
In un contesto dove la cultura del rispetto e della tutela dei diritti fondamentali dell’individuo dovrebbe essere il baluardo di ogni istituzione, è con un profondo senso di frustrazione che le Segreterie Regionali SiNAPPe e UIL-PA Polizia Penitenziaria della Toscana, si trovano costrette a denunciare il grave stato di declino del sistema penitenziario regionale.
Gli ultimi quindici giorni hanno gettato una luce cruda e inquietante su una realtà oscura, dove la violenza e l'ingovernabilità nelle carceri toscane regnano sovrane. Tre vite umane, con una tragica ironia, sono state spezzate per mano della disperazione: una a Pisa e una a Prato, entrambe per impiccagione, un’ulteriore vita ha cessato di vivere a Firenze Sollicciano definito quest’ultimo uno dei peggior carceri della nazione, ormai fuori controllo in tutti i sensi. Tali eventi, per la loro drammaticità, non possono essere trascurati né minimizzati; richiedono invece una seria analisi e delle risposte decise e determinate che però non arrivano. In aggiunta, i disordini di poche settimane fa a Firenze Sollicciano quelli di ieri che hanno scosso le Case Circondariali di Pisa, Livorno e Lucca rappresentano solo la punta di un iceberg di una situazione ormai insostenibile e fuori controllo.
È semplicemente inaccettabile che detenuti di varie nazionalità si siano resi protagonisti di una violenta rissa prima a Firenze e poi a Pisa, causando gravi ferite a un Sovrintendente Capo. A Livorno, un altro Sovrintendente e un Agente sono stati aggrediti rispettivamente al volto e alle gambe, mentre a Lucca il Direttore stesso è stato oggetto di minacce e offese da parte di un detenuto che ha poi frantumato i vetri della porta del locale in cui si trovavano. Ci troviamo di fronte a un vero e proprio bollettino di guerra che sta mettendo in gravi difficoltà tutti gli operatori degli Istituti Penitenziari della Toscana che è prossimo alla resa. Da mesi, le nostre organizzazioni sindacali hanno denunciato con forza l'inerzia e l'indifferenza dell'amministrazione regionale e centrale di fronte allo stato disastroso del sistema penitenziario Toscano. Non possiamo più rimanere in silenzio di fronte a un tale disinteresse generalizzato.
La recente decisione di assegnare con il nuovo Decreto Ministeriale una sola unità di personale di Polizia Penitenziaria al distretto Toscana - Umbria seguita dai tagli al lavoro straordinario, sono solo l'ennesima dimostrazione di una mancanza di volontà nel risolvere questa crisi perché una dirigenza generale non si può limitarsi ad amministrare il sistema ma è obbligato a governare assumendosi in prima persona quelle responsabilità proprie per le funzioni ed il ruolo che esso assume. È giunto il momento di alzare la voce e di opporci con fermezza a questa cultura dell'abbandono e della negligenza nell’amministrare le carceri. Chiediamo quindi un intervento urgente da parte delle autorità competenti per porre fine a questa emergenza e per garantire la sicurezza e la dignità di tutti coloro che operano negli istituti penitenziari toscani. In un momento in cui la giustizia dovrebbe essere un faro di civiltà e rispetto, non possiamo permettere che le ombre dell'indifferenza offuschino la nostra missione e la nostra sicurezza.
Fonte: SiNAPPE e UIL PA Polizia Penitenziaria - Segreterie Regionali Toscana
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