Campagna vaccinale in Toscana, il dibattito in Consiglio regionale

Gli interventi in aula a seguito della comunicazione dell'assessore alla Sanità Bezzini


Questa mattina l’assessore regionale alla Sanità Simone Bezzini ha aperto la seduta del Consiglio regionale con una comunicazione sulla campagna vaccinale. Mettere in sicurezza il 30 per cento della popolazione toscana entro maggio, completare la vaccinazione degli over 80, priorità agli anziani di età compresa tra 70 e 79 anni, avanti con la vaccinazione delle persone estremamente vulnerabili. Questi i punti centrali della comunicazione dell'assessore Bezzini (Qui la notizia), commentata nel dibattito in aula. Nella seduta all'ordine del giorno c'era anche la mozione di sfiducia nei confronti dell'assessore regionale alla Sanità, presentata dal gruppo della Lega.


Il dibattito in aula

La Toscana ha dispiegato “il suo grande sistema sanitario, un sistema che ci siamo impegnati a rafforzare in questi mesi difficili, anche oltre il Covid, tanto che si è continuato ad ottenere ottimi risultati anche sulle altre cure”, dice Massimiliano Pescini, vicecapogruppo del Partito democratico. A suo parere, “la rappresentazione della sanità toscana che ci arriva sentendo le parole delle opposizioni è il contrario della realtà come la raccontano i numeri e coloro che sono stati curati dal nostro sistema sanitario”. Nella criticità di una vicenda che ha travolto tutto il mondo”, il vero tema, aggiunge Pescini, “è la mancanza di dosi vaccinali, questo è uno dei motivi principali” che hanno determinato “l’unica criticità che possiamo individuare e stiamo cercando tutti insieme di superare: la vaccinazione degli over 80, cioè della fascia tra 80 e 89 anni, mentre sugli ultranovantenni siamo al primo posto”. Il consigliere esprime piena fiducia all’assessore Bezzini, “che la merita, sta facendo un lavoro grande, cercando di risolvere ogni giorno migliaia di singoli problemi. Il nostro sistema resisterà e sarà tra i primi in Italia quando ci saranno le dosi di vaccino”.

Il presidente Giani “che ringrazio perché ci ha sempre messo la faccia in questi mesi, non può più esimersi oggi dal prendersi la responsabilità delle scelte che ha compiuto sulla Giunta e sull’assessore di riferimento”, dice Marco Stella (Forza Italia). L’assessore dovrà spiegarci bene, oggi non l’ha fatto, perché c’è stato ritardo nella vaccinazione degli over 80 e anche spiegarci le questioni sui medici di base”. I numeri, prosegue Stella, vanno guardati tutti: “La Toscana è penultima nella vaccinazione degli over 80, il ritardo di 15 giorni di cui parla il consigliere Sostegni quante morti in più ha portato? Sono 29mila 985 ricoverati e 615 morti”. L’assessore, prosegue Stella, “ha spiegato che il sistema tiene. Gli domando: lei è stato negli ospedali?”. E ancora, “il portale non funziona, chi l’aveva testato?”. La relazione di Bezzini in Aula, aggiunge Stella, “ci dice che tutto è andato bene, che entro il 25 aprile tutti gli over 80 avranno la prima dose e che a metà maggio oltre un milione e 100mila toscani avranno la seconda dose: onestamente, visto come stanno andando le cose, mi sembra molto difficile. Verificheremo”. E ricorda che Forza Italia presenta oggi “dieci proposte, tra le quali la vaccinazione di coloro che sono nel periodo di follow up e non solo i malati oncologici nei sei mesi dalla fine della chemioterapia. Lo sta facendo la Regione Lazio”. Infine, di nuovo rivolto all’assessore Bezzini, “non chiedo le dimissioni a nessuno, ma penso che se oggi questo Consiglio approverà una commissione d’inchiesta, o una commissione speciale farebbe bene a trarne le conclusioni”.

