"Il Circolo Arci Brusciana, come lo conosciamo, non esiste più": l'ultima parola degli ex gestori

Bandiera o no, il circolo Arci Brusciana cambia volto e i 'vecchi' (ma non anagraficamente) gestori tolgono il disturbo chiudendo anche la pagina Facebook che identificava quel progetto. Tramite un'altra pagina del popolare social network, quella di Settembre Rosso, viene lasciata l'ultima parola sulla questione che in realtà è molto più ampia (il ricambio generazionale, l'eredità delle case del popolo nelle 'province rosse', i modelli di business per associazioni e circoli, ecc). Ecco quanto riportano:

"Poiché evitare chiacchiericcio ci era sembrata una decisione opportuna, non ci siamo mai dilungati sulla fine della nostra esperienza; ma il chiacchiericcio si è creato nostro malgrado, e allora, a questo punto, ci preme dare una spiegazione, come gruppo di gestione di un Circolo – che come tale non esiste più -, e come gruppo che si riconosce nei valori dell'Arci – che invece esiste ancora, nella militanza nell'associazione affiliata di Settembre Rosso.

Perché la nostra esperienza al Circolo è finita? L'esigenza di dare a quel luogo più stabilità, più aperture, più appuntamenti (le idee sono sempre state tantissime...) alla lunga si è trovata limitata dalla modalità della nostra gestione: socie e soci che decidevano, in modo totalmente volontario, di impegnare nel Circolo quel tempo “libero” dalle attività della loro vita (lavoro, studio, ecc.), e che progressivamente ha reso difficile anche solo continuare a progettare una situazione simile. Consapevoli, quindi, che per il bene del Circolo servisse una dedizione a tempo pieno, ci stavamo muovendo per cercare chi potesse occuparsene, insieme o in alternativa o noi, vagliando più ipotesi (un bando, per esempio) e col Consiglio che si diceva unanimemente concorde.

Sentivamo imprescindibile una continuità con la storia (lunga, bellissima) di quel Circolo, che fossimo d'accordo tutti nella decisione di affidare tale realtà a chi avrebbe potuto comprenderla, amarla e proseguirla (chiunque fosse stato e con qualsiasi modalità). Ma non è stato possibile: come qualche articolo riporta, nonostante non avessimo mai osteggiato cambiamenti (che anzi, stavamo adoperandoci per compiere), molto sulle sorti del posto era già stato deciso senza che noi lo sapessimo.

Una volta scoperto, con una parte del Consiglio la perdita di fiducia è stata per noi irrecuperabile, e per questa ragione, dopo grandi e difficili discussioni, ci siamo sentiti di lasciare Consiglio e Circolo, recuperando a malincuore le nostre cose non senza pressioni da parte di chi sarebbe dovuto subentrare, e nonostante un calendario di eventi già pronto fino a Giugno (che, prima dell'emergenza sanitaria, stavamo spostando in altre Case del Popolo).

Senza essere lacrimevoli, il Circolo Arci Brusciana è stato uno spazio pieno di vita: vivo di tutte le forze, le fatiche, le discussioni, i piaceri e le soddisfazioni di chi stava in cucina e dietro il bancone come di chi stava dall'altra parte, una piccola comunità viva delle vite di tutti. Con le minime risorse in possesso, abbiamo cercato di farci un luogo che fosse <<casa>> prima che ritrovo: non sarà stato mai abbastanza, ma era ciò che ci era sembrato meglio offrire.

Ci abbiamo provato con tutti noi stessi, portando avanti il carattere particolare, suo, di questo Circolo (il susseguirsi delle storie delle sue gestioni volontarie...), ma soprattutto tenendo fede ai valori dell'Arci che da sempre sono i nostri, lottando per tutto ciò per cui tuttora si lotta e in cui si crede: cultura – in senso ampio – accessibile a tutti, accoglienza e integrazione, attività che non conoscano esclusioni, solidarietà a cause e lotte del territorio, far rete con altri Circoli e altre realtà territoriali vicine. Quella socialità e quello stare insieme che ci fanno sentire parte di una comunità includente, dove non ci si muove per lucro ma perché tutto ciò continui ad esistere, dove il compenso è la gratificazione, e la gratificazione è la possibilità di proseguire.

Niente di tutto questo va perduto: ci trasferiamo in Settembre Rosso (tanti di noi ne erano già parte), faremo eventi ovunque ci sia un Circolo Ricreativo Culturale, ovunque ci sia una Casa del Popolo, come vuole la nostra associazione.

Abbiamo letto a proposito di una “rinascita”, ma è bene dirsi la verità: il Circolo Arci Brusciana, come lo conosciamo, non esiste più, è finita la storia delle sue generazioni di volontari. Nasce, semmai, una cosa altra, col subentro di una gestione da parte di un privato. Vogliamo essere fiduciosi: che il Consiglio e chi adesso vi lavora riempiano ancora quello spazio di vita, certo diversamente, ma senza lasciare che diventi solo un posto qualsiasi dove mangiare".



Tutte le notizie di Empoli

<< Indietro

torna a inizio pagina