Non può somministrarsi farmaco fine vita, chiede che lo faccia medico: deciderà la Consulta

La Corte Costituzionale si pronuncerà nei prossimi giorni su un importante caso di fine vita che potrebbe segnare una svolta in materia di eutanasia. La vicenda riguarda una donna toscana, completamente paralizzata a causa della sclerosi multipla, che ha ottenuto il via libera al suicidio assistito, ma che non è in grado di autosomministrarsi il farmaco letale.

Proprio per questa impossibilità, la donna si è rivolta con urgenza al tribunale di Firenze, chiedendo che sia il suo medico a somministrarle il farmaco. Il tribunale, a sua volta, ha sollevato la questione di legittimità costituzionale dell’articolo 579 del codice penale, che punisce l’omicidio del consenziente.

L’udienza davanti alla Consulta si è svolta l’8 luglio, e la decisione è attesa entro la fine del mese. Si tratta di uno dei primi casi in Italia in cui il tema del suicidio assistito si intreccia con la concreta impossibilità del paziente di agire autonomamente.

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