Palazzo Blu, da Londra a Palazzo Blu per Artemisia Gentileschi

Una delegazione dalla National Gallery, con alcuni giornalisti, in visita alla mostra in corso


Palazzo Blu ha ospitato questa mattina una delegazione arrivata da Londra, composta da Letizia Treves, curatrice della National Gallery, Tracy Jones, responsabile dell’ufficio stampa del museo londinese, insieme a un gruppo di inviati di testate giornalistiche britanniche.

La visita è stata un press trip alla scoperta delle opere che da Palazzo Blu voleranno a Londra per la mostra Artemisia, a cura di Letizia Treves e in programma dal 4 aprile al 26 luglio 2020 alla National Gallery. In partenza da Pisa, dove sono esposte in via eccezionale fino al prossimo 8 marzo, la Clio, musa della storia di Artemisia Gentileschi e il Ritratto di Artemisia Lomi Gentileschi di Simon Vouet, recente acquisizione nella collezione permanente.

La delegazione è stata accolta e salutata con piacere dal Presidente di Fondazione Palazzo Blu, Cosimo Bracci Torsi e dal Presidente di Fondazione Pisa, Avv. Claudio Pugelli. Bracci Torsi ha introdotto brevemente la visita all’esposizione delle due opere, sottolineando lo stretto legame tra Pisa e la famiglia Gentileschi : Orazio, padre di Artemisia e i suoi due fratelli, Aurelio e Baccio, zii della pittrice barocca, appartenevano a una famiglia pisana di pittori.

Orazio Gentileschi, insieme a Artemisia, è l’esponente più famoso della famiglia, ha vissuto a Londra per molti anni fino al 1639, nella parte finale della sua vita, portando con sé lo stile sviluppato in Italia e lasciando nel Regno Unito numerose opere d’arte eccellenti. Artemisia, una delle pittrici più importanti del ‘600, raggiunge il padre a Londra nel 1638.

“Orazio e Artemisia sono la testimonianza del forte legame culturale tra i nostri due paesi – ha sottolineato, il Presidente Bracci Torsi, rivolgendosi agli ospiti – inoltre, soprattutto in questo momento ritengo che la mostra della National Gallery sia importante e significativa. Un modo per sottolineare il nostro comune patrimonio culturale. Siamo orgogliosi che le opere di Palazzo Blu siano state scelte per questo grande appuntamento, a Letizia Treves va il nostro ringraziamento”.

Scoperto agli inizi degli anni 2000 dallo storico dell’arte Roberto Contini e da Francesco Solinas, Maître de Conférences al Collége de France, Il Ritratto di Artemisia Lomi Gentileschi è una immagine ‘parlante’ dal realismo sontuoso che descrive le sembianze e l’intensa natura della donna protagonista della Storia dell’Arte europea. Dipinto da Simon Vouet, pittore francese contemporaneo di Artemisia, nel 1623 circa il ritratto contiene un elemento decisivo, il medaglione sul corpetto, che ha consentito agli studiosi di identificare con certezza che si tratti della Gentileschi. Vi compare infatti un edificio a pianta circolare e la scritta ‘Mausoleion’. Si tratta del Mausoleo, terza meraviglia del mondo antico, edificato ad Alicarnasso dalla principessa Artemisia (350 a. C.) per Mausolo, suo fratello e marito.

Clio, musa della storia, dipinta da Artemisia Gentileschi nel 1632 risale al periodo in cui la pittrice opera a Napoli. Per la tematica, il dipinto sembra esulare dal consueto repertorio della pittrice, apprezzata fino a quel momento come autrice di scene narrative. La figura proposta indossa vestiti lussuosi, occupa lo spazio con una compostezza classica, con la mano appoggiata su un fianco e con fare spavaldo e regale. Porta la corona d’alloro, simbolo di immortalità e la tromba, simbolo della fama. Nel libro retto con la mano destra, compare inciso il nome dell’artista.

La mostra di Londra è la prima esposizione monografica dedicata ad Artemisia Gentileschi nel Regno Unito. In mostra ci saranno una trentina di opere, provenienti da tutto il mondo, da collezioni private e da musei pubblici. La maggior parte delle opere, compresi i due dipinti di Palazzo Blu, non sono mai state esposte  prima in Gran Bretagna. Clio troverà posto nella sezione della mostra dedicata alle eroine donne ritratte da Artemisia, mentre il ritratto di Vouet sarà esposto nella sezione la mano della celebre Artemisia, che proporrà di conoscere l’artista attraverso lo sguardo dei suoi contemporanei.

Fonte: Fondazione Palazzo Blu - Ufficio Stampa

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