Indagini sulla morte di Mattia Giani: si vuole far luce sui soccorsi

È ancora sotto shock il calcio toscano per la scomparsa di Mattia Giani. Il 26enne di Ponte a Egola è morto in ospedale dopo un malore in campo in Lanciotto-Castelfiorentino a Campi Bisenzio. Sono partite inoltre le indagini per chiarire il decesso del ragazzo.

La salma si trova a Careggi e sarà disposta l'autopsia nei prossimi giorni. Subito dopo il corpo verrà restituito ai familiari e si potrà celebrare il funerale, la cui data è ancora ignota ma si pensa possa avvenire da giovedì 18 aprile in poi, verosimilmente nel fine settimana.

I fari della vicenda sono puntati sull'ambulanza e sul defibrillatore. Stando ai racconti dei presenti, al campo del Campi Bisenzio non era presente un'ambulanza a bordo campo, c'era invece il defibrillatore senza - però - che nessuno sapesse usarlo.

Stando al regolamento, in Eccellenza devono esserci sia il defibrillatore sia un medico a bordo campo, il sanitario può essere sostituito da un'ambulanza, che però sarebbe stata assente. Giani sarebbe arrivato a Careggi almeno tre quarti d'ora dopo il malore. Una prima ambulanza avrebbe avuto a bordo solo l'infermiere, una seconda anche il medico. Le indagini sono in corso per far luce su tutto.

È un momento di grande dolore per il Castelfiorentino, per Ponte a a Egola, per tutto il calcio. Amici e parenti, così come tutta la comunità pontaegolese, ricordano Giani increduli, sperando che venga fatta chiarezza su una morte improvvisa, su una tragedia umana e sportiva.



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