
Lo annuncia Save Sammezzano: gli obiettivi di restauro della tenuta in un maxi piano da 80 milioni
La storica Tenuta di Sammezzano è ufficialmente passata alla società SMZ S.r.l., controllata dalla famiglia Moretti. A darne notizia è Save Sammezzano, il movimento che da anni si batte per la tutela e la riapertura al pubblico del celebre castello.
Con la scadenza del termine entro il quale lo Stato italiano avrebbe potuto esercitare il diritto di prelazione - avvenuta martedì 16 luglio - inizia l'era Moretti. Una notizia attesa da mesi, fin dalla proposta di concordato presentata lo scorso aprile.
Alla guida della SMZ, interamente controllata dalla holding di famiglia Moretti, la HKC S.r.l, c’è Ginevra Moretti, figlia dell’imprenditore fiorentino Giorgio Moretti. La società punta a un recupero completo del complesso, dopo anni di incuria, fallimenti e aste andate deserte. "Abbiamo avviato una proficua interlocuzione con la Sovrintendenza e con il Comune di Reggello - ha dichiarato Ginevra Moretti a Save Sammezzano -. Stiamo lavorando per predisporre un piano globale di restauro e di ricollocamento di tutti gli spazi della proprietà, con l’obiettivo di trovare una configurazione sostenibile, che consenta il mantenimento dell’area museale e del parco storico a beneficio di tutti i visitatori".
L’acquisizione è avvenuta tramite un concordato preventivo, con un investimento iniziale di circa 18 milioni di euro. Ma il piano complessivo per il rilancio di Sammezzano prevede una spesa tra i 50 e gli 80 milioni di euro.
Il progetto di recupero, che nasce da un interesse coltivato dalla famiglia Moretti fin dal 2018, include il restauro integrale del castello - noto per le sue straordinarie sale in stile moresco - e la riqualificazione del vasto parco storico. Tra gli interventi previsti anche l’abbattimento dell’'ecomostro', un’enorme struttura in cemento armato di circa 9mila metri quadrati realizzata negli anni ’70 per fini ricettivi e mai utilizzata.
L’obiettivo finale è trasformare la tenuta in un polo multifunzionale di altissimo livello, che possa ospitare accoglienza alberghiera di lusso, eventi privati, attività culturali e museali. Il tutto con un’attenzione particolare alla sostenibilità ambientale, all’accessibilità e alla valorizzazione storica del bene.
La riattivazione della tenuta rappresenta anche un’importante occasione di rilancio per il territorio, con potenziali ricadute positive in termini economici, turistici e occupazionali. La riapertura al pubblico è prevista entro due anni.
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