Elezioni San Miniato, Taddeini (FdI): "Io in lista. Noi con CambiaMenti? Non ne parliamo neppure a casa"

FdI San Miniato, al centro Piero Taddeini, marzo 2023

Sarà un probabile protagonista delle elezioni 2024 il partito di Fratelli d'Italia, anche se a San Miniato non è mai stato presente sulle liste. Il partito di Giorgia Meloni, al governo da quasi un anno, si sta radicando sul territorio tanto da avere un circolo anche nella città della Rocca, dove storicamente era presente Alleanza Nazionale. Piero Taddeini è il coordinatore locale del circolo, è stato presidente dell'Unitalsi San Miniato e per l'ingresso nell'attività politica si è dimesso da vice presidente dell'Associazione Nazionale Carabinieri San Miniato. Non ha mai avuto ruoli istituzionali, sebbene sia stato candidato nella Democrazia Cristiana come consigliere comunale a San Miniato intorno agli anni '80. Una nota personale, che merita per il racconto politico: da anni è compagno di Manola Guazzini, consigliera comunale di CambiaMenti e membro particolarmente attivo dell'opposizione.

Taddeini, come sono andati questi primi mesi dalla fondazione del circolo Fratelli d'Italia?

San Miniato è un comune importantissimo e FdI non poteva mancare. Abbiamo già avuto degli incontri costruttivi con il centrodestra, abbiamo una visione ben precisa delle questioni importanti, siamo coesi. Servono novità forti, progetti e programmi perché conosco le criticità delle aziende e le questioni ambientali. San Miniato sta soffrendo.

FdI era assente sul panorama politico sanminiatese ad oggi. Avete già tesserati e membri attivi che vi possono supportare nell'attività politica? Anche come candidature in quella che sarà una vostra lista.

Abbiamo contattato diverse persone, c'è chi ha accettato a candidarsi, c'è chi ci sta pensando. Stiamo vagliando tutte le categorie per un progetto di ampio respiro. Il simbolo di Fratelli d'Italia è 'pesante' ma vogliamo fare l'interesse della cittadinanza.

Rivolgo anche a lei questa domanda, Ferraro della Lega ha specificato che ci sono numerose persone che sono disponibili. Avete un identikit per il candidato o la candidata perfetta?

Abbiamo varie possibilità. Cerchiamo una persona di alto profilo, con una preparazione professionale tale da riuscire a fare coesione tra tutti. Nomi ufficiali non li abbiamo mai fatti.

E sarà una persona iscritta a partiti o della società civile?

Non precludiamo scelte in uno o in altro senso.

E lei si candiderà?

Sicuramente sarò in lista. Vivo questa cosa con serenità ma anche con preparazione, dal mio punto di vista ho vissuto i problemi seri di San Miniato.

Per esempio?

Il primo tra tutti è stato quello della Rsa Del Campana-Guazzesi, c'è stata una forte mancanza di sensibilità da parte dell'amministrazione comunale. Poi i problemi del consumo di suolo, gli edifici fatiscenti abbandonati nelle zone industriali, la sicurezza idrogeologica. Con i fenomeni atmosferici imprevedibili non possiamo lasciare tutto al caso, serve un monitoraggio sul territorio da fare. E ancora, gli interventi strutturali che servirebbero per San Miniato Basso e Ponte a Egola, la questione del liceo Marconi su cui abbiamo speso milioni di euro e per la quale non abbiamo ancora una soluzione.

Il percorso di CambiaMenti ha una radice a sinistra. A casa come convivono FdI e CambiaMenti?

Se andiamo a fare una 'guerra ideologica', le differenze ci sono. Però tra di noi c'è stata una discussione costruttiva sul territorio. Da Manola poi c'è solo da imparare.

Michele Altini nell'intervista su gonews.it ha detto che potrebbe esserci un governo condiviso con il centrodestra e CambiaMenti. E' d'accordo?

Michele è un moderato, nel centrodestra puro non abbiamo parlato di apparentamenti, non parliamo neppure in casa. Gli intenti, viste da fuori come sono le opposizioni, potrebbero far convergere verso uno scenario di questo tipo. A livello di governance le opposizioni hanno condiviso molti atti, ha prevalso l'interesse verso il buongoverno.

Ma se c'è questa visione comune, perché un elettore dovrebbe votare centrodestra piuttosto che altri?

Dal dopoguerra a oggi San Miniato ha avuto amministrazioni di sinistra. Il centrodestra non ha mai avuto l'opportunità di mostrare le proprie potenzialità. Adesso c'è il potere del legame nazionale con un governo che non sta facendo male e potenzialmente potrebbe aprire a una vittoria del centrodestra.

Per la vittoria ambite a passare subito al primo turno?

Partiamo dai numeri. E' un dato di fatto che dal 2014 a oggi il Pd perda consensi a San Miniato. Il centrodestra alle ultime elezioni ha avuto un buon posizionamento, ma governa di fatto la minoranza. FdI potrà dare un forte contributo al centrodestra e speriamo che il traino del governo nazionale possa far passare al primo turno. E' comunque complicato, il Pd ha partite satellite con voti contenuti, però ci sono molti cittadini delusi.

Il centrodestra parla di governo della minoranza perché il centrosinistra è passato al ballottaggio dopo aver avuto la maggioranza relativa al primo turno. Ma se vi trovaste voi nella situazione di partire svantaggiati al primo turno e poi di vincere al ballottaggio?

Dovremmo convincere gli elettori di CambiaMenti al ballottaggio per avere il supporto al ballottaggio. Non posso dire come andrà, anche loro tengono al territorio e ci accomunano alcune cose della visione di San Miniato.

Un bilancio sulla giunta Giglioli, immagino sarà negativo ma le chiedo quali aspetti l'hanno colpita in particolare?

L'accentramento delle deleghe del sindaco, non avere un assessore al bilancio è assurdo così come non trovarlo. La giunta ha fatto passare atti dove degli assessori si sono astenuti (Marzia Fattori, NdR). Sono sintomi che fanno capire. San Miniato meriterebbe più assessori di quello che la legge consente, per l'importanza del territorio.

Se il centrodestra andasse al governo, quale sarebbe il primo provvedimento?

Dovrebbe essere uno legato a tutto il territorio, non solo a una frazione. Per me il risanamento del Del Campana-Guazzesi. Ho vissuto le difficoltà e le storie di queste persone nel periodo con l'Unitalsi. L'azienda è stata lasciata a se stessa e gli avvertimenti alla giunta sono arrivati anche da uomini nominati dal sindaco stesso.

Elia Billero



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