Empoli 2024: centro-destra a trazione Fdi, ci riprova Poggianti?

Il consigliere comunale Andrea Poggianti al voto

Si parte da 6389 voti pari al 25.87%. Questo il dato che, nel 2019, la coalizione di centro-destra raccolse attorno al nome di Andrea Poggianti nella sua corsa alla poltrona di sindaco, prima volta per un esponente di Fdi.

Fratelli d’Italia, Lega Salvini premier, Forza Italia e la lista civica ‘la mia Empoli’ (subito scomparsa) raggiunsero questo dato che spense il sogno di arrivare al ballottaggio con Brenda Barnini e quindi di centrare quello che era il vero obiettivo della tornata elettorale. Un sogno cullato a lungo la domenica notte man mano che arrivavano i risultati delle Europee ma poi sfumato al momento di aprire le urne e scrutinare le schede empolesi.

Basterebbe guardare i dati delle singole forze presenti per capire come il quadro rispetto ad allora sia completamente mutato a livello nazionale e, di conseguenza, anche locale. Il 14.41% ottenuto allora dalla Lega contro il 7,98 di Fdi è ora completamente stravolto e, soprattutto, le cose sono cambiate anche a Empoli.

L’uscita dalla Lega del consigliere Gabriele Chiavacci, passato proprio a Fdi assieme alla ex grillina Simona Di Rosa, e di Vittorio Battini, che è andato nel gruppo misto, hanno indebolito il Carroccio proprio a favore dell’alleato di destra, lasciando il solo Andrea Picchielli a rappresentare a livello istituzionale Salvini sul territorio.

La sagra del selfie del leader leghista nel giro d’Empoli è ormai solo un lontano ricordo e, se inseriamo il tutto nel contesto nazionale con i risultati del settembre scorso, ecco che, ad ora, tutto lascia pensare che il favorito alla candidatura nel centro-destra sia ancora Andrea Poggianti, pronto a rivendicare dopo il 25 settembre il legittimo ruolo di traino del proprio partito nella coalizione (con Forza Italia ridotta a Empoli ad un consenso minimo).

Almeno al momento alternative non se ne vedono, ma questo sicuramente non significa che qualcosa di diverso non possa uscire da qui al momento di presentare le candidature, ad esempio il famoso esponente della società civile che in città aleggia ormai da decenni senza però mai trasformarsi in un nome ed un cognome.

All’interno del partito altri nomi possibili non ce ne sono. Il giovane avvocato empolese è sempre stato il front-runner e quindi o spunterà un nome alternativo a sorpresa nell’area di centro-destra oppure sarà ancora Poggianti a correre per la seconda volta consecutiva alla poltrona di sindaco.

Spostando l’analisi su un terreno più politico, uno dei temi importanti sul tappeto, non solo per questa coalizione, sarà la caccia al voto moderato che appunto vede in lizza anche il centro-destra. Se nel 2019 la trazione leghista comportò uno stile che non trovò riscontro elettorale nell’elettorato moderato empolese, ora il quadro è diverso ed il fatto che FdI sia forza di governo con numeri importanti potrebbe portare ad un cambio di stile nella corsa a sindaco con possibili benefici in termini di voti proprio in questo segmento.

Insomma, un atteggiamento meno arrembante per catturare il consenso dei moderati empolesi, storicamente poco abituati a certi toni. Al momento, a dire il vero, segnali in questo senso non ce ne sono come si è visto, tanto per dirne una, dal recente comunicato con toni molto accesi sulla vicenda Donzelli, ma il tempo non manca da qui a maggio 2024 ed anche questo è un tema da seguire con attenzione.

Da registrare infine, in ambito centro-destra, un episodio passato forse un po’ sottotraccia nella vita politica locale ma che merita comunque un accenno. Una decina di giorni fa, ospiti di Alessandro Lippi, si sono ritrovati a confronto in tv Andrea Poggianti e Nicola Nascosti, ovvero il nuovo centro-destra e quello più datato che aveva il baricentro spostato proprio verso il centro moderato.

Anche se Nascosti è fuori dai giochi, resta sempre un personaggio che non passa inosservato a Empoli avendo un passato politico di rilievo a che a livello toscano ed essendo riuscito a mantenere comunque una tela importante di rapporti che possono essere molto utili al momento di votare.

Così, dopo il grande gelo del 2019, Poggianti ha sfruttato il momento per tendere la mano all’ex consigliere regionale. Con quali risultati sarà il tempo a dirlo anche perché Nascosti al momento era e resta solo un osservatore sulla scena politica locale, ma il tentativo va registrato anche perché Poggianti ed i suoi sanno bene che, per cullare sogni di ballottaggio, quei voti moderati servono e, come vedremo più avanti, i concorrenti non mancano.

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Marco Mainardi

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