
“Con la conversione in legge del Decreto Sicurezza, voluto fortemente dalla Lega nell’ambito della coalizione di centrodestra, si fa un passo avanti per tutelare le persone perbene, troppo spesso indifese di fronte al crimine”. Così si esprime Marco Cordone, esponente toscano della Lega Salvini Premier e figlio di una vittima della criminalità, commentando le novità normative in materia di sicurezza e ordine pubblico.
Cordone sottolinea come la legge preveda maggiore certezza e severità della pena, con meno margini di impunità per chi delinque, e metta al centro la protezione di chi si difende. “Questi temi – aggiunge – sono particolarmente rilevanti anche per le dinamiche territoriali di Fucecchio, importante comune cerniera tra il comprensorio del cuoio e della pelle e l’Empolese Valdelsa, dove episodi di criminalità richiedono attenzione e interventi concreti”.
Fondatore del “Comitato dalla Parte di Abele”, nato per dare voce alle vittime della criminalità troppo spesso dimenticate, Cordone porta la sua esperienza personale: suo padre, Antonio Cordone, noto sportivo fiorentino, fu assassinato insieme a due carabinieri tra la fine del 1989 e il giugno 1990 dal pluriomicida Sergio Cosimini.
“Il Decreto Sicurezza – conclude Cordone – rappresenta un passo avanti per garantire sicurezza ai cittadini e giustizia a chi subisce il crimine, senza sconti e permessi vari: chi delinque deve andare in galera”.
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