Metanolo dai rifiuti: il progetto per l'impianto di Empoli con Alia e Zignago

La Zignago Vetro (foto di archivio)

Nasce una Alleanza per l’economia circolare, costituita da players locali e soggetti industriali leaders a livello internazionale, tra questi Alia Servizi Ambientali, Maire Tecnimont - NextChem, Scapigliato, Suez, Zignago Vetro, che ha lavorato alla progettazione  di tre progetti denominati “Distretti Circolari sulla base del modello progettato da Nextchem”: poli integrati di tecnologie rinnovabili e della chimica verde, per il riciclo chimico, polimeri riciclati, prodotti chimici, idrogeno e carburanti a basso contenuto carbonico, riciclando la plastica e recuperando rifiuti non riciclabili meccanicamente che ad oggi la Toscana conferisce in discarica, nei termovalorizzatori o spedisce all'estero con notevoli costi ambientali ed economici per i contribuenti.

I 3 distretti oggetto delle manifestazioni di interesse presentate da Alia e dai partner tecnologici saranno localizzati nelle aree industriali di Empoli, Rosignano Marittimo e Pontedera, ed avranno le seguenti caratteristiche:

Distretto circolare Empoli: dagli scarti metanolo

Un distretto con tecnologie rinnovabili ed un impianto di riciclo chimico, denominato "Waste to methanol/H2" che tratta gli scarti degli impianti di trattamento dei rifiuti da raccolta differenziata e gli scarti di lavorazione del rifiuto indifferenziato residuo, trasformandoli in metanolo e con possibilità di produzione di idrogeno. Tratterà circa 192.000 t/a, il costo di realizzazione è stimato in 365M/€. I rifiuti daranno vita a nuovi prodotti circolari: il metanolo ottenuto è un vettore energetico e può essere utilizzato sia nella produzione di biocarburanti e sia nei cicli produttivi dell’industria chimica. Il Distretto prevede una forte integrazione con le filiere locali del vetro e della carta.

(qui le reazioni di Confesercenti e Confindustria sul progetto empolese)

Distretto circolare Pontedera: biocarburanti dagli scarti

Il progetto “Waste to methanol” che prevede l’ipotesi di fattibilità di un impianto di riciclo chimico ad altissima tecnologia che tratta gli scarti provenienti dagli impianti di trattamento e riciclo delle raccolte differenziate e gli scarti derivanti dal trattamento del rifiuto indifferenziato residuo, in metanolo, con possibilità di produzione di idrogeno.  Tratterà circa 256.000 t/a, il costo di realizzazione è stimato in 385M/€. Il metanolo ottenuto è un vettore energetico e può essere utilizzato sia nella realizzazione di biocarburanti che di carburanti di carbonio riciclato. Il Distretto prevede una forte integrazione con le filiere circolari locali.

Distretto circolare Rosignano Marittimo: dalle plastiche l'idrogeno

Il progetto “Waste to ethanol” che prevede l’ipotesi di fattibilità di un distretto circolare tramite la realizzazione di un impianto di riciclo chimico che tratta il rifiuto secco selezionato dai rifiuti urbani indifferenziati, il “plasmix” (miscela di plastiche eterogenee derivate dal riciclo dei materiali) e altri scarti provenienti dal trattamento delle raccolte differenziate, trasformandoli in etanolo, con possibilità di produzione di idrogeno. Tratterà circa 256.000 t/a, il costo di realizzazione è stimato in 440M/€.  L’etanolo prodotto può essere utilizzato nella produzione di nuovi polimeri riciclati.

Il contesto

Il 31 marzo 2022 si sono chiusi i termini di presentazione a Regione Toscana delle manifestazioni di interesse dell’«avviso pubblico esplorativo” dedicato alle imprese per la realizzazione di impianti di recupero e riciclo che garantiscano il completamento del ciclo dei rifiuti con tecnologie innovative.

Gli orientamenti del “Nuovo Piano Regionale dell’economia circolare “presentano targets molto sfidanti al 2035: 80-85% di raccolta differenziata; 65% di riciclo; limite del 10% per il conferimento in discarica, in linea con gli obiettivi di decarbonizzazione al 2050 e gli indirizzi nazionali ed europei per lo sviluppo dell’economia circolare

La Regione ha scelto pertanto di affidare al sistema delle imprese il compito di proporre le nuove soluzioni tecnologiche, le aree e il piano di investimenti necessario per la realizzazione di una rete impiantistica sostenibile che si ponga l’obiettivo di raggiungere i target prefissati e superare il gap infrastrutturale attuale che causa alti costi ambientali e consistenti impatti economici per territori e cittadini.

Si è lavorato su due direttrici: individuare le migliori tecnologie esistenti sul mercato per innovazione tecnologica e sostenibilità ambientale; costruire proposte progettuali supportate dalle competenze e dalla esperienza di una solida rete di partner industriali e tecnologici, leader di settore dalla dimensione internazionale a quella locale.

L’obiettivo è creare un sistema impiantistico dove, insieme al consolidamento delle filiere di riciclo, si possano trasformare i rifiuti residui e gli scarti in matrici energetiche, come i biocombustibili a carbonio riciclato,  in nuovi polimeri da reimmettere nel sistema produttivo, garantendo la chiusura del processo “end of waste”

La costruzione di soluzioni di economia circolare presenta un dilemma e una sfida: esplorare soluzioni mai realizzate prima, basate su tecnologie altamente innovative, non potendo contare sulle esperienze consolidate della economia lineare fondata sullo sfruttamento delle risorse, principalmente fossili.

Sono 36 le manifestazioni di interesse presentate. Questa mattina gli uffici regionali hanno provveduto a dare avvio alla costituzione del gruppo di lavoro tecnico-istruttorio, che sarà composto da: Direzione Ambiente ed Energia della Regione, le tre Autorità per il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani (ATO) e dall’Agenzia Regionale Recupero Risorse (ARRR).

Il gruppo tecnico dovrà svolgere una valutazione di coerenza delle manifestazioni di interesse presentate secondo i requisiti previsti dall’Avviso pubblico. Terminata una prima verifica, verrà fatta un’informazione al Consiglio Regionale. Quindi verrà attivato il percorso pubblico di informazione e partecipazione sulle nuove tecnologie presentate, il cui risultato, insieme all'esito della valutazione finale di coerenza, saranno oggetto di una nuova comunicazione al Consiglio regionale e confluiranno così nel quadro conoscitivo del piano regionale dell'economia circolare che è in fase di costruzione.

Da sottolineare che il riconoscimento di coerenza delle manifestazioni di interesse, come individuato nella delibera di Giunta e negli allegati, non comporta l’instaurazione di posizioni giuridiche od obblighi negoziali, né costituisce alcun vincolo nei confronti della Regione e delle Autorità d’ambito territoriali ottimali, né costituisce alcun requisito preferenziale ai fini della realizzazione e dell’esercizio degli impianti stessi, per i quali dovranno essere acquisite tutte le specifiche e necessarie autorizzazioni.

 



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