Sara Scimmi, le prove del pool non bastano: chiesta archiviazione. La famiglia: "Siamo indignati"

Sara Scimmi

La vicenda processuale legata alla morte di Sara Scimmi sta diventando un susseguirsi di archiviazioni. La pm Ester Nocera ha chiesto al gip l'archiviazione del fascicolo per omicidio volontario, il secondo in pochi anni, dopo che la perizia dei legali della famiglia si era incentrata su dei dettagli che, a loro dire, avrebbero potuto riaprire il caso. Sarà il giudice a decidere se accogliere la richiesta o rimandare a ulteriori indagini. Lo riporta il quotidiano Il Tirreno.

Intanto la famiglia si oppone alla richiesta di chiusura indagini: "La Procura, continua a non analizzare le prove presentate. Non si approfondisce. Alla giustizia italiana non interessa Sara Scimmi, questo è il messaggio che ci arriva. A 6 anni di distanza siamo indignati e amareggiati perché nessuno rende giustizia a Sara", queste le dure parole delal sorella Giulia Scimmi. La famiglia avrebbe presentato una memoria per opporsi alla richiesta, e starebbe mettendo insieme ulteriori elementi per chiedere di non chiudere il caso.

"La Procura -spiega Sara Scimmi a gonews.it - continua a non analizzare tutte le prove a carico. Non si analizza nel dettaglio i filmati, non si esegue del dna, non si richiede l'accesso al profilo social per guardare le chat. Si contesta la validità delle prove, ma non si vagliano le possibilità che abbiamo proposto. Dove è la volontà di indagare? Per la Procura non è omicidio stradale, non è omicidio volontario, ma chi ha ucciso allora mia sorella? Dopo sei anni siamo ancora a chiedere chi ha ucciso Sara"

Nella versione della famiglia, Sara sarebbe stata abbandondata da un'auto vista nei filmati pochi secondi prima dell'orario in cui Sara è poi stata colpita dal tir guidato da Milko Morelli, assolto in primo grado per omicidio stradale aggravato dalla fuga ma per il quale è in attesa la discussione per l'appello. Le conclusioni del pool internazionale di legali a cui si è affidata la famiglia Scimmi sono state giudicate infondate dalla procura.

Le anlisi puntavano anche a chiarire se il cellulare di Sara Scimmi fosse stato manomesso, cancellando dati e conversazioni in chat che sarebbero potute essere indispensabili per una svolta nelle indagini. Intanto domani sarà l'anniversario dalla scomparsa: il 9 settembre di 6 anni fa ci lasciava la 19enne, in quella terribile notte in cui una serata in discoteca si è trasformata in un incubo.

Resta in piedi, quindi, il processo per Milko Morelli, l'autotrasportatore di Santa Maria a Monte ritenuto non colpevole in primo grado perché, secondo i giudici, non è certo se la ragazza fosse viva al momento in cui con il suo camion avrebbe investito il corpo lungo la 429.



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