Atleta abusata a Chianciano, la procura di Siena: "Subito attivati, non c'erano presupposti per la misura cautelare"

(foto di archivio)

La procura di Siena, con un comunicato a firma del procuratore Andrea Boni, ricostruisce con un comunicato le indagini effettuate dopo la denuncia della violenza sessuale che sarebbe avvenuta tra il 4 e il 5 agosto dello scorso anno da una schermidrice uzbeka a Chianciano Terme durante un camp dedicato alla scherma. Si spiega anche in merito alla mancata attivazione del codice rosso. Tutto nasce dalle parole dell'avvocato difensore della giovane uzbeka, che ha parlato di "inerzia" della procura.

Il 5 agosto, nel pomeriggio, è giunta la segnalazione e i carabinieri chiancianesi hanno allertato il pm di turno. La stessa comunicazione giunge anche alla squadra mobile di Roma. Sono state richieste informazioni durante la testimonianza di una persona ed è stato richiesto anche il referto della struttura sanitaria dove l'atleta si era fatta visitare.

Nella stessa sera del 5 agosto vengono sequestrati 2 cellulari utilizzati dagli indagati e vengono raccolte le testimonianze di 6 italiani e 2 tedeschi, con l'aiuto di un interprete. Sono state estrapolate anche delle immagini dalle telecamere di videosorveglianza pubblico.

Il 7 agosto vengono depositate le notizie di reato e i 2 maggiorenni sono stati iscritti al registro degli indagati per violenza sessuale. Nello stesso giorno la squadra mobile di Roma è stata delegata dal magistrato a raccogliere la testimonianza della giovane. Il 9 agosto ciò avviene, con l'aiuto di un interprete e di un'esperta in psicologia. Tutto viene registrato in video integralmente. "La delega appariva opportuna - spiega la nota - perché la presunta persona offesa aveva già lasciato il luogo del ritiro per far rientro nella capitale".

Il 10 agosto viene sequestrato il cellulare dell'atleta uzbeka. Il 14 agosto il titolare del procedimento delega urgentemente le indagini ai carabinieri per ricostruire la vicenda. Un mese dopo, il 14 settembre, sono disposte ulteriori indagini, gestite stavolta dalla squadra mobile di Roma per avere testimonianze del personale medico cbhe aveva prestato le prime cure. Il 30 novembre viene depositato l'esito delle indagini. Il 1 dicembre il consulente tecnico nominato dalla procura depisota la copia forense dei cellulari sequestrato. Il 4 dicembre sono stati depositati i documenti delle indagini sulle testimonianze di 13 persone informate sui fatti, due di queste straniere. Le indagini però non sono concluse perchè un teste si trovava negli Stati Uniti per un corso di studi universitari e non era possibile avere la sua testimonianza. Solo il 19 dicembre è stato possibile ascoltarlo.

L'annotazione conclusiva di indagine viene depositata il 20 febbraio di quest'anno. Il 27 dello stesso mese viene chiesto l'incidente probatorio.

La procura della Repubblica spiega che ci sono stati vari contatti con la Federazione Italiana Scherma, alla quale è stata spiegata l'impossibilità di comunicazioni formali durante le indagini preliminari in virtù del segreto istruttorio. Lo stesso è stato mostrato alla procura generale dello sport del Coni.

La procura inoltre spiega che non è stato ritenuto opportuno applicare la misura cautelare verso gli indagati non ravvisandone i presupposti.

In merito a questa decisione la procura "è pronta a dare ogni e qualsiasi spiegazione nelle opportune sedi"

Le indagini preliminari hanno durata massima di 18 mesi, a partire dal 7 agosto 2023. Ciò significa che potrebbero durare fino al 7 febbraio 2025.



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