“Mi sarei aspettata che la seduta di oggi cominciasse con delle scuse, con un’ammissione di responsabilità e, soprattutto, con parole di chiarezza sui tempi che tutti i cittadini aspettano”, dice Elena Meini (Lega). I cittadini “in questi mesi difficili hanno perso la fiducia nelle istituzioni. Ora si dovrebbe chiarire come andrà avanti la campagna vaccinale”. Il presidente Giani “ha detto che non si sente chiamato in causa dalla parole di Draghi sui ritardi nella vaccinazione degli ultra ottantenni. Io, invece, da toscana, purtroppo in causa mi sento chiamata. E avrei voluto che questi problemi non si fossero presentati. Ma quante persone avremmo potuto salvare?”. La commissione speciale richiesta dalle opposizioni “deve essere vista come una opportunità. Bisogna saper ascoltare anche i consiglieri d’opposizione: vi chiediamo di migliorare la parte comunicativa, che non ha funzionato. E vi chiediamo di avere l’umiltà di dire che gli errori commessi non avverranno più”.

“Ho l’impressione di aver capito male a sentire le parole dell’assessore Bezzini”, dice Alessandro Capecchi (Fratelli d’Italia). “Evidentemente quello che dicono migliaia di cittadini oltre a giornalisti e sindacati non corrisponde al vero. Qui nessuno è a fare processi sommari - prosegue Capecchi – ma ci sono domande che attendono risposte e per questo chiediamo con forza l’istituzione di una commissione d’inchiesta”. A cominciare dalle decisioni prese per la vaccinazione della categoria degli avvocati, “alla quale appartengo, ma ho deciso di non vaccinarmi perché lo ritengo un errore”. Un errore, “come spiegato dall’ordine di Firenze, che non è stato degli stessi avvocati, ma è frutto di una decisione presa a seguito dell’interlocuzione tra la Regione e i vertici della Corte d’appello. Dal presidente Giani vorrei sapere: chi ha interloquito con la Corte d’Appello? E lo stesso ragionamento vale per le categorie dei socio-sanitari”. Sui numeri, prosegue Capecchi, “non si può mentire: due elementi colpiscono in Toscana, il numero di vaccinati nelle categorie ‘altro’, che è molto più alto in percentuale rispetto ad altre regioni omologhe, e il numero dei vaccinati tra gli over 80, che è clamorosamente basso”. Sul sistema di prenotazione, “i medici di medicina generale “ci dicono che il caos continua a regnare”, aggiunge Capecchi. Che chiede ancora: “Che piano ha la Toscana per affrontare i cosiddetti ‘invisibili’, le decine di migliaia di immigrati irregolari, rom, sinti, senza tetto, apolidi, pericolosi per se stessi e per gli altri se sfuggono al sistema vaccinale?”.

La consigliera Luciana Bartolini (Lega) si sofferma sulla vicenda particolare “che si è verificata ieri nel centro vaccinale di Pistoia, nella cosiddetta ex cattedrale: code interminabili di persone anziane, in fila per vaccinarsi, circa un centinaio accalcate perché avevano paura di non sentire la chiamata. Spero si sia trattato di un episodio isolato, ma la disorganizzazione era totale”. Per risolvere problemi di questo tipo, chiude Bartolini “sarebbe bene coinvolgere la Protezione civile, come avevamo chiesto in un nostro ordine del giorno”.

“Di fronte alla scienza che ci ha regalato un miracolo: vaccini dopo dieci mesi e non dopo un anno e mezzo”, ha esordito il portavoce dell’opposizione Marco Landi (Lega), “alcune cose non sono andate nel modo sperato e l’opposizione ha suonato più volte campanelli di allarme”. Il consigliere ha quindi ricordato la non omogeneità nell’organizzazione delle chiamate per i vaccini, la situazione delle liste di attesa, le pecche del sistema informatico, le risposte diverse date dalle Asl, per affermare che gli ultra ottantenni sono in penultima posizione in Italia tra coloro che sono stati vaccinati e rappresentano il 60 per cento di chi si ammala e anche muore. “Rispondere alla pandemia riguarda ognuno di noi – ha concluso – cerchiamo di fare la nostra parte e auspichiamo che anche altri la facciano”.

