Fabbriche di Careggine resta sott'acqua: "Lago svuotato nel 2023"

Il bacino del lago di Vagli

Per ragioni tecniche Enel Green Power ha deciso di rinviare al 2023 lo svuotamento del lago di Vagli.

A comunicarlo, su Facebook, è il consigliere regionale Mario Puppa.

“Togliere il tappo all’invaso artificiale consentirà di far riemergere il paese sommerso di Fabbriche di Careggine dopo quasi 30 anni. L’ultima volta fu nel 1994 e da allora agli annunci sull’evento sono seguite solo smentite”.

“Certo è - continua - che la riemersione della nostra Atlantide avrebbe un’eco di portata mondiale e un richiamo turistico senza precedenti. Voglio prendere questo ennesimo rinvio con ottimismo sperando che con più tempo a disposizione davanti a noi si possa, da una parte, lasciare alle spalle definitivamente la pandemia e, dall’altra, organizzare al meglio promozione, logistica, accoglienza, sicurezza, pacchetti turistici e tutto quello che serve affinché un’opportunità di tale portata non diventi un flop senza precedenti”.

La decisione di costruire un bacino idroelettrico, chiudendo il corso del torrente Edron, risale 1941. Fabbriche di Careggine, dopo essere stata evacuata - gli abitanti si trasferirono a Vagli Sotto -, venne sommersa da oltre 40 milioni di metri cubici d'acqua. Nel giro di pochi anni, tra il 1947 e il 1953, il paese scomparve nel lago di Vagli.

Sebbene lo svuotamento del bacino sarebbe dovuto avvenire ogni dieci anni, Fabbriche ha rivisto la luce nel 1958, nel 1974, nel 1983 e, ultima volta, nel 1994. Da 27 anni, dunque, la chiesa di San Teodoro e le trentuno case circostanti attendono di tornare “a respirare”. E i visitatori di tutto il mondo di poterle ammirarle nuovamente.

Lo svuotamento, programmato per il 2016, fu rinviato al 2020, ma la pandemia cambiò ancora le carte in tavola, così il gestore del bacino idroelettrico, Enel Green Power, ha posticipato la data prima al 2021 e ora al 2023.



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