le “foibe” e l’esodo giuliano-dalmata. Le “foibe” si caratterizzano di due distinti periodi: nel 1943, dopo l’8 settembre, il crollo delle istituzioni dello stato italiano, in Istria, dette luogo ad un’esplosione di violenza collettiva contro il ceto dirigente fascista, in cui si confusero odio di classe e rivalsa nazionale; nel maggio 1945, dopo l’occupazione della Venezia Giulia da parte delle truppe di Tito, fu posto in atto un piano, d’impronta stalinista, di “epurazione preventiva” e di eliminazione dei potenziali ostacoli al nuovo potere “popolare”. In questa fase furono colpiti anche i partigiani italiani. L’esodo giuliano-damata, o esodo istriano, fu l’ emigrazione forzata della maggioranza dei cittadini di nazionalità e di lingua italiana, che si verificò a causa del processo di “slavizzazione forzata” promosso nei territori annessi alla ex Jugoslavia.

CONSIDERATO CHE con l’obiettivo di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale è stato istituito il “Giorno del Ricordo”, solennità civile istituita con la legge 30 Marzo 2004 n. 92, celebrato il 10 Febbraio di ogni anno; il giorno 8 Febbraio 2005 il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi insigniva della Medaglia d’Oro al Merito Civile Norma Cossetto con la seguente motivazione: “Giovane studentessa istriana, catturata e imprigionata dai partigiani slavi, veniva lungamente seviziata e violentata dai suoi carcerieri e poi barbaramente gettata in una foiba. Luminosa testimonianza di coraggio e di amor patrio”. Villa Surani (Istria) – 5 Ottobre 1943. la Regione Toscana da sempre attenta a promuovere la conoscenza storica dal 2017 ha promosso una “Summer School”, ovvero un progetto di formazione rivolto ad insegnanti prima e studenti poi, per conoscere le vicende complesse e diversificate del nostro “Confine orientale”.

SOTTOLINEATO CHE dal 1943 nacquero forme di resistenza al regime fascista prima e al dominio nazista poi che non possono essere declinate solo come progetto di dominio comunista e ridotte, banalmente, al contrasto fascismo/comunismo; la complessa vicenda del nostro confine orientale si inserisce nella storia della Repubblica italiana che nasce dalla Resistenza e dalla lotta al fascismo, i cui principi fondanti sono custoditi nella nostra Costituzione; che le foibe e l’esodo giuliano-dalmata rappresentano una pagina drammatica della nostra storia; la storia non deve essere strumentalizzata ad uso e consumo delle esigenze della politica ma ogni evento deve essere contestualizzato nella sua complessità e drammaticità.

TUTTO CIO’ PREMESSO Il Consiglio comunale per rimarcare l’importanza della conoscenza della nostra storia, su cui si fondano le radici della nostra Democrazia, impegna il Sindaco e la Giunta ad intitolare una via o una piazza del nostro Comune “a tutte le vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata”, per ricordare, nel modo più rispettoso possibile, la memoria dei caduti.

Fonte: Centrosinistra per Montepulciano - Ufficio stampa



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