Referendum Multiutility, sindaco: "Non si può accorpare". TPE: "Ecco come superare criticità"
Alessio Mantellassi
Con la data delle elezioni regionali sempre più prossima, il presidente della Regione Eugenio Giani ha parlato del 12 ottobre, è diventata sempre più incombente la necessità di chiarire se il referendum comunale sulla Multiutility potrà essere o meno accorpato, come chiede da tempo il comitato Trasparenza per Empoli. Come avevamo ampiamente ricostruito, l'attuale Regolamento degli istituti di partecipazione non permette di accorpare il referendum a nessuna elezione, ma da tempo sui banchi del consiglio comunale vi sono proposte di modifica. I tempi però sono importanti: se il regolamento non ci sarà entro 60 giorni dalle elezioni regionali l'accorpamento diventerebbe di fatto impossibile.
Le posizioni delle forze politiche
Sulla questione ha preso posizione prima Buongiorno Empoli-Siamo Empoli e M5S, che hanno presentato con la firma anche del Centrodestra per Empoli una mozione per chiedere l’accorpamento, mentre nella maggioranza i Verdi si sono schierati per l'accorpamento e Sinistra Italiana ne sta discutendo al suo interno, con una decisione definitiva che arriverà nei prossimi giorni. La posizione delle altre forze di opposizione resta nell'ombra: da quanto filtra FI ritiene l'oggetto della consultazione "ideologica e presentata in modo sbagliato" agli elettori, e quindi mantiene un profilo distante e attendista sperando di rimandare di fatto alle calende greche la consultazione. Non si conosce, invece, la posizione di FdI.
Il sindaco: "Non si può fare! Referendum in altra data"
Nonostante la nota inviata dal Comitato TPE a tutta la dirigenza PD, il partito resta nell'ombra. Oggi, però, è stato il sindaco Alessio Mantellassi, a nome ovviamente della Giunta, a rompere il silenzio nel corso di una conferenza stampa sul suo primo anno di mandato: "Il referendum si farà, ma si farà in un data diversa perché non è possibile andare contro un parere del Ministero" (il sindaco non ha nominato la data del 2026 come precedentemente riportato). Mantellassi fa riferimento ad un parere del Ministero richiesto durante la Giunta Barnini in cui si mette nero su bianco una serie di criticità tecniche che renderebbero impossibile l'accorpamento. "Per accorpare serve una modifica del regolamento, un regolamento che ha un solo anno di vita e che peraltro è stato redatto dalle opposizioni, in una commissione che aveva come presidente Andrea Picchielli della Lega e vicepresidente Leonardo Masi. Si chiese nella passata Giunta di inserire l'accorpamento così come previsto dallo Statuto. L'allora segretario generale prese l'impegno di richiedere un parere del Ministero degli Interni che ha risposto che non si può fare per una serie di problemi sullo svolgimento del voto. Non possiamo scrivere cose che vanno contro il parere del Ministero! So che non è un parere vincolante, ma è come un parere della Corte dei Conti su cui spesso si dice di non potersi opporre. L'accorpamento non è possibile, non si può fare!".
Sul regolamento, invece, il sindaco lancia la patata bollente alla Commissione Affari Generali: "Il regolamento il Consiglio comunale può modificarlo quando vuole, ma la questione è in capo alla Commissione Generale che mi risulta non abbia ancora iniziato i lavori; è presieduta da Peccianti (FdI) con vicepresidente Masi. Quando si fanno gli atti a maggioranza siamo arroganti, quando le cose vanno fatte insieme si dice che lo deve fare la maggioranza. La Commissione poteva fare la modifica del regolamento quando voleva. Ovviamente, lo ribadisco, non si può inserire cose che vanno contro il parere del Ministero"
Sulla ormai famosa delibera contro la quotazione in borsa che non è stata ancora presentata in consiglio comunale il sindaco precisa che "abbiamo reso nota la nostra posizione di contrarietà alla quotazione in Borsa e lo abbiamo inserito nel documento di indirizzo della società che quindi non sarà finanziata con la borsa"; sulla delibera rende noto di "aver dato l'incarico alle figure tecniche competenti per predisporre la modifica, poi sarà vagliata dal nuovo segretario comunale e arriverà in consiglio. Contiamo di approvarla nel 2026". Il sindaco evidenzia però come la delibera "non è uno sgambetto al referendum" e con una vena di sarcasmo: "Mi fa piacere che tutti aspettino la delibera, ma ricordo che quando la proponemmo tutti dicevano che non cambiava nulla. La delibera ci sarà, ma non abbiamo fretta, perché l'abbiamo inserita nel nostro programma. Le due questioni sono separate"
Il Comitato TPE: "Ecco le 'soluzioni' al parere del Ministero"
Il comitato TPE, che già sull'argomento aveva dato un giudizio negativo, mette in dubbio però questo ipotetico vincolo del Ministero partendo dalla differenza tra 'norme' e 'pareri': "Il parere ministeriale non è giuridicamente vincolante: si tratta di una valutazione tecnica, non di una norma di legge, e non impedisce in alcun modo l’accorpamento del referendum alle elezioni regionali. La sua funzione è consultiva, spetta al Comune la decisione politica e tecnica, nel rispetto delle leggi e dello statuto che oggi consentono l'accorpamento".
Poi passa punto per punto alle questioni tecniche di natura operativa riguardanti le procedure di voto che per il Ministero rappresenterebbero criticità, in particolare il "rischio di confusione" per l'elettore di fronte a voti tanto diversi, e la presenza di cittadini extracomunitari che non hanno diritto di voto a livello regionale, ma lo hanno nell'urna referendaria: "Il rischio di confusione per l’elettorato è già stato valutato e superato dal legislatore nazionale e dallo statuto comunale, che vietano l’accorpamento solo con elezioni comunali, provinciali e circoscrizionali, ma lo consentono espressamente con quelle regionali e nazionali. Nel caso del referendum empolese infatti non c’è alcuna sovrapposizione di competenze con la Regione: si vota su una scelta puramente comunale, che non ha nulla a che vedere con il ruolo della Regione Toscana". La presenza di cittadini extracomunitari tra gli aventi diritto al voto referendario "non crea alcun problema: la normativa prevede già apposite liste elettorali separate e, come avviene normalmente, nulla vieta di poter istituire seggi dedicati all’interno degli stessi edifici scolastici, in stanze distinte ma contigue, gestiti con liste differenziate e separate, garantendo piena regolarità e escludendo qualsiasi possibilità di confusione". TPE chiede quindi pubblicamente un confronto su queste proposte e lancia una stoccata al sindaco: "Riguardo alla coerenza, da notare che il sindaco nell’ultima assemblea dei soci di Alia ha votato per dare mandato alla società di proseguire nel solco di quanto autorizzato in statuto e dai consigli comunali, che tradotto vuol dire: continuate con quanto indicato fin dall’inizio compresa la quotazione in borsa!".