
Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, e l’assessore regionale al Diritto alla Salute, Simone Bezzini, sulla morte della ventenne palestinese
Proseguono le reazioni della politica e delle istituzioni alla morte della giovane palestinese, giunta a Pisa da Gaza grazie all'operazione umanitaria italiana, ma già sofferente gravemente per la malnutrizione causata dal conflitto.
Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, e l’assessore regionale al Diritto alla Salute, Simone Bezzini, dichiarano, in modo congiunto, commentando la notizia della morte:
“È con sgomento che apprendiamo della morte, a Pisa, della giovane ragazza palestinese che da poche ore era arrivata da Gaza per curarsi nell’ambito dell’operazione umanitaria che lo Stato italiano ha avviato per offrire un’assistenza sanitaria ai civili palestinesi vittime del conflitto tra Israele ed Hamas. Nello stringerci attorno, con solidarietà ed affetto, ai familiari, ai parenti e agli amici della ragazza, che aveva appena vent’anni e che all’ospedale Cisanello è stata sottoposta al disperato tentativo di salvarle la vita, rinnoviamo con forza l’appello alla pace chiedendo ad Israele di interrompere il genocidio in atto e alla comunità internazionale di riconoscere lo Stato di Palestina”.
Rifondazione Comunista Pisa: "la lotta del popolo palestinese è la nostra lotta"
Piangiamo con profondo dolore la morte di Marah Abu Zuhri, giovane palestinese di soli vent’anni, giunta a Pisa dall’ospedale di Gaza in condizioni gravissime a causa della malnutrizione provocata dall’assedio e dai bombardamenti israeliani. Marah si è spenta all’ospedale di Cisanello il 15 agosto, portando con sé il peso della tragedia di un intero popolo.
La sua morte è l’ennesimo capitolo di un massacro sistematico che ha già provocato decine di migliaia di vittime palestinesi, tra cui migliaia di bambini, per mano del criminale di guerra Netanyahu e del suo governo terrorista. Gaza continua a essere sottoposta a un assedio che impedisce l’accesso a cibo, acqua, cure e medicine, trasformando ogni giorno in una lotta disperata per la sopravvivenza.
Di fronte a tutto questo, la complicità, il silenzio e l’inazione del governo italiano rappresentano una vergogna nazionale. Occorre agire per fermare la strage, pretendere un cessate il fuoco immediato, riconoscere e denunciare il genocidio in corso, rompere ogni complicità politica, militare ed economica con Israele. Ogni giorno di silenzio e immobilismo rende il nostro Paese corresponsabile di queste atrocità.
Rifondazione Comunista di Pisa esprime il proprio cordoglio alla famiglia di Marah e a tutte le famiglie palestinesi colpite da questa violenza senza fine. Invitiamo la città, le forze democratiche e i movimenti a mobilitarsi con forza. Non possiamo accettare che il diritto internazionale venga calpestato e che il sangue dei civili continui a scorrere nell’indifferenza. La lotta per la libertà e la dignità del popolo palestinese è anche la nostra lotta, perché riguarda il futuro di tutti noi.
Mazzeo: Marah morta di una fame usata come strumento di guerra.
Fonte: Toscana Notizie
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