Contro il candidato FdI Tommaso Cocci lettere anonime con minacce e accuse

Un caso politico scuote Fratelli d'Italia a Prato e riguarda il candidato Tommaso Cocci. In vista delle regionali del 12 e 13 ottobre l'avvocato Cocci, candidato per FdI, è stato oggetto di minacce pesanti: dall'uso di droghe alla pedofilia, dalla pedopornografia all'affiliazione a una loggia massonica. Avrebbe ricevuto due lettere di minacce in primavera e sarebbe stato oggetto di fotomontaggi creati ad hoc per bruciare la sua candidatura. Il caso è stato portato alla luce da Il Fatto Quotidiano.

È partita un'inchiesta da parte della Procura di Prato. Cocci, 34enne astro nascente della destra di Prato, è uno dei nomi che circolano in città anche per le elezioni comunali. Avrebbe ricevuto lettere anonime con foto in pose intime e accuse, tutto all'attenzione degli onorevoli corregionali del suo partito, Chiara La Porta e Giovanni Donzelli. Tutto, secondo Cocci, sarebbe partito da un adescamento online che lo stesso Cocci attribuisce a qualcuno dentro il partito. C'è un sospettato, altro pretendente alle liste elettorali.

Cocci avrebbe respinto tutte le accuse anche se avrebbe ammesso di aver fatto parte della loggia Sagittario, sebbene sia 'in sonno' da giugno. La loggia è quella a cui è legato l’imprenditore del tessile Riccardo Matteini Bresci, deus ex machina dell'inchiesta che ha poi portato alle dimissioni da sindaca di Ilaria Bugetti.

PD: "L'affiliazione di Cocci alla massoneria impone una riflessione"

"La questione sollevata oggi dalla stampa sull'affiliazione di Tommaso Cocci alla loggia massonica Sagittario, la stessa di Matteini Bresci, impone una riflessione seria sui principi di trasparenza che devono guidare chi intende amministrare la cosa pubblica. La massoneria, come ho detto all'indomani dell'inchiesta della Procura di Firenze, è incompatibile con l'impegno politico amministrativo. Chi ricopre ruoli nelle istituzioni deve avere come unico riferimento il mandato popolare e la massima trasparenza verso i cittadini. Non possono esistere fedeltà parallele o appartenenze riservate quando si è chiamati a servire la comunità".

Lo dichiara Marco Biagioni, segretario del PD Prato.

"Mi chiedo perché Tommaso Cocci non abbia avuto l'onestà intellettuale di dichiarare fin da subito la sua appartenenza alla loggia e perché i fratelli e le sorelle d'Italia, a cominciare dall'onorevole Chiara La Porta, se ne erano a conoscenza, abbiano taciuto e coperto questa notizia così a lungo. Dopo mesi di campagne d'odio contro il PD, portate avanti proprio da La Porta e Cocci, adesso scopriamo che l'ex capogruppo di FdI in consiglio comunale e attuale candidato alle regionali ha ricoperto ruoli di primo piano nella loggia attenzionata dalla Procura. Lo conferma lui stesso a un giornale nazionale".

"La verità è che siamo di fronte a un partito con una doppia morale: attacca gli avversari quando il problema ce l'ha tutto in casa. Questa è la destra che intende governare Prato e la Toscana, una destra che cavalca il tema della legalità e della trasparenza solo quando fa comodo"

"Su tutte le altre questioni, che fino a prova contraria attengono alla sfera privata e personale di Tommaso Cocci, non intendo dire una sola parola perché credo che si sia di fronte a un ignobile caso di ricatto e di revenge porn. Un fenomeno inaccettabile che rappresenta una forma di violenza intollerabile che deve essere punita con fermezza. Spero che le forze di polizia e la magistratura su questo facciano chiarezza, innanzitutto a tutela dello stesso Tommaso Cocci".

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