Omicidio Duccio Dini, confermate 3 condanne in Cassazione. Rinvio per altri 4

Duccio Dini, la vittima dell'inseguimento in via Canova

La Cassazione ha confermato 3 condanne per la morte di Duccio Dini, il 29enne travolto e ucciso il 19 giugno 2018 in via Canova a Firenze, mentre si trovava in sella alla sua moto fermo davanti ad un semaforo, da un'auto impegnata in un inseguimento tra nomadi. Per gli altri 4 imputati disposto invece il rinvio alla corte d'appello per un processo bis, per ricalcolo della pena.

Confermata la condanna a 25 anni per Remzi Mustafa, che si trovava alla guida dell'auto che travolse la vittima, omicidio volontario con dolo eventuale è l'accusa contestata. Confermata anche la pena a 7 anni per tentato omicidio del nomade obiettivo dell'inseguimento, inflitta in appello dopo l'assoluzione in primo grado, a Kole Amet ed Emin Gani. I due si trovavano su un furgoncino che aveva partecipato solo alla fase iniziale dell'inseguimento, perché poi avevano bucato.

Annullata, con rinvio alla corte d'appello, la senenza di secondo grado per gli altri 4 condannati per mancata applicazione dell'articolo 116 del codice penale, che prevede una riduzione della condanna laddove si compia un reato diverso da quello voluto da taluno dei concorrenti. Ci sarà il ricalcolo della pena per Kjamuran Amet, Remzi Amet, Dehran Mustafa e Antonio Mustafa, condannato il primo a 25 anni e 2 mesi, gli altri a 25 anni.

Durante il processo in Cassazione, rinviato nel luglio scorso ad oggi 12 ottobre, il pg aveva chiesto conferma della condanna per tutti e sette gli imputati, affermando che per raggiungere il loro fine "hanno accettato il prezzo da pagare", ovvero il rischio di provocare la morte di Dini.

I tre condannati confermati dalla Cassazione, da quanto si apprende dai carabinieri sono già stati condotti in carcere.



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