Vitolini in festa per il Patrono con 120 persone

Vitolini, frazione di Vinci sul Montalbano, ha celebrato nel pomeriggio di domenica 29 giugno il proprio Patrono, con una Messa e, a seguire, una cena alla quale hanno partecipato 120 persone.

Un risultato più che soddisfacente per le associazioni organizzatrici, La Compagnia degli Ortacci – presso la quale si è tenuto il convivio – e il Circolo Ricreativo. Erano anni che non veniva realizzata una festa dedicata al paese, in uno spirito di collaborazione da parte di tutti. In effetti – ne è testimone il Sindaco Daniele Vanni con un post su Facebook – , si respirava un’aria di comunità palpabile sia per il cibo, curato con tutto l’amore possibile da uno staff efficiente e affiatato, sia per l’intrattenimento, che ha visto al centro il tema dei ricordi e delle proprie radici.

Da un po’ di tempo infatti le due associazioni ricreative, con il patrocinio della Parrocchia, portano avanti un progetto proposto dall’APS tuttAltro, che si occupa di counseling e mediazione familiare, denominato RACCONTÈ. Un termine che è un gioco di parole finalizzato a promuovere incontri per raccontarsi e raccontare, in un clima favorevole al dialogo.

Ne sono usciti, domenica sera, degli spezzoni sullo stato dell’arte di un lavoro ancora in itinere, ma che promette buoni risultati, con proiezioni di foto, racconti e aneddoti legati ai vari filoni di indagine: i vecchi (e nuovi) toponimi, le attività e gli esercizi presenti qualche decennio fa, le parole usate e percepite come caratteristiche del luogo, le storie individuali risvegliate da un’immagine.

Ciliegina sulla torta, alcuni vecchi filmati di un appassionato cineasta locale, con scene paesane in bianco e nero girate durante lo svolgimento di processioni e altre manifestazioni, piuttosto che riprese panoramiche più recenti del bellissimo borgo.

Una serata che è stata un tuffo nel passato, senza però lasciarsi contagiare dalla malinconia bensì – per dirla con le parole che Martina Gavazzi ha usato nel suo discorso introduttivo – cercando di “essere possibilisti e fantasiosi, impegnandosi a disegnare quelli che saranno i ricordi futuri dei nostri figli, a immaginare e costruire una comunità nuova, diversa e forse migliore da quella del passato, fatta di collaborazione ad un progetto unico, per sfruttare al meglio le risorse che abbiamo”.

 

Fonte: Ufficio stampa

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