Trent'anni fa un'intera famiglia perdeva la vita in Fi-Pi-Li: quella strada miete ancora vittime

La famiglia Cataldi in una foto d'epoca

La famiglia Cataldi in una foto d'epoca

Il 12 gennaio di 30 anni fa si consumava una delle tragedie più rilevanti in una delle strade sempre al centro dell'attenzione della cronaca toscana: la Fi-Pi-Li.

Furono 4 le morti nel frangente di quella domenica, una famiglia formata da padre, madre e figlia, a cui si aggiunge uno studente universitario.

Canio Cataldi, originario di Empoli ma residente con la famiglia a Limite sull'Arno, era alla guida della sua auto. Al fianco la moglie Maria Assunta Martelli, di Montelupo Fiorentino. Sul sedile posteriore la figlia di 10 anni Serena. I tre tornavano da una gita al mare. Erano i primi tempi dell'apertura della Firenze-Pisa-Livorno, nello specifico il tratto tra Montopoli e Pisa in occasione dei Mondiali di Italia '90. Pochi anni dopo sarebbe stato completato anche il tratto per Livorno.

Consideriamo l'anno in cui siamo. Nel 1992 le dotazioni di sicurezza all'interno delle auto erano minime, la cintura di sicurezza era obbligatoria solamente dal 1988, gli airbag erano lontani dall'esser presenti anche nelle utilitarie come dotazione essenziale. Fuori dai veicoli, non sempre sussistevano condizioni al meglio. Come il guard-rail per evitare 'incroci' tra le carreggiate.

Proprio un incrocio tra mezzi in direzioni opposte è quel che succede quella domenica. Il veicolo guidato dallo studente universitario Pietro Iembo esce di strada, passa dalla parte opposta e incrocia l'auto dei Cataldi poco prima delle gallerie, tra Montopoli e Pontedera. L'impatto è tremendo, fatale. Nessuno dei quattro sopravvive.

Serena Cataldi

Continua a tramandarsi in quel frangente la nomea della Fi-Pi-Li come strada difficile, ammalorata in molti punti, poco sicura per le corsie strette e il limite di velocità alto e non rispettato. Gli impatti fatali in quel tratto tra la Valdera e il comprensorio del cuoio sono ancora all'ordine del giorno negli anni '10 e '20 del nuovo secolo. Solo 6 anni fa, tra Santa Croce e Montopoli perdono la vita due bambine in uno scontro in serata tra un'auto e un camion. Due anni fa tra Pontedera e Montopoli un 54enne è morto schiantandosi contro il retro di un tir.

Torniamo al 1992. Il fatto sciocca la comunità locale, che provvederà nel corso degli anni a ricordare quella famiglia di Capraia e Limite. Oggi, che di anni ne sono passati 30, il fatto è rimasto nella memoria di pochi. Nel corso degli anni nel nome di Serena verrà costruita una scuola in Africa grazie a padre Vittorio Farronato. Venne tirata su con il ricavato di un libro con poesie e scritti della giovane scomparsa nel fiore degli anni. Si chiamava Il mio albero è un arancio. La stessa Serena aveva a cuore le missioni nel Congo del padre comboniano Vittorio Agostani, non un passatempo che bimbi e bimbe della sua età si concedevano.

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L'evento del 2012 in memoria dei Cataldi (foto archivio gonews.it)

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L'evento del 2012 in memoria dei Cataldi (foto archivio gonews.it)

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L'evento del 2012 in memoria dei Cataldi (foto archivio gonews.it)

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L'evento del 2012 in memoria dei Cataldi (foto archivio gonews.it)

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L'evento del 2012 in memoria dei Cataldi (foto archivio gonews.it)

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L'evento del 2012 in memoria dei Cataldi (foto archivio gonews.it)

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L'evento del 2012 in memoria dei Cataldi (foto archivio gonews.it)

Nel 2012 l'ultimo appuntamento pubblico in memoria della famiglia Cataldi. Al cimitero di Limite sull'Arno, all'ingresso dopo il cancello, una statua ricorda la famiglia. Le salme riposano al cimitero di Empoli. La memoria rimane salda nelle famiglie di coloro che hanno visto perdere un parente, un amico, un affetto lungo la Fi-Pi-Li. Negli altri, i nomi delle vittime anno dopo anno si sostituiscono. Le tragedie continuano a succedere. Gli automobilisti pendolari che fanno quel tratto di strada quotidianamente si sono organizzati in un gruppo chiamato 'I Dannati della Fi-Pi-Li'. I Cataldi e Iembo invece sono 'i dimenticati' della Fi-Pi-Li.

(si ringrazia Daniele Dei per la consulenza sull'articolo)

Elia Billero



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