Referendum costituzionale, Sinistra Italiana: "Sostegno a Fattori e No alla riduzione della rappresentanza"

Sul referendum costituzionale c'è una alleanza da “giano(i) bifronte”. Su un tema importante come il referendum costituzionale, il candidato del PD e di Italia Viva, Eugenio Giani, compie la stessa scelta della campionessa della destra, la leghista Susanna Ceccardi. Non siamo meravigliati: sugli importanti temi relativi all’assetto costituzionale e alle leggi elettorali spesso il PD e le destre si sono trovati d’accordo anche nella nostra Toscana. È qui che è stata “inventata” e testata la prima legge elettorale regionale antesignana del Porcellum.

L’obiettivo di Giani e Ceccardi è raccogliere lo scontento popolare verso la politica, scontento in fuga dal Movimento cinque stelle. Uno scontento però causato proprio dalle politiche antipopolari messe in atto da PD e centrodestra: taglio dei servizi pubblici (sanità e trasporti locali), riduzione dei salari e dei diritti dei lavoratori, sfruttamento indiscriminato dell’ambiente per limitarci alle più importanti competenze regionali.

Per molti anni, a partire dall’abolizione del sistema elettorale proporzionale, gli elettori sono stati chiamati a votare “contro la casta”. Più volte è stato tentato, fino a ora con esito fortunatamente sempre negativo quando vi è stato un referendum popolare, un assalto alla Costituzione. La “casta” è ancora al suo posto, quelli rimossi dalle assemblee elettive sono stati i pochi, e certo insufficienti, rappresentanti dei lavoratori.

La riduzione della rappresentanza popolare, così come l'opacità della democrazia nei grandi partiti, è stato il passo necessario per imporre una successione di riforme antipopolari delle pensioni, culminate con la legge Fornero e poi con il Jobs act di Renzi. Il progetto di ulteriore riduzione della rappresentanza permetterà un ulteriore giro di vite per togliere altri redditi e diritti ai lavoratori.

Le dichiarazioni di Giani alla trasmissione televisiva “L'aria che tira” dell'11 agosto 2020, sono gravissime ed evidenziano disprezzo per la democrazia e per la rappresentanza. Non è vero che l'iter delle leggi è più veloce se i parlamentari sono meno, forse Giani non sa che a bloccare le leggi, soprattutto quelle utili a tutela dei lavoratori, sono gli accordi politicisti e poco trasparenti che soprattutto i grandi partiti fanno fuori dalle aule parlamentari.

Le sue parole, che suonano un po' come “ meno siamo, meglio stiamo”, sono un'offesa al lavoro dei Costituenti, al ruolo del Parlamento, ancora più gravi perché pronunciate da chi fa il Presidente del Consiglio regionale della Toscana , cioè di un assemblea elettiva.

E così, ecco “uniti nella lotta” i due volti del liberismo nella nostra regione: quello tecnocratico e autoritario di Eugenio Giani e quello populista e mellifluo di Susanna Ceccardi.

Sinistra Italiana conferma quindi il proprio NO al referendum per la riduzione della rappresentanza in Parlamento e il proprio sostegno a Tommaso Fattori, candidato alla presidenza della Regione e vera alternativa alla morsa liberista.

Sinistra Italiana chiede quindi all’elettorato un doppio voto:

- NO al referendum costituzionale

- Lista Toscana a Sinistra – Tommaso Fattori presidente alle elezioni regionali toscane indicando quei candidati che collegio per collegio abbiamo proposto nelle liste.

Fonte: Sinistra Italiana Toscana



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