Deciso il consigliere Diego Petrucci (FdI): “noi non abbiamo chiesto né teste né presentato atti per vaccinare determinate categorie, è motivo di orgoglio per il nostro partito aver fatto domande puntuali su ciò che non andava e proposto sempre delle soluzioni”, dai maggiori tracciamenti al rafforzamento delle Usca, passando dalla presentazione di un “nostro piano vaccinale”. Il consigliere ha inoltre lamentato le mancate risposte sul cronoprogramma, sulle somministrazioni a domicilio, sulla gestione delle liste di riserva, per affermare che “lo strumento migliore per sgombrare il campo da ombre è la commissione di inchiesta, che chiediamo con rammarico e responsabilità”.

Anche per Vittorio Fantozzi (FdI), occorre dare risposte ai cittadini, “ e di fronte agli errori non possono appagare le dimissioni di nessuno”. “Le risposte che non ho trovato negli interventi dei consiglieri di maggioranza mi portano ad essere ancora più convinto della posizione di Fratelli d’Italia, che chiede una commissione di Inchiesta proprio per concentrarsi sulla campagna vaccinale”. Da qui l’invito a tutti a riconoscere i limiti e le difficoltà di un percorso, per mettersi nelle condizioni di fare di più e meglio: “facciamolo in nome di chi abbiamo perduto, facciamolo per ricordare i sacrifici di tutti, facciamolo perché noi siamo deputati a farlo”.

“Non mi appassiona la dimensione alfanumerica della campagna vaccinale” ha spiegato Stefano Scaramelli (Iv), dopo aver ringraziato l’assessore Bezzini per la relazione e il presidente Giani per la vicinanza al Consiglio regionale. “A noi spetta condividere con la comunità il processo sociale di una campagna, che ha bisogno di fiducia e corresponsabilità – ha sottolineato – mi sento di chiedere scusa ai toscani per ciò che non ha funzionato; assumiamoci tutti un pezzo di responsabilità condivisa e tendiamo una mano alle opposizioni che chiedono una commissione di inchiesta”. “Compete a noi presentare atti e fare regolamenti – ha concluso – la trasparenza è quest’aula, i luoghi della politica sono la trasparenza, a noi impegnarci per farci carico delle aspettative dei cittadini”.

Anche per Elisa Tozzi (Lega) è fondamentale recuperare la fiducia dei cittadini, “come ognuno di noi tocca con mano anche in famiglia”; da qui l’urgenza di fare uno “sforzo collettivo” per superare questo momento e cercare insieme soluzioni, “per garantire la salute e anche per accompagnare la ripartenza economica della nostra Regione”. In tale contesto, secondo la consigliera, che ha chiesto a tutti di “fare un cambio di passo e guardare avanti” si inserisce la commissione speciale, per acquisire documenti e dare risposte nella massima trasparenza. “Diamo un importante segnale – ha concluso – abbandoniamo le polemiche e con grande senso di responsabilità agiamo nell’interesse comune”.

“No alla richiesta di sfiducia, solo strumentale e politica, nei confronti dell’assessore Bezzini” da parte del presidente del gruppo del partito democratico, Vincenzo Ceccarelli, che ha ringraziato l’assessore alla Sanità per “impegno, trasparenza e disponibilità, e quindi per la comunicazione che ha ripercorso tutte le tappe della campagna, tra luci e ombre”. “Siamo disponibili ad unire le forze ma diciamo no alle strumentalizzazioni: chi chiede le dimissioni di Bezzini non vuol dare un contributo ma intende solo fare opera di destabilizzazione”, ha detto il consigliere, che si è anche soffermato su qualche dato; tra questi la velocità di vaccinazione che, secondo le proiezioni, è di 236 giorni in Toscana contro i 298 del Veneto. “Andiamo avanti unendo le forze – ha concluso – dopo la crisi sanitaria dovremo affrontare quella economica”.

Fonte: Consiglio regionale della Toscana - Ufficio stampa